Assemblea Cassa Rurale di Pinzolo. Veduta da un’altra angolazione

di L. Binelli

Oscar Lavezzari, consigliere uscente è stato riconfermato con 218 voti.
Al posto di Albert Ballardini, vicepresidente in scadenza che, alla luce delle decisioni della parte straordinaria dell’Assemblea, avrebbe potuto riproporsi ma ha preferito non farlo per non dare adìto a speculazioni di bassa lega che osservatori parziali avrebbero certamente scatenato.
Al suo posto è stato eletto Matteo Bonapace con 186 voti. Anche lui, come Albert, di Madonna di Campiglio. Ha 25 anni, si è laureato a marzo in economia. Pieno di entusiasmo, ha chiesto ai soci di poter mettere a disposizione dell’ente le sue conoscenze e di poter fare esperienza “con passione e umiltà”.
Anche perché sarebbe sua intenzione impegnarsi a lavorare nel suo paese. Aspirazione accolta.
Nel mondo della cooperazione sentimenti, democrazia, disponibilità e sensibilità etica sono un patrimonio di valori ancora vivo? Difficile dirlo se è vero, come è vero, che la possibilità di mettere a disposizione dell’ente le sue conoscenze e di poter fare esperienza “con passione e umiltà”, prima che ai Soci è stata chiesta ai “potentati” comunali. Che gli hanno dato il via libera, garantendogli un bel pacchetto di voti e riportando così in Cassa Rurale metodi che si sperava fossero tramontati per sempre.
Pazienza! Si sa che si può essere giovani anagraficamente, ma vecchi, vecchissimmi, addirittura decrèpiti nella testa e nel cuore. La stessa operazione, con le medesime premesse, è stata tentata con scarso successo, anche con un’altra candidata:

Alice Maffei, una donna, giovane anch’ella, che con 127 ha ottenuto un voto in più di Fabio Vidi, (ex consigliere).
Lucio Binelli, anche lui ex consigliere, aveva ritirato la propria candidatura per favorire l’ingresso in consiglio di due persone esperte. Persone che, potendo vantare una significativa e pluriennale presenza in seno al CdA della Cassa, avrebbero potuto fin da subito dare un contributo importante all’attività dello stesso, senza dover fare quell’apprendistato che nessuna laurea, né tantomeno l’entusismo giovanile può sostituire. Tenendo conto che la frequenza di rinnovo del CdA è frenetica, che la stessa Banca d’Italia “sconsiglia” avvicendamenti troppo frequenti degli esponenti aziendali,  che tre dei quattro consiglieri in carica sono freschi di nomina e sono al loro primo mandato, sembrava, al Binelli, che mandare in CdA altri due neofìti sarebbe stato segno più di schizofrenìa che di salutare ricambio.
Per questo, considerando, il Binelli, che tra i candidati in lizza fossero in tre soltanto a possedere i requisiti minimi di “esperienza” irrinunciabili in questo momento della vita della Cassa, ma essendo soltanto due i Consiglieri da eleggere, ritirava la propria candidatura ed invitava i Soci a sostenere il consigliere uscente Lavezzari e Fabio Vidi (ex consigliere della Cassa per due mandati=sei anni).

94 voti sono andati a Stefano Maffei “Bastiàn” e 63 a Daniele Maturi “Carnéra”.
Il bilancio, che presentava un utile di esercizio di 1.774 079 euro, è stato approvato all’unanimità, con i soci a complimentarsi con Cda, direttore e staff operativo per la qualità del lavoro compiuto. Ma l’aspetto più apprezzato dai soci – presenti in 595 rispetto ai 508 dello scorso anno – nella riunione tenutasi domenica pomeriggio nell’auditorium del Centro Congressi di Madonna di Campiglio, è stato il bilancio sociale, con la notevole cifra di 312.086,39 euro erogati alla collettività in beneficenza, sponsorizzazioni ed iniziative a sostegno delle associazioni e degli enti operanti nel volontariato, nella cultura, nello sport, nella ricreazione e nella promozione della località a livello di immagine (basti pensare ai 40.000 euro annui dal 2006 al 2010 per il ritiro della Juventus). Il presidente Roberto Simoni ha anche informato sul nuovo assetto dato ai dipendenti e della nomina a vicedirettore del dottor Gianfranco Salvaterra “persona cui va riconosciuta, oltre alle conoscenze tecniche una grande umanità”. Nella circostanza sono stati omaggiati con un cesto di prodotti locali gli autori delle fotografie su “scorci caratteristici nella nostra valle e nei nostri paesi” pubblicate sul calendario 2009 dell’Ente. Sono di Luciano Feltracco, Gianluca Leone, Fiorenzo Maestranzi, Daniele Maestranzi, Paolo Luconi Bisti, Vito Giuseppe Caola, Petra Rodigari, Marco Maganzini, Walter Vidi, Mauro Binelli e Mauro Devilli. Analoga iniziativa è stata proposta per il calendario del prossimo anno sul tema “gli alberi si vestono con i colori delle 4 stagioni….”. Per la prima volta nella storia dell’istituto sono stati premiati con una targa i soci con 50 anni di iscrizione alle spalle: Delfo Ambrosi, Augusto Beltrami, Vito Giuseppe Caola, Giacomina Frizzi, Enrico Lucchini, Remo Maffei, Liliana Serafini e il geometra Arnaldo Collini, scomparso purtroppo qualche settimana fa. A ritirare la targa la figlia Patrizia. L’assemblea ordinaria era stata preceduta da una parte straordinaria con il notaio dottor Franceschetti.
Sono state apportate alcune modifiche allo statuto. A quelle previste dalle nuove normative sono stati aggiunti dei cambiamenti, di notevole valenza accolti con entusiasmo per non dire con gioia dalla stragrande maggioranza dei Soci.
Anzitutto è stata reintrodotta la delega. All’assemblea fino a ieri poteva votare solo chi vi ci si recava, per evitare raccolte di schede e votazioni pilotate. Col prossimo anno si torna, né, del resto, se ne sarebbe potuto fare a meno per non contravvenire alle disposizioni del Codice Civile, ad un sistema che in passato aveva condizionato molto gli esiti delle assemblee, ma che con le modalità introdotte (autentica obbligatoria della firma del delegante), sarà molto meno “caotico” e limiterà drasticamente gli “abusi”.

Il secondo cambiamento, ancora più radicale, prevede la revoca del limite dei tre mandati per gli eletti.
Un provvedimento che, da quando è in vigore ha fatto soltanto una “vittima”: Sergio Ferrari.
Sergio aveva meno di quarant’anni quando il geniale limite gli ha impedito di ricandidare. Al suo posto, tanto per la cronaca, venne eletto l’allora quasi cinquantenne Lucio Binelli. Nessun altro, né giovane né anziano, è uscito dal CdA per questa regola. Albert Ballardini, come si diceva all’inizio, sarebbe stao il secondo ad esserne colpito, ma la provvidenziale decisione dell’Assemblea ha reso la sua una scelta e non una necessità! Questa modifica
ha colto di sorpresa l’assemblea. Antonio Caola ha chiesto perché non si fossero informati preventivamente i soci, magari includendo nell’invito il testo dei mutamenti o promuovendo opportune riunioni. L’inutilità di seguire questa strada era dimostrata dall’esiguo, del tutto trascurabile, numero di voti contrari all’enunciato (11 su 595). Il fatto che moltissimi Soci abbiano commentato in modo estremamente positivo la soprressione di questa assurda previsione statutaria aggiunge una nota positiva ad un’ un’assemblea che ha dimostrato una volta di più quanto la Cassa rurale sia radicata sul territorio, il consenso di cui gode e il ruolo fondamentale di volano dell’economia e della vita sociale che vi svolge.

                                                                                                          Lucio Binelli
(le parti in carattere normale sono ORIGINALI DI G.CIAGHI, quelle in grassetto e corsivo, sono di Lucio Binelli)

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[strong]Nota di Giuseppe Ciaghi[/strong][/A_CAPO]

Ho letto il commento di Lucio Binelli al mio articolo. Io non sapevo, come lui, che Matteo Bonapace e Alice Maffei fossero stati sponsorizzati da chi guida il comune. E’ una notizia in più che mi dà e che mi aiuta a capire cose che non conoscevo. Mi farebbe piacere essere illuminato anche sulle sponsorizzazioni degli altri candidati per avere un quadro completo della situazione. Quanto ai voti contrari al limite di tre anni non sono stati 12, bensì 21 a dare il proprio nome al notaio Franceschetti. Ed a questi andrebbero aggiunte diverse altre persone che dopo aver alzato la mano la hanno abbassata per il timore di dover dare il proprio nome al notaio. Quanto alle argomentazioni addotte da Lucio, io le rispetto. Penso che ognuno sia libero di pensarla come vuole. Sono comunque convinto che se avesse candidato lui al posto di Fabio Vidi probabilmente oggi sarebbe nel consiglio di amministrazione della Cassa rurale. Avevo sentito molte persone venute apposta a Campiglio per votare lui. Sono rimaste molto deluse dal suo ritiro. Quanto poi alla penalizzazione del limite di tre mandati subita da Sergio Ferrari, proprio per rispettare la sua condotta e il suo “sacrificio” sarebbe stato opportuno mantenere invariato il sistema. Circa l’eleggibilità di Albert Ballardini dopo la votazione nell’assemblea straordinaria, nutro molti dubbi. Non so se sia cambiata la normativa, ma in passato uno statuto diventava esecutivo solo dopo essere stato esaminato e vistato in Tribunale. Giuseppe Ciaghi[/A_CAPO]