Campiglio e la maledizione del “3”: Yule, ultimo gradino per la storia

di 3Tre - Madonna di Campiglio Press Office

Campiglio e la maledizione del “3”: Yule, ultimo gradino per la storia

Campiglio e la maledizione del “3”: Yule, ultimo gradino per la storia

Lo svizzero, vincitore della 3Tre nel 2018 e nel gennaio 2020, ha la possibilità di aggiudicarsi per la terza edizione di fila lo slalom notturno del Canalone Miramonti, sfatando una maledizione che nemmeno Stenmark e Tomba sono riusciti a sconfiggere

Può sembrare un beffardo scherzo del destino, ma una competizione che ospita due tre all’interno del proprio nome, non ha mai visto lo stesso vincitore dello slalom per tre edizioni di fila.

È il caso della 3Tre di Madonna di Campiglio, lo slalom notturno del Canalone Miramonti in programma, rigorosamente a porte chiuse, martedì 22 dicembre (prima manche: 17.45, seconda manche: 20.45). Nessun atleta nella storia è infatti riuscito a vincere per tre edizioni consecutive all’ombra delle Dolomiti di Brenta. Una vera e propria maledizione del 3, che neppure i più grandi interpreti dello sci mondiale sono riusciti a sfatare: dal leggendario Ingemar Stenmark ad Alberto Tomba, e in tempi recenti Henrik Kristoffersen.

Dopo aver trionfato sul Canalone Miramonti nel 2018 e lo scorso 8 gennaio, sarà l’elvetico Daniel Yule a tentare l’impresa di sfatare questo tabù. Conquistare la terza affermazione consecutiva significherebbe, per il 27enne nativo di Martigny, riscrivere la storia della 3Tre, raggiungendo Alberto Tomba al secondo posto nella classifica dei plurivincitori, alle spalle del solo Stenmark (5 vittorie a Campiglio).

Proprio Tomba, dopo la doppietta 1987-1988, non riuscì a conquistare il terzo successo nel 1989 a causa di un violento acquazzone che costrinse gli organizzatori all’annullamento della gara, mentre nel 1990 fu il norvegese Ole Christian Furuseth ad aggiudicarsi la vittoria. Anche il mito Ingemar Stenmark vinse lo slalom di Madonna di Campiglio nel 1979 e nel 1980, ma nel 1981 dovette inchinarsi all’americano Phil Mahre che gli strappò la storica tripletta.

In tempi recenti, la stessa sorte è toccata ad Henrik Kristoffersen. Primo nel 2015 e nel 2016, il norvegese si dovette accontentare della terza posizione nel 2017, alle spalle di Marcel Hirscher e Luca Aerni, distanziato di appena cinque centesimi dopo un vistoso errore nella terza porta della seconda manche.

Il norvegese, secondo lo scorso anno, sarà assoluto protagonista, assieme a Yule e agli altri campioni dello slalom mondiale, anche della 67a edizione di martedì prossimo. Come nel caso di Yule, anche per il 26enne scandinavo esiste la possibilità di raggiungere Alberto Tomba al secondo posto fra i plurivincitori della classica trentina, ma gli avversari non resteranno di certo a guardare.

 

A partire dai francesi, Clement Noel (terzo nel gennaio scorso) e Alexis Pinturault, e dalla squadra azzurra, che orfana di Giuliano Razzoli, a causa dell’odierna positività al COVID, punta forte sull’astro nascente Alex Vinatzer e sull’esperto atleta di casa Stefano Gross.

 

Anche in questo caso c’è un tabù da sfatare: da 15 anni si fa attendere una vittoria azzurra alla 3Tre. Nel 2005, il Canalone Miramonti consacrò Giorgio Rocca fra i grandi dello slalom mondiale, ma chissà che questa 3Tre, unica nel suo genere, non abbia in serbo una nuova sorpresa.