Campiglio si astiene

di Lista La Civica

Con 8 voti favorevoli, la minoranza e Carola Ferrari, 9 contrari e le astensioni dei tre campigliani BISTI, NESPOLI E VIDI non passa al primo turno la proposta popolare di modifica dello statuto comunale.

Alleghiamo la proposta popolare e la dichiarazione di voto della Lista La Civica

Richiesta variazione Statuto Comunale di Pinzolo

DICHIARAZIONE DI VOTO DEL GRUPPO CONSIGLIARE LA CIVICA IN MERITO AL PUNTO N. 2 DELL’ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO D.D. 01.12.2011

Prima di prendere posizione articolata sul parere negativo di legittimità espresso dal segretario comunale in ordine alla modifica statutaria dell’art. 16 comma 5 dello statuto come richiesto dalla proposta popolare, che anche la Civica sostiene, evidenziamo quanto segue:


  1. strumentale è l’atteggiamento della maggioranza comunale ed in modo particolare dei consiglieri di Madonna di Campiglio che la compongono. Questi anziché assumersi la responsabilità politica della proposta si trincerano, si nascondono, dietro un incoerente ed immotivato parere espresso dal Segretario. Tra l’altro questo parere esce come il coniglio dal cappello quando e nel momento in cui la maggioranza mostra tutta la sua incapacità di affrontare e rispondere ad una giusta richiesta di cittadini di Madonna di Campiglio. Il sindaco era sindaco anche nel 2006 quando fu approvato dal consiglio comunale lo Statuto vigente. Ricorderà il sindaco che sulla questione che oggi ci interroga si discute sia in commissione competente appositamente costituita sia in Consiglio Comunale. La problematica allora riguardava la frazione di S. Antonio di Mavignola che talvolta non riusciva ad esprimere neppure un Consigliere Comunale. Fu con l’apporto e la determinazione tra l’altro del Consigliere Collini Massimo che si ritenne opportuno garantire alle frazioni di Sant Antonio di Mavignola e di Madonna di Campiglio un loro rappresentante in giunta indipendentemente dal risultato elettorale conseguito da quelle due realtà di paese. Il segretario che lo era anche allora appositamente interpellato dichiarò che rientrava nell’autonomia statutaria del comune articolare la composizione della giunta con espressa riserva Statutaria con riferimento alla sua composizione. Ora la pensa diversamente; si potrebbe mutuare quel detto meglio tardi che mai? Nasce spontanea la domanda perché solo ora ha ritenuto necessario interpellare anche la Regione? Forse il Segreteria esprime le proprie opinioni, con relativo approfondimento, solo conformemente alle esigenze della maggioranza che governa il Comune? Infatti se vi fosse coerenza nel suo comportamento oggi non dovremmo deliberare sull’integrazione alla norma dello Statuto che amplia la tutela di rappresentanza di Madonna di Campiglio bensì anche relativamente all’abrogazione della norma stessa che ne prevede, seppur minima, una rappresentanza in Giunta di persone residenti a S. Antonio di Mavignola e Madonna di Campiglio. Così non essendo risulta evidente la strumentalità del tardivo parere del Segretario Comunale;

  2. sicuramente il sindaco e la maggioranza non si sarebbero mai immaginati che una spregiudicata “ manovra di palazzo” con una ingiustificata ed immotivata revoca del mandato all’Assessore Mariolina Quagli, alla quale anche stasera va la nostra solidarietà, avrebbe conseguito una formidabile reazione popolare di persone che lo hanno a suo tempo votato innanzi ad una clamorosa diminuzione di rappresentanza e di presenza politica di Madonna di Campiglio nell’esecutivo comunale; potremmo dire che ognuno ha quello che si merita dato che si sapeva che il Sindaco Bonomi è un tagliatore di teste di coloro che si premettono di avere una propria opinione, una propria visione che non collimi con la sua. Egli vuole degli assessori che non creino problemi e che dicano sempre di si. Risibile tra l’altro è la motivazione per questo rimpasto che ha dato nella seduta scorsa del consiglio Comunale: “ho dovuto fare come Monti, ho fatto prevalere le competenze economiche”. Diciamo la verità Sindaco avresti voluto escludere dalla Giunta l’assessore Campigotto ma il suo partito è intervenuto da Trento, la vicenda è nota e possiamo dirla, sostenendo l’assessore, seppur umiliato e ridimensionato nelle sue attribuzioni di competenze, altrimenti quella forza politica sarebbe andata all’opposizione. Che fosse così è evidente anche dal fatto che hai cercato di acquisire il consenso del Cogliere Alberti Mauro oggi oppositore visto che la tua maggioranza si assottigliava numericamente fino al limite di guardia di 10 consiglieri. Hai eliminato per soddisfare altre ambizioni personali quella che ritenevi la persona che non avrebbe potuto nuocerti con l’avvallo anticipatamente acquisito del vice sindaco. Questa è la verità, tutto il resto sono fandonie date in pasto all’opinione pubblica per cercare di salvare la faccia! Una squallida operazione politica per mere ambizioni personali sostenute dalla Lista di Pinzolo che ti ha sostenuto e che ha espresso il numero maggiore numero di Consiglieri Comunali della Tua maggioranza. Per poter rimanere Sindaco di questo comune hai dovuto accettare quelle imposizioni perché altrimenti saresti stato sfiduciato.

Veniamo alla questione giuridica. Il segretario comunale recependo una indicazione stesa da una funzionaria della Regione Trentino Alto Adige sostiene che a suo avviso l’eventuale accoglimento della modifica statutaria sarebbe illegittima. Non ci costa che questa coraggiosa funzionaria abbia fatto pervenire in modo ufficiale questa sua opinione. Il parere avrebbe dovuto contenere anche un consiglio “ un intervento in autotutela per elidere l’attuale previsione del comma 5 dell’art. 16” ( queste sono le testuali parole a conclusione del parere del Segretario).

Questa opinione sposta ed amplifica la questione dato che il Segretario sostiene che non si deve accogliere la proposta proveniente dai cittadini di Madonna di Campiglio e ci consiglia di eliminare una illegittimità perpetrata nel 2006 escludendo dallo statuto quella norma, il 5° comma dell’art. 16, perché illegittimo dato che essendovi una riserva di legge l’unica facoltà lasciata allo statuto Comunale è determinare il numero di assessori tra un minimo e massimo determinato per legge. Cosa ne pensa la maggioranza di questo consiglio, cosa ne pensa l’assessore di S. Antonio di Mavignola. Sappiate che se voi vi conformate all’opinione del Segretario Comunale avreste dovuto già oggi prevedere all’ordine del giorno la successiva abrogazione, eliminazione, dallo Statuto di una norma che il segretario Comunale, seppur tardivamente, ritiene illegittima. La domanda che vi è posta non è di poco conto e coinvolge la qualità della democrazia e della sua trasformazione in rappresentanza politica della ns. Comunità. Permettete che tutto ciò derivi da un parere del Segretario Comunale non esercitando la vs. funzione politica? Se così fosse dovrete spiegare ai vs. elettori chi governa il comune: voi od il segretario comunale per vostra insipienza politica?

Il parere del Segretario comunale si fonda essenzialmente su alcune sentenze della magistratura amministrativa che siamo andati a leggere nella sua interezza. Ebbene in quelle sentenze si parla di altro. La massima che viene estrapolata non ci aiuta a comprendere ed a giudicare la legittimità del ns. operato.

Anche il richiamo alla c.d. “riserva di legge” ossia che quella materia non è devoluta alla libera disponibilità del Consiglio Comunale che con il suo Statuto disciplina e si da le regole fondamentali del proprio operare, è una interpretazione, sicuramente degna di essere discussa ma non necessariamente da condividere. Si tratta pur sempre di una libera scelta del Consiglio Comunale. La legge non demanda al comune solamente di prevedere con lo Statuto un minimo o massimo numero di assessori secondo una range previsto dalla norma stessa bensì anche la facoltà di prevedere che indipendentemente all’andamento delle elezioni vi sia una particolare rappresentanza nell’esecutivo del Comune. Se così non fosse non sarebbe neppure logico, e legittimo diremmo noi, prevedere gli assessori comunali esterni dato che non hanno avuto un vaglio di rappresentatività tramite il risultato elettorale.

Anche il richiamo alla norma Costituzionale è capzioso ed è trascritto per diremo “impressionare” il lettore soprattutto se no ha una cultura giuridica. Dire che “tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere ai pubblici uffici ed alle cariche elettive, secondo i requisiti stabiliti dalla legge” non significa assolutamente vietar che un comune nella liberà volontà di determinarsi con il proprio statuto possa limitare la scelta del Sindaco con riferimento a particolari necessità del proprio territorio. Anzi ne garantisce una rappresentanza che altrimenti potrebbe venire meno!

Per non parlare dell’art. 67 della Costituzione richiamato che nulla ha a che fare con la nostra discussione. Infatti garantisce, diremo giustamente, la libertà assoluta dell’eletto a cui non può essere richiesto ed imposto alcun limite o censura imposta dalla forza politica o partito che lo ha candidato!

Per fortuna nostra che la “dichiarazione dei diritti dell’uomo” non si interessa di Comuni e loro rappresentanza altrimenti la troveremmo citata sul dotto parere del Segretario!

Scusateci l’ironia. Vogliamo dire che noi siamo assolutamente liberi di votare la proposta che è stata formulata dai ns. concittadini di Madonna di Campiglio. Noi potremmo condividerla, come noi sosteniamo, o non condividerla nel merito e non perché si ritiene che questa sia illegittima. Esercitiamo, colleghi consiglieri, fino in fondo il mandato che la popolazione ci ha conferito e non ci facciamo intimorire da supposte illegittimità inesistenti ed inconsistenti.

Lista La Civica