Comunicato – Le tante bugie di Rossi e Dallapiccola

di Claudio Cia

In Italia spesso si dice che ci siano 60milioni di arbitri di calcio, 60milioni di medici e cosi via; ora possiamo anche dire di essere 60milioni di etologi, con ognuno, soprattutto tra i politici, che si improvvisaconoscitore dei grandi carnivori ed esperto del comportamento degli orsi.

Se la vita e le opere del plantigrado non dovrebbero dettare l’agenda politica di una provincia, si può però cercare di mettere in luce l’atteggiamento della Provincia di Trento, forse più difficile da decifrare del comportamento degli orsi bruni.

Dopo l’ultima aggressione ad opera dell’orsa KJ2, sul sito della Provincia è stata attivata una pagina (https://orso.provincia.tn.it/Notizia-vera-o-falsa/Attenzione-alle-bufale) per contrastare le notizie false che, secondo la Giunta, vengono create ad arte per diffamare l’operato della stessa. In essa si possono leggere domande create ad hoc e le relative risposte. Tra le domande pubblicate sul sito, la Provincia mette nero su bianco il dubbio di molti cittadini trentini e non: «è vero che in Trentino (…) è stata aperta con un’ordinanza la “caccia all’orso?”». La risposta non poteva che essere negativa: «non è vero (…) e che è invece emanata un’ordinanza di rimozione (tramite riduzione in cattività o abbattimento) specifica». La risposta e la stessa ordinanza “di cattura” lasciano intendere che l’abbattimento avrebbe dovuto essere l’extrema ratio, l’ultima possibilità di risolvere una situazione irrimediabile o disperata nel caso gli operatori chiamati a catturarlo si fossero trovati in serio pericolo di vita. In questi termini si era parlato anche in Consiglio provinciale. Dalle parole di Rossi susseguite alla morte di KJ2 emerge invece che la decisione di sopprimerlo è stata premeditata e attuata a prescindere, tant’è vero che lo stesso Presidente l’ha giustificata senza indicare rischi incorsi dai forestali; si è limitato a parlare di un generico “pericolo per i cittadini”. 

Al di là di come la si pensi sul plantigrado e sul progetto Life Ursus, rimanendo nell’ambito politico e della normale gestione delle cose, questa vicenda ci insegna che del Presidente Rossi e dell’Asssore Dallapiccola non ci si può fidare. Si sono dimostrati persone che con le loro tante bugie ci hanno rubato il diritto alla verità. La verità infatti fa male per poco, mentre una bugia ti toglie credibilità per sempre, solo che a essere messa in pericolo è la stessa immagine della Provincia e non solo la loro.