Concerti in quota: Masè ringrazia gli amministratori locali

di Pnab

Concerti in quota: il Presidente Masè ringrazia gli amministratori locali per la sensibilitÁ  dimostrata

Strembo, 18 marzo 2019

 “Ho molto apprezzato la risposta del territorio all”™idea di fermarsi per riflettere sul tipo di turismo che vogliamo. Trovo, in questa scelta, molto rispetto per il tavolo di confronto che si è da poco costituito e per l”™area protetta” così commenta il Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, Joseph Masè, la notizia dell”™annullamento dell”™evento Dolomiti Top Music a Madonna di Campiglio. “Il Parco non è l”™ente dei divieti, ma si pone da sempre l”™obiettivo di sensibilizzare le comunitÁ  su quali siano i reali valori della tutela e dello sviluppo sostenibile. Ritengo che questa rinuncia sia frutto di una maggiore attenzione degli amministratori verso il nostro patrimonio naturale oltre che l”™effetto dei cambiamenti culturali che sono in atto.”.
Dopo il concerto di Bob Sinclar dell”™aprile scorso, infatti, il quadro politico e amministrativo, nell”™ambito del quale si discute di valorizzazione della montagna, è molto cambiato. La nota “mozione Borgonovo Re” ha posto degli interrogativi molto seri sul tipo di montagna che il Trentino vuole offrire ed è stata approvata trasversalmente nel 2018 dal Consiglio provinciale. All”™interno della Cabina di regia delle Aree protette si sta ora sviluppando una proposta di “Linee guida finalizzate all”™individuazione delle attivitÁ  umane incompatibili con le peculiaritÁ  dei territori montani”, da sottoporre all”™esame della Giunta provinciale. Nel quadro politico, va poi considerato anche il recente annuncio della stessa Giunta provinciale di attivazione degli Stati generali della Montagna, ovvero di un percorso partecipativo a largo raggio, di ascolto dei territori trentini, nel quale si discuterÁ  anche di montagna ed ambiente.
In questo contesto, ad inizio anno, il Parco ha lanciato un appello, invitando i suoi interlocutori istituzionali a fare una riflessione condivisa sull”™opportunitÁ  di organizzare manifestazioni in quota e sull”™idea di montagna che si vuole adottare. La percezione era che si andasse diffondendo la tendenza di organizzare e promuovere attivitÁ  di massa, tipicamente urbane, sia in quota sia nelle aree più remote dell”™area protetta, senza valutarne gli impatti.
 Proprio da lì, si è costituito un tavolo di confronto che si è riunito per la prima volta lunedì scorso, 11 marzo. Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni comunali, i rappresentanti delle Apt, delle Funivie, dei Rifugi e della SAT di tutta l”™area Parco, che hanno giÁ  portato molti elementi di discussione con uno sguardo più ampio rispetto alle singole manifestazioni.
“Abbiamo affrontato le difficoltÁ  dell”™esistenza di aree sciabili all”™interno dell”™area protetta, le evoluzioni che questo potrebbe assumere in futuro – racconta Masè  – e si è parlato della necessitÁ  di collaborazione tra operatori economici e istituzionali. Mi pare che ci fosse pieno accordo sull”™idea che tutela ambientale e sviluppo economico debbano perseguire percorsi congiunti. Il Parco si approccia a questo tavolo con un focus ben chiaro, che non è affatto quello di “frenare” lo sviluppo, bensì di spingerlo insieme ai territori.”.

“Il Parco ”“ conclude Masè ”“ ha tra le proprie finalitÁ  anche la promozione dello sviluppo economico sostenibile e non vuole assolutamente mettere l”™ambiente sotto una campana di vetro. Il nostro patrimonio naturale può e deve essere volano della nostra economia. Le nostre localitÁ , circondate da montagne considerate tra le più belle del mondo e sviluppate in termini di servizi, possono ambire a proporre un”™offerta turistica unica e davvero esclusiva, dove l”™ambiente e il paesaggio non hanno un mero ruolo di cornice ma rappresentano il tratto distintivo che altre localitÁ  invidiano. Per questo motivo ci dobbiamo impegnare tutti affinché il patrimonio naturale sia preservato e posto al centro di iniziative sostenibili, ossia attivitÁ  che consentono un godimento attuale ed allo stesso tempo non lo compromettano per le future generazioni”.

 

Crozzon di Brenta (foto Dario Marelli)