Covid-19. Errore del Belgio su Trento, colpa dell’agenzia europea

Covid-19. Errore del Belgio su Trento, colpa dell’agenzia europea

Covid-19. Errore del Belgio su Trento, colpa dell’agenzia europea

L’errore fatto dal Belgio poteva essere commesso anche da altri stati europei. Negli ultimi giorni, le autorità belghe hanno inserito e poi rapidamente tolto il Trentino dalle zone arancioni, considerate rischiose per quanto riguarda il contagio di Covid-19. Ma l’errore non è del governo belga, perché questo, per definire le sue direttive, fa affidamento ai dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che si trova a Stoccolma.

“L’agenzia europea elencava il Trentino tra le regioni con almeno sessanta nuove infezioni su centomila abitanti nelle ultime due settimane. È evidentemente un dato sbagliato, perché presuppone che in Trentino ci siano almeno trecento nuove infezioni. – spiega l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann – È del tutto comprensibile che il Belgio faccia riferimento alle informazioni di un’agenzia europea. È però semplicemente inaccettabile che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie commetta un errore così macroscopico, che rischiava di costare caro a tutta la nostra Regione, in termini economici e turistici”.

“Per questo ieri sono intervenuto immediatamente presso la direttrice dell’agenzia europea, che in seguito ha prontamente modificato i suoi dati e tolto il Trentino dalle zone a rischio. – continua Dorfmann – È stato così risolto il problema di fondo. Se il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non avesse corretto le sue tabelle, altri stati avrebbero potuto riprendere l’informazione errata. Resta il fatto che episodi di questo tipo minano la credibilità delle istituzioni e della comunità scientifica. Un’agenzia dell’Unione europea responsabile per la lotta alle epidemie dovrebbe lavorare in maniera un po’ più seria, più professionale, soprattutto in questo periodo”.

Per Dorfmann non finisce qui: “Porterò l’episodio all’attenzione della Commissaria europea alla salute, Stella Kyriakides, che è responsabile per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Europa merita di più”.