Funivie, basta deficit ripianati dai Comuni

di Quotidiano L'Adige

TRENTO – Basta con i deficit delle società funiviarie ripianati «a pié di lista» dai Comuni dei territori di appartenenza. Entro un paio di settimane la giunta provinciale adotterà una delibera che darà seguito all’intenzione politica a suo tempo annunciata dall’assessore al turismo Tiziano Mellarini, di suddividere la cinquantina di aziende di trasporto concessionarie dei servizi a fune in tre fasce, di cui l’ultima, quella delle società strutturalmente in deficit, dovrà adottare nuove regole.

In sostanza, per evitare gli strali di Tremonti e le bastonate dell’Unione europea in nome della concorrenza e contro gli illegittimi aiuti pubblici, i Comuni dovranno stipulare dei contratti di servizio con le società in rosso stabile (più o meno profondo) di bilancio, stabilendo orari, tariffe e condizioni di esercizio che attualmente vengono dettate dalla Provincia ma senza contropartita economica.

In sostanza – su proposta dell’assessore Mellarini, supportato dall’analisi tecnica elaborata dallo staff guidato dal direttore generale del Dipartimento turismo Paolo Nicoletti – la giunta provinciale imporrà alle amministrazioni comunali di chiudere i cordoni della borsa, e di instaurare un rapporto economico con le società funiviarie. Ciò dovrebbe comportare, nelle intenzioni della politica turistica provinciale, una decisa razionalizzazione del settore e meno sprechi attraverso fusioni e riaggregazioni. Quotidiano L’Adige >>