IMPORTANTI SPUNTI SULLA TERAPIA CON ANIMALI SONO EMERSI NEL CONVEGNO TENUTOSI A  SPIAZZO DAL TITOLO “GLI ANIMALI AMICI DELL’UOMO NELLA CURA E NELLA RELAZIONE”

di Casa di Riposo San Vigilio di Spiazzo

IMPORTANTI SPUNTI SULLA TERAPIA CON ANIMALI SONO EMERSI NEL CONVEGNO TENUTOSI A  SPIAZZO DAL TITOLO “GLI ANIMALI AMICI DELL’UOMO NELLA CURA E NELLA RELAZIONE”

“Gli animali amici dell’uomo nella cura e nella relazione” questo il tema della serata che l’A.P.S.P. “Casa di Riposo San Vigilio – Fondazione Bonazza” di Spiazzo ha recentemente organizzato per far conoscere ai parenti degli ospiti e alla Comunità, in cosa consiste e quali sono i benefici dell’Intervento Assistito con Animali, attività che pone al centro la relazione fisica ed emotiva tra il cane e l’anziano, svolta attraverso il gioco e l’accudimento dell’animale.

Ben presto si è capito che l’animale – il cane preparato da Alain Satti dell’associazione “Vita da Cani” e specializzato nella relazione uomo-animale – è «un facilitatore importante» per il raggiungimento di precisi obiettivi individuati da un’equipe composta da medico, responsabile specifico interno, infermiera, fisioterapista, psicologa e addestratore, adattati alle necessità e alla situazione personale di ogni anziano.

Francesca Baroldi, che nella RSA di Spiazzo è responsabile delle attività assistite con animale. Con accuratezza ha illustrato i protocolli, i propositi ed i benefici psicologici e fisici della presenza degli animali che sono raccolti in un’apposita scheda, ma ha anche presentato i risultati emotivamente condivisi coi nonni e materializzati in un album fotografico o un cartellone appeso nella struttura «al fine di permettere alle persone di vedersi, riconoscersi e parlare tra di loro».

La terapia assistita con l’animale, è stato detto, migliora la socializzazione, apportando un effetto positivo sull’umore, sull’autostima, e sul benessere psico-fisico dell’anziano; potenzia le funzioni cognitive, aumentando i tempi di attenzione, di concentrazione e stimolando la memoria.

Il professor Giuseppe Pallante antropologo della relazione uomo-animale, ha parlato dell’intervista ermeneutica «che permette di esplorare la vita quotidiana della persona» fatta di credenze, certezze, pregiudizi, saperi taciti, senso comune, rituali e abitudini. Essa riattiva emozioni e ricordi che, da patrimonio individuale e vissuto esperienziale, diventano un bene comune da trasferire a tutti «con lo scopo di ricollegare l’individuo alla collettività».

Nel corso della serata è emerso forte il tema della solitudine dell’anziano e della necessità di aiutarlo a uscire da questo isolamento «facendo memoria», cioè permettendogli di aprirsi alla relazione con gli altri «siano questi gli altri ospiti della RSA, il personale che quotidianamente si prende cura di lui e i suoi parenti». L’arcivescovo Lauro Tisi ha colto quest’assist citando Papa Francesco e l’enciclica Laudato sì, affermando: «dove c’è regressione c’è solitudine e non vita. Tu vivi nella misura in cui ti prendi cura di qualcuno o lasci che altri si prendono cura di te», un parallelismo ha spiegato che è alla base dell’insegnamento fattoci da Gesù. Il prelato ha aggiunto «l’anziano può perdere la testa ma non la relazione, che è coscienza dell’esserci con le proprie sensazioni ed emozioni. Le relazioni sono una realtà meravigliosa; sono vita, felicità e benessere».

Roberto Povoli, regista della serata e direttore della Casa di Riposo San Vigilio dall’aprile 2020, ha sottolineato l’importanza e il piacere che provano tutti gli operatori della RSA nel «risvegliare la voglia di vivere in chi accetta le nostre cure, che si concretizzano anche attraverso piccole ma significative relazioni quotidiane».

Il corale ringraziamento è andato ai 13 Comuni che hanno ospiti nella RSA, che vanno da Tione a Carisolo più Borgo Lares e Tre Ville, perché finanziando il progetto hanno permesso ai nonni della RSA rendenese di incontrare dei cani specificatamente addestrati con una cadenza settimanale della durata di 40 minuti a seduta in gruppi di 6-8 partecipanti. E fare esperienze significative e stimolanti «in un ambiente sicuro e orientato al benessere dell’anziano e dell’animale» come ha sottolineato Marco Ghedina presidente ordine dei veterinari di Trento.

I migliori risultati sono state le emozioni che si sono viste nei volti degli anziani proiettati sullo schermo, dove i loro nuovi amici a quattro zampe hanno risvegliato in loro il piacere di condividere, interagire, prendersi cura di sé e tornare a sorridere.