Lo scorso weekend sono fuggito dal caldone della pianura…

di Paolo Fornasari

Lo scorso weekend sono fuggito dal caldone della pianura e sono riuscito a tornare tra le Dolomiti, dove mancavo da Pasqua… sono arrivato a Madonna di Campiglio e ho scoperto, con un certo stupore misto a tristezza, che “casa Cozzio “, il fascinoso negozio d’antiquariato di cui ho parlato anche in un mio articolo( http://www.ilmondodelforna.com/2016/12/07/1519campiglio-in-vetta-per-eleganza-tradizione/),non si affaccerà più sulla piazzetta, ma in una via interna del viale che porta a piazza Brenta Alta .. È davvero un peccato perché, soprattutto durante la stagione invernale,  quel negozio contribuiva non poco a render ancora più suggestiva la piazzetta e, in tutto l’anno, le sue vetrine e vetrinette esterne, regalavano alla piazzetta un’ allure speciale…Sono sicuro che Lorenzo e Lorenza sapranno creare un punto vendita ancora suggestivo e ricco di fascino anche nella nuova location, per cui chi ci perderà sarà solo Campiglio, nella sua piazza simbolo! Il pensiero è andato subito a ciò che sta succedendo nelle nostre piccole città di provincia, dove le botteghe storiche chiudono una dopo l’altra e al loro posto arrivano le vetrine di catene di negozi uguali ovunque o apre l’ennesimo bar o ristorante…Non so cosa succederà a Campiglio: un nuovo hotel.?. 

Non fa male ricordare che il turista, avendo tempo a disposizione, cerca ciò che a casa sua non trova o non ha tempo di cercare…Desidera poi che la bellezza del paesaggio si rifletta ovunque; cerca qualcosa di diverso da ciò che vede per il resto dell’anno, di tipico…
A questo proposito, colgo l’occasione per fare anche una domanda: quando si comincerà a prendere in considerazione la magnanimità del signor Aldo Lorenzi? (che ho avuto il piacere e l’onore di intervistare http://www.ilmondodelforna.com/2018/10/02/intervista-a-aldo-lorenzi-per-fare-bene-un-mestiere-bisogna-innamorarsene/ )

Quando si comincerà a credere che un museo degli arrotini può veramente diventare  un fiore all’occhiello per la Val Rendena? O si è convinti che basti il monumento all’ingresso di Pinzolo? Il turismo deve creare sempre nuove occasioni di conoscenza della storia, delle tradizioni… proprie della località in cui si passano le vacanze… Senza tenere conto che anche le nuove e future generazioni dei vostri paesi hanno bisogno di testimonianze sul  loro passato, perché solo così sapranno veramente da dove vengono e chi sono…

Mi sono dilungato troppo, lo so, ma ripeto: amo questa Valle, ma non sempre apprezzo ciò che vedo e mi sembra opportuno farlo notare, anzi lo avverto quasi come un dovere.