MobilitÁ  del Parco, boom di accessi e modello in Europa

di Pnab

Mobilità del Parco, boom di accessi e modello in Europa

Strembo, 25 ottobre 2017

La stagione estiva 2017 ha fatto registrare dati estremamente positivi per tutto il turismo in montagna. Anche le statistiche della mobilità sostenibile del Parco presentano un trend con aumenti eccezionali a due numeri percentuali: + 17% di veicoli in più nelle valli e + 11% di persone trasportate in più, rispetto al 2016.
Parlando in dati assoluti, tra luglio e agosto 2017, i veicoli entrati nelle valli in cui è attivata la mobilità (Val Genova, Val di Tovel, Vallesinella, Ritort, Val di Fumo e Val d’Algone) sono stati 86.791, mentre nel 2016 sono stati 74.427 (+ 12.364 veicoli), i passaggi sul servizio di trasporto collettivo sono stati 280.429 rispetto ai 253.777 del 2016 (+ 26.652 passaggi).
Le 33.000 persone trasportate nel 2003 (all’epoca solo in Val Genova) sono arrivate ad aumentare nel 2017 di 8 volte con record che si superavano di anno in anno. I 23.000 veicoli gestiti nel 2003 oggi sono aumentati di quasi 4 volte.
Numeri che oggi ci riportano a riflettere nuovamente sulla capacità di questi luoghi di sopportare affluenze simili, e, soprattutto, sulla necessità di mantenere la sostenibilità del progetto.
Va ricordato che l’iniziativa del Parco va ben oltre al solo servizio di trasporto. Si articola, infatti, in più azioni: nella limitazione del traffico d’accesso con meccanismi di disincentivazione, nell’attivazione di un sistema “ragionato” di parcheggi, bus navetta e trenini con partenze anche dai paesi, nella valorizzazione di particolari itinerari per il trekking, nell’esortazione a spostarsi il più possibile a piedi e nella promozione dell’utilizzo della mountain bike. Tutto questo è promosso da una massiccia comunicazione, veicolata da depliant, segnaletica, comunicati stampa, articoli su riviste, web, social e conferenze. Questo sistema è diventato un’offerta occupazionale importante per i territori del Parco. Quest’estate per la gestione delle valli sono stati assunti cinquanta giovani residenti, in particolare studenti universitari, che sono stati sensibilizzati e formati.
I grandi flussi di quest’anno hanno messo alla prova l’impostazione del servizio che, di fronte alla praticità del quotidiano, ha introdotto diverse accortezze gestionali per migliorarlo. Si è deciso, per esempio, di intercettare il traffico in direzione Patascoss, già nella piana di Nambino per evitare alle macchine in esubero di arrivare a destinazione per poi dover tornare indietro per mancanza di parcheggio. Sempre nella stessa zona, sono state create corsie nei punti di attesa del trenino a Patascoss e a Ritort, grazie alle quali le persone potevano accedere al servizio in ordine di arrivo.
Anche a Tovel sono stati fissati due stop anziché uno, come gli altri anni. Il primo avveniva molto prima del classico stop al Rifugio Capriolo, per avere la calma di spiegare ai visitatori le modalità di accesso, senza l’affanno di dover sgomberare le auto in fretta in prossimità del parcheggio.

Nei quattordici anni passati dalla prima sperimentazione, quando il progetto era percepito come una limitazione, i servizi sono stati gradualmente implementati e migliorati, e i numeri dimostrano che la mobilità sostenibile del Parco è oggi apprezzata e sempre più compresa. Nelle opinioni che intercettiamo su Google o su Tripadvisor i turisti arrivano addirittura a dichiarare di desiderare valli completamente chiuse al traffico e accessibili solo con le navette.

Col tempo la mobilità è diventata anche sempre più integrata con il trasporto pubblico trentino, con i pullman di mobilità-vacanze proposti da Comuni, Comunità di valle, Aziende per il turismo e con il trasporto a fune, collegando i diversi ambiti del territorio del Parco. Ne è esempio il Panorama Tour, un percorso ad anello che, grazie ai mezzi messi a disposizione dal Parco, dal Comune di Pinzolo e da Funivie Pinzolo, permette di passare una giornata libera dall’auto nei luoghi più panoramici delle Dolomiti di Brenta.
“Grazie alla sinergia che si sta via via rafforzando tra gli Enti – spiega Adriano Alimonta, Presidente di Apt Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena – abbiamo creato un prodotto nuovo che valorizza i servizi di mobilità e dà maggior qualità all’offerta sul territorio. I dati ci dicono che è stato apprezzato dai turisti così da confermarne la proposta anche per il prossimo anno, magari anche con alcune soluzioni al fine di ottimizzarne il servizio”.

Notevolmente migliorata è anche l’ottimizzazione della spesa necessaria, grazie alla rinegoziazione degli accordi con Trentino Trasporti. Rispetto al 2012 (373.888 euro per 192.628 passaggi) quest’anno il costo è calato del 5% (355.542 euro) a fronte di un aumento del 46% dei trasportati (280.429 passaggi). Allo stesso tempo, gli incassi sono aumentati del 19% rispetto al 2016 e del 38% rispetto al 2012.
Si è, peraltro, potuto verificare come, a fronte di servizi organizzati ed efficienti e di un territorio ben curato, il turista sia disposto a pagare e, anzi, ritenga le tariffe proposte congrue. D’altro canto, uno dei presupposti dello sviluppo sostenibile è dare il giusto valore anche ai beni ambientali che, senza risorse, non possono essere conservati né valorizzati.

Per la stagione 2017, molto più allungata sull’autunno rispetto al passato, secondo una logica di destagionalizzazione, il servizio è sulla via della conclusione: la scorsa domenica hanno chiuso i parcheggi di Vallesinella mentre in Val di Tovel sarà proposto il servizio, anche di trasporto, il prossimo fine settimana per poi chiudere.
L’impegno del Parco Naturale Adamello Brenta nel promuovere un turismo sostenibile per i territori, e contestualmente attraente per il mercato, passa anche attraverso questo progetto, grazie al quale, tra l’altro, è spesso preso ad esempio in convegni europei. L’ultimo è stato durante il Tourism Mobility Day il 19 ottobre scorso a Werfenweng (Austria) ove al Presidente Joseph Masè è stato chiesto di illustrare ad una qualificata platea di esperti provenienti dall’Italia, Germania, Svizzera, Slovenia e, naturalmente, dall’Austria, i progetti di mobilità avviati dal Parco. “E’ stata un’importante occasione di confronto e di crescita.”. Ha commentato Masè che prosegue: “Molti territori attuano serie politiche di mobilità sostenibile anche nei centri urbani, non solo nelle aree protette. Credo che anche i comuni turistici del Parco debbano riflettere su questo tema per attrarre quella clientela, sempre più numerosa, sensibile alle politiche ambientali. Quanto al Parco, che è stato un pioniere nella mobilità sostenibile, dobbiamo continuare a lavorare in rete con le amministrazioni comunali, le aziende per la promozione turistica e tutti gli stakeholders per attuare progetti ambiziosi ed innovativi che consentano di tutelare il nostro immenso patrimonio naturale e diffondere una coscienza ambientale.”.

Le nuove corsie di attesa realizzate dagli operai del Parco a Patascoss