Nicolo’ Fabi al cospetto del Brenta

di Gianluca Leone

Nicolo’ Fabi regala emozioni al grande pubblico coinvolto nel suo concerto al cospetto delle Dolomiti di Brenta.

Oltre 3000 persone sono salite a Camp Centener per ascoltarlo e Fabi ha saputo coinvolgere pienamente il pubblico.

Camp Centener – Dolomiti di Brenta 21 agosto 2013

Il concerto di Nicolo’ Fabi nell’ambito de I Suoni delle Dolomiti ha coinvolto oltre tremila persone il 21 agosto nello splendido scenario delle Dolomiti di Brenta. Tante persone hanno raggiunto Camp Centener, luogo ideale tra i Rifugi Graffer e Spinale, dove il cantautore, pienamente a suo agio, ha offerto nel corso del pomeriggio tanti brani del suo ricco repertorio fino agli ultimi successi. I presenti sono stati coinvolti nell’esecuzione di ogni canzone. Il cantautore romano ha sottolineato più volte la bellezza straordinaria del luogo, al cospetto del gruppo del Brenta e con tutt’attorno Adamello, Presanella, Ortles – Cevedale che in questa giornata dall’aria tersa erano visibili in tutta la loro maestosità e parevano a portata di mano. Ha fatto presente la soddisfazione provata nel cantare a contatto stretto con un pubblico così caloroso e partecipe.

Il rock ci ha abituati a personaggi eccentrici, irraggiungibili, talvolta chiusi nei limiti del personaggio che si sono costruiti, fatto di eccessi e trasgressione. Quindi è normale stupirsi quando invece si incontrano artisti che si presentano con grande semplicità ai fan, dialogano con loro, non temono di raccontare la propria quotidianità e quando imbracciano gli strumenti lo fanno solo per condividere. Niccolo’ Fabi è uno di quest’ultimi.

«È bello ritornare a I Suoni delle Dolomiti – ha affermato – perché in nessun altro luogo c’è, oltre al paesaggio, una tale vicinanza col pubblico. Non solo perché non c’è un palcoscenico ma perché qui si arriva tutti insieme…».

E forse non è un caso che Fabi, alla seconda esibizione al Festival trentino di musica in quota, sembri aver ripreso il concerto dove l’aveva interrotto nel 2010. Una esibizione dal forte sentire quella di allora, mentre quella di oggi si è mossa sulla gioia, sul racconto di vita, ma in ogni caso fortemente empatica e attenta ai temi cari al cantautore romano.

In particolare l’inizio ha tracciato un ponte grazie a “Milioni di giorni”, omaggio al duro e bellissimo mestiere d’essere genitori capaci di sognare un futuro per i propri figli. La capacità di trasformare il giorno dopo giorno in una cosa unica, di ritrovarvi un senso e una irripetibilità, di rifuggire lo scontato, insomma di vivere pienamente, è il messaggio che Fabi ha piano piano svelato ai presenti. Canzone dopo canzone. Con “La promessa”, ad esempio. Oppure con “È non è”, nella quale scrive che il senso profondo delle cose non coincide con l’applauso del mondo.

Non serve essere superuomini per farlo, ma semplicemente uomini. Fabi lo spiega in canzoni come “Solo un uomo” o “Elementare”, dall’inizio sognante, e poi ne dà un esempio concreto con “Sedici modi di dire viaggio”, canzone che lo lega a uno dei tanti progetti umanitari ai quali ha iniziato a collaborare in questi anni assieme all’associazione “Medici con l’Africa”.

Il pubblico lo applaude e lo incita, quando poi attaccano le note di “Vento d’estate” l’atmosfera si scalda e diventa allo stesso tempo più intima e tutti i presenti cominciano a segnare il ritmo, a cantare le canzoni a memoria e a seguire il proprio beniamino anche quando li divide in due gruppi, affidando a ciascuno una parte da cantare. Da qui in poi Fabi non è più da solo. La sua voce si alza sopra quella dei presenti, ma è solo la più chiara e distinta di un grande coro. Un segno evidente di quanto sia ormai apprezzato questo giovane cantautore. Così è con “Costruire”, che inneggia alla vita fatta di contrari e quindi di tutto, e con “Una buona idea”, mentre con “Ecco”, aperta dalla bella intro strumentale di Angelini, hanno fatto capolino le note dell’ultimo lavoro inciso nel 2013. Prima della fine c’è ancora spazio per “Lontano da me” e “Offeso”, mentre su “Lasciarsi”, brano di chiusura dell’esibizione, tutto il pubblico si è alzato in piedi per cantare e reclamare un’altra canzone, puntualmente arrivata con “Antiquariato”.

Fabi si è poi intrattenuto a lungo con i fan per firmare autografi, fare fotografie, parlare con i presenti. Impeccabile l’organizzazione di Trentino Sviluppo S.p.A. della Provincia Autonoma di Trento che si è avvalsa della collaborazione dell’A.p.t. Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, Guide Alpine, Vigili del Fuoco Volontari, Croce Rossa, Funivie Madonna di Campiglio ed altre realtà che hanno reso la manifestazione indimenticabile. Le persone sono salite accompagnate dalle Guide Alpine che hanno illustrato lungo il percorso le bellezze naturali delle Dolomiti di Brenta, patrimonio Unesco, altri seguendo i vari sentieri oppure con le funivie che giungono nei pressi del luogo dell’evento.

Suoni delle Dolomiti

Nicolo’ Fabi

Nicolo’ Fabi