Parco ecofaunistico e valorizzazione dell”™area ‘ex cava Maffei’

di Progetto Giudicarie

Realizzazione Parco ecofaunistico e valorizzazione dell”™area ‘ex cava Maffei’

Tra gli obiettivi strategici che l”™Amministrazione comunale di Giustino ha fissato nel proprio mandato legislativo vi è il rilancio del territorio sotto l”™aspetto socio-economico. Il perseguimento di questo obiettivo si profila attraverso una strategia rivolta alla riqualificazione di tutta l”™area mineraria “ex cava Maffei” situata lungo il pendio a sud del paese, così denominata in quanto risultante dalla chiusura dell”™attivitÁ  estrattiva legata alle antiche vetrerie di Carisolo e alle ceramiche della ditta Maffei. Attraverso azioni come il recupero di strutture giÁ  esistenti ma in disuso, la creazione di un”™area con destinazione didattico-naturalistica e la successiva connessione tra di esse, l”™intenzione dell”™amministrazione è quella di creare un”™area polifunzionale con valenze:

– faunistiche

– storiche

– didattiche

– scientifiche

– turistiche.

Al centro di questo progetto, vi è la realizzazione nell”™area di un Parco ecofaunistico concepito come un complesso di spazi, collegati da un percorso, in cui saranno ospitate numerose specie autoctone animali, selvatiche e domestiche, e vegetali, con le quali i visitatori potranno entrare in contatto, sia per il piacere di osservare gli animali in contesti naturali sia per scopi didattici. Il Parco sarÁ  aperto alle visite tutto l”™anno per soddisfare una richiesta turistica composta anche da scolaresche e gruppi organizzati accompagnati. E”™ doveroso precisare che gli animali introdotti proverranno da allevamenti, pertanto nati in cattivitÁ  e giÁ  abituati alla presenza umana, e che gli spazi avranno una tale estensione da consentire agli animali la possibilitÁ  di sottrarsi agli sguardi dei turisti. Successivamente, il progetto intende recuperare l”™importanza storica e didattica delle strutture adibite alle attivitÁ  economiche che un tempo rappresentavano tasselli importanti della vita lavorativa e sociale del paese: – le vestigia della coltivazione della miniera conclusa alla fine degli anni ”˜90, compresa una galleria recuperabile e visitabile, di cui permangono anche molti segnali in tutto l”™abitato di Giustino, come i “portelli” sulla facciata del municipio che all”™epoca era l”™arrivo della teleferica per il trasporto del materiale; – le gallerie e le opere di presa dell”™attivitÁ  idroelettrica che dagli anni ”™50 convoglia le acque della Val Rendena al Lago di Molveno; – i resti di un utilizzo storico dell”™acqua del rio Flanginech per la forza motrice di due segherie, due mulini e una fucina.

Infine, il progetto prevede la realizzazione di un circuito culturale che, snodandosi all”™interno o nelle immediate vicinanze all”™area, metta in connessione tutte le attrazioni presenti, permettendo ai visitatori di rivivere nel presente la storia di una comunitÁ . Oltre alle strutture giÁ  citate, i punti maggiormente qualificanti del circuito saranno l”™allestimento museale che accoglierÁ  a breve il cannone Skoda emerso dai ghiacci della Presanella, le stazioni della Via Crucis, di notevole pregio artistico, che conducono in un itinerario spirituale alla Chiesetta di San Giovanni, affrescata con pitture Baschenis del ”˜500, il percorso a tema delle fontane di Giustino ”“ Vadaione, in fase di realizzazione da parte della Rete delle Riserve, il recupero di casa Diomira dove è previsto l”™insediamento di un ristorante e della sede logistica degli accompagnatori didattici per le visite guidate al Parco ecofaunistico.

Questa operazione eco-turistica mira a raggiungere diversi propositi sovracomunali, tra cui:
– l”™abbellimento di un”™area poco significante sotto l”™aspetto paesaggistico;

– il recupero del fascino storico di un esempio di archeologia industriale della Val Rendena;

– il miglioramento dell”™offerta turistica comunale;

– la creazione delle condizioni per una nuova imprenditorialitÁ  e per un potenziale indotto economico;

– la diversificazione e la destagionalizzazione dell”™offerta turistica della Val Rendena.

Avendo ben chiari tali intendimenti, l”™amministrazione comunale ha compiuto i necessari passi di verifica della fattibilitÁ  del proprio progetto. Individuando nell”™Osservatorio Eco-Faunistico Alpino di Aprica (SO) l”™esempio a cui guardare, nella passata legislatura è stato affidato allo Studio Salvetta di Trento un incarico di consulenza tecnico ”“ economica per individuare la miglior forma di gestione del Parco ecofaunistico. Dallo studio è emersa la necessitÁ  di instaurare una sinergia di azioni con le realtÁ  pubbliche e private operanti sul territorio, sinergia che è poi sfociata, nell”™anno 2013, nella sottoscrizione di una lettera di intenti con il Parco Naturale Adamello Brenta (Pnab). Il Pnab ha dato la propria disponibilitÁ  a collaborare fattivamente sia alla predisposizione degli elaborati di progetto (allegati), sulla scorta di una relazione tecnico-descrittiva, sia nell”™organizzazione delle future attivitÁ  gestionali ”“ didattiche, collegabili alle attivitÁ  giÁ  ben avviate dal Pnab. Il successivo passo è stato, quindi, quello di commissionare la stesura di tale relazione al dott. Bernardo Pedroni, biologo ”“ naturalista, Direttore e responsabile dell”™Osservatorio Eco- Faunistico Alpino di Aprica, che ha trasposto la sua indiscutibile preparazione in materia e un”™esperienza pluriennale, in una descrizione accurata, sia a livello progettuale che economico, degli aspetti salienti dell”™iniziativa, raccogliendo il desiderio dell”™amministrazione comunale di recuperare anche la parte storica e culturale della zona. Tale progetto, da analisi del dott. Salvetta, è economicamente autofinanziante nella gestione, anche con un leggero margine economico da investire nel suo potenziamento in modo da mantenerlo sempre interessante per il turismo. Sicuramente la realizzazione del Parco ecofaunistico potrÁ  rappresentare, in prospettiva, un”™attrattiva turistica e scientifica unica non solo per il Comune di Giustino bensì per l”™intera ComunitÁ  delle Giudicarie, con un significativo ritorno di immagine e rilevanti ricadute economiche. Inoltre, laddove l”™antropizzazione pare ormai divenuta l”™imperativo dominante, si confida che la scelta dell”™amministrazione comunale di intraprendere il percorso opposto, ritagliando nel proprio territorio un habitat in cui osservare la natura senza mediazione, nelle sue manifestazioni più spontanee, ottenga l”™attenzione e l”™ausilio economico di cui necessita per concretizzarsi.

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