PAT: Riesame del bacino di innevamento artificiale a Campiglio

di PAT Trento

La Giunta, su indicazione del vicepresidente Pacher, ha avanzato la richiesta al Comitato provinciale per l’Ambiente
RIESAME DEL BACINO DI INNEVAMENTO ARTIFICIALE A CAMPIGLIO

La Giunta provinciale, su indicazione del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, Alberto Pacher, oggi ha richiesto al Comitato provinciale per l’Ambiente un riesame del progetto definitivo per la realizzazione di un invaso da destinarsi allo stoccaggio di acqua nel Comune di Ragoli, proposto dalla società Funivie Madonna di Campiglio, nonché un approfondimento tecnico scientifico di tutte le alternative progettuali. Il progetto riguarda la realizzazione di un volume di circa 200.000 metri cubi di acqua all’interno di una depressione naturale a quota 1.776 in località Montagnoli, nell’ambito dell’area sciistica di Spinale e Grostè, una zona collocata al di fuori del SIC Dolomiti di Brenta ma all’interno del Parco Adamello Brenta. Nei giorni scorsi il Consiglio provinciale aveva approvato una mozione che impegnava la Giunta provinciale a riconsiderare dimensioni e caratteristiche dell’opera.

"Le Dolomiti trentine occidentali rappresentano un patrimonio straordinario per il nostro territorio, in esse si intrecciano una varietà di culture e tradizioni, paesaggi ed ambienti peculiari, aspetti naturalistici di pregio, su cui si devono trovare forme e modelli sostenibili di vita dell’uomo – è il commento del vicepresidente Alberto Pacher -. In un contesto ambientale di tale pregio, va mantenuto con attenzione l’equilibrio tra la salvaguardia del territorio e gli interessi socio-economici. Tanto più che le Dolomiti, in cui rientrano anche le Dolomiti di Brenta, fanno parte dal 2009 della lista dei Beni tutelati Unesco: un riconoscimento importante che implica un forte impegno e responsabilità per la protezione e lo sviluppo sostenibile di questa area territoriale".
Con la deliberazione approvata oggi dalla Giunta provinciale, viene richiesto al Comitato provinciale per l’Ambiente, attraverso il Servizio valutazione ambientale, di riesaminare il progetto, approfondendo dal punto di vista tecnico e scientifico sia la possibilità di riconsiderare l’opera dal punto di vista delle dimensioni e delle caratteristiche tecniche, sia possibili soluzioni alternative alla creazione di un nuovo invaso di acqua. Fra queste vi l’ipotesi, avanzata dal Parco Adamello Brenta, di captazione diretta dal lago Ritorno, un bacino di origine naturale artificializzato negli anni ’50/’60 ai fini di utilizzo idroelettrico.
La Giunta ha anche demandato al Dipartimento territorio, ambiente e foreste e al Dipartimento agricoltura, turismo, commercio e promozione, ulteriori approfondimenti per comprendere gli eventuali effetti sugli ecosistemi dei laghi di alta montagna che abbiano subito forme di artificializzazione, che possano derivare da forme di prelievo di risorse idriche per finalità diverse dal sostentamento di strutture presenti sul territorio.
Il progetto proposto dalla società Funivie Madonna di Campiglio consiste nella realizzazione di un bacino di forma elissoidale irregolare, con capacità di invaso pari a circa 200.000 metri cubi, ricavato in una depressione naturale presente nei pressi di Malga Montagnoli, a quota 1.776 metri, nell’ambito dell’area sciistica di Spinale e Grostè. La fonte principale di prelievo idrico per il riempimento del bacino è rappresentata dal torrente Sarca di Nambino ed integrata dall’acqua della sorgente Grotte. Per la realizzazione dell’invaso è necessario spostare verso nord la pista “Spinale Diretta” al fine di migliorare l’inserimento del laghetto e raggiungere la capacità di invaso programmata. Contestualmente il progetto propone l’allargamento della pista “Fortini” che, svolgendo principalmente la funzione di pista di rientro, necessita di maggiore spazio per supportare l’affollamento di sciatori nella fascia serale.
Obiettivo del progetto è incrementare, compatibilmente con le risorse idriche disponibili, la pronta disponibilità di acqua necessaria agli impianti di innevamento dell’area sciabile di Madonna di Campiglio, comprendente oltre 150 ettari di piste. L’attuale capacità di stoccaggio permette la pronta disponibilità per il primo innevamento di soli 203,9 mc/ha, a fronte di un fabbisogno, calcolato secondo i parametri del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche, di circa 1400 mc/ha. Il dimensionamento del bacino deriva quindi dalla necessità di rendere disponibile il quantitativo stimato per il primo innevamento (120 ore di funzionamento degli impianti a regime) di tutte le piste. Il bacino ricade per metà nell’ambito territoriale del Parco Adamello-Brenta.

Ufficio Stampa PAT >>>