Pista Tulot: il fine non giustifica i mezzi

di Tomaso Bruti

IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI



La pista Dolomitica e l’impianto del Tulot sono da noi considerati come strategici per il turismo e l’economia dell’intero nostro territorio.

La pista Dolomitica risulta essere al top fra le piste più impegnative dell’arco alpino e non solo.

Quindi è un progetto di grande pregio ad enorme impatto turistico ed economico e rappresenta inoltre un valido sostegno contro l’attuale crisi globale.

Vista l’importanza e la delicatezza dell’opera era indispensabile non solo una puntuale e precisa progettazione, ma anche quella capacità di mediazione con i singoli proprietari di beni interessati dal passaggio di pista e/o impianto; persone proprietarie di pregiati terreni in quanto caratterizzati da quel senso di pace, tranquillità e, perché no, ricordi di quando quei Masi erano vissuti e mantenuti nel tempo dai propri cari che lì vivevano per gran parte dell’anno.

Purtroppo in questo caso non è stato tenuto in nessuna considerazione il diritto della proprietà privata e le conseguenti servitù necessarie affinchè detto diritto possa essere onorato (“salvo diritti di terzi….” recita sempre ogni concessione edilizia), figuriamoci quindi se può essere stata usata sensibilità verso i proprietari !!

Fondamentalmente le parti in gioco sono state tre: la Provincia di Trento, il Comune di Pinzolo e Società Funivie Pinzolo; Provincia a parte, si tenga presente che il Sindaco di Pinzolo riveste il ruolo di Vicepresidente di Funivie Pinzolo.

Chi di dovere non è stato in grado di percepire quel senso di disagio che hanno provato i proprietari interessati dopo aver appreso che i propri possedimenti, gelosamente custoditi nel tempo, stavano per essere stravolti.

Il libro della storia di quei masi stava girando pagina…… così vuole il progresso.

Tutto questo potrebbe essere poesia ma, ahimè, è realtà: in questi ultimi mesi abbiamo ascoltato le testimonianze delle persone interessate dal passaggio dell’impianto e pista del Tulot ed è emerso chiaramente tutto questo.

Per chi ha realizzato la pista e l’impianto l’importante era che ci fossero tanti bulldozer che in poco tempo realizzassero il tutto; peccato che “l’effetto bulldozer” è stato messo in atto anche nella mediazione con i privati interessati !!

A nostro avviso per la realizzazione della meravigliosa pista Dolomitica e dell’impianto innovativo del Tulot si è proceduti nell’iter burocratico con una superficialità e incompetenza da far paura.

Così dicono anche le numerose carte da noi lette durante i vari incontri con le persone interessate da questo progetto che oggi, in un certo qual modo, si sentono lese nei loro diritti (praticamente prese per i fondelli).

Quindi è tutto questo che noi della lista LA CIVICA vogliamo denunciare: l’assoluta incompetenza e superficialità di chi ha gestito l’”Operazione Tulot” opera da noi considerata, e lo ribadiamo, di fondamentale importanza turistico/economica.



Tomaso Bruti per la lista LA CIVICA