Primo maggio al Paladolomiti di Pinzolo

di Mauro Bondi

 

[strong]VIDEO COMPLETO DELLA SERATA AL PALADOLOMITI – 1 maggio 2015 >>>[/strong]

PRIMO MAGGIO PALADOLOMITI PINZOLO

Su chi abbia vinto il confronto tra i candidati sindaci Bonomi e Cereghini durante la serata del 1 maggio al Paladolomiti organizzata da “Campane di Pinzolo” non ho il minimo dubbio: la partecipazione dei censiti, presenti in un numero ben superiore ai 500 posti a sedere tanto da avere molte persone in piedi ad ascoltare in silenzio per bel oltre due ore di serrato dibattito.

Sono 2.550 gli aventi diritto al voto alle elezioni del 10 maggio e uno su cinque erano presenti al “duello” di venerdì: il 20 per cento del corpo elettorale. E’ come se a Trento si fosse tenuto un dibattito allo stadio con 20.000 persone. Un successo di partecipazione e di democrazia di cui va dato merito a “Campane di Pinzolo”, ai pinzoleri e ai candidati sindaci che non si sono sottratti ad una prova non facile. Tantissima gente, dieci domande a sorpresa poste dal sottoscritto, tre domande di un candidato all’altro e cinque minuti per l’appello finale. Una serata difficile per i candidati alla carica di Sindaco e, forse, decisiva per il risultato finale.

Se mi si chiede chi ha vinto tra i due candidati la risposta non potrà venire che dal responso delle urne. Nella mia veste di intervistatore-moderatore (inusuale devo dire per il sottoscritto) ho cercato di non influenzare il confronto ma di porre domande per ottenere quelle risposte che dai programmi degli schieramenti in campo non sempre risultano chiare. Ora però mi si consentirà una valutazione, del tutto personale, più che sulle singole risposte, su alcuni temi che ho cercato di porre alla attenzione di Bonomi e Cereghini nel corso della bella serata del primo maggio.

Sei liste per 91 candidati alla carica di consigliere comunale: un importante risultato democratico di partecipazione o una non proprio brillante ricerca di candidature a carattere “familiare” per andare a pescare anche l’ultimo voto utile? Certo è che, in entrambi gli schieramenti, appare difficile trovare un collante partitico (solo il PATT per Bonomi espone il proprio simbolo) ma anche “politico-istituzionale” se è vero come è vero che il 4 maggio scenderanno in campo il Presidente Rossi (PATT) per Bonomi e il Vice presidente Olivi (PD) per Cereghini. All’interno delle liste infine si presentano esponenti di forze politiche assolutamente alternative per cui è lecito domandarsi, e lo si è domandato, come pensano i futuri sindaci di tenere insieme la loro “maggioranza”. Le risposte non sono state convincenti ma saranno i fatti a dimostrare se ci riusciranno o meno.

Si è chiesto ai candidati di esporre una loro visione di Pinzolo da qui a 10 anni (come ci ricorda Seneca, non c’è vento a favore per la nave che non conosce il porto verso cui navigare) sia sul piano socio-economico sia sul piano politico istituzionale. Sul piano socio economico per entrambi i candidati oltre al turismo invernale andrà potenziato quello estivo mentre sul piano politico istituzionale spazio ai progetti di fusione nell’ambito di una Comunità di valle su cui nessuno ha ritenuto di mettere una definitiva parola di chiusura.

Se sul turismo, invernale ed estivo, entrambi i candidati ritengono di investire in senso generale meno precisione nelle risposte vi è stata rispetto al nodo di come attuare questo sviluppo sia con riferimento al Parco Adamello Brenta sia con riferimento al nodo del rapporto con le funivie di Pinzolo e Campiglio. Le chiusure degli impianti la settimana di Pasqua (9 aprile a Pinzolo e il 12 aprile a Campiglio) non fanno ben sperare neppure per il prossimo inverno con la Pasqua al 27 marzo quando quest’anno in tutte le località turistiche più importanti di Italia e Austria, si arrivati a chiudere con il ponte del primo maggio. Speriamo bene nelle riaperture perché se la stagione estiva (da maggio a ottobre) vedrà la apertura delle funivie e luglio vorrà dire che ancora una volta alle promesse non seguiranno i fatti. E non si dica che si tratta di società private perché anzitutto arrivano consistenti contributi pubblici e, in secondo luogo, trattasi comunque di un servizio pubblico a sostegno della economia di una intera comunità e spetterà al prossimo Sindaco far valere il peso di una necessaria direzione pubblica nella gestione di impianti di trasporto fondamentali per l’economia di Pinzolo e della Val Rendena. Certo, più in generale, andrà fatto uno sforzo non indifferente anche solo per avvicinarsi ai risultati economici del turismo in Alto Adige dove, a fronte di presenze sostanzialmente pari alle nostre, si incassano oltre 2.097 milioni di euro a fronte di un Trentino con circa 897 milioni di euro. La qualità dell’offerta turistica in Alto Adige (non certo per bellezze e peculiarità paesaggistiche) evidentemente ha una marcia in più rispetto a quella del Trentino e, purtroppo, anche della nostra Val Rendena.

Parole non troppo chiare sui costi della Pubblica Amministrazione che in Trentino (non solo a Pinzolo) sono pari a 8.720 euro pro capite a fronte dei 4.730 delle altre Regioni a Statuto Speciale. Con riferimento al solo dato del personale i numeri sono ancora più impietosi: 331 addetti ogni 10.000 abitanti in Provincia di Trento per un costo pro capite di euro 1.697 a fronte di 248 addetti nella altre Regioni a Statuto Speciale (costo 1.299 pro capite) e 203 addetti in Italia per euro 996 pro capite. Dati che dovrebbero far riflettere non solo sui costi del personale politico (certamente da rivedere in quanto esagerati) ma anche sui costi della Pubblica Amministrazione.

Se Bonomi non ha escluso, che in politica equivale a una conferma, di presentarsi alle provinciali del 2018 per rafforzare il ruolo del Comune, Cereghini ha confermato di continuare nel suo lavoro di libero professionista non ritenendo vi siano motivi di conflitto di interessi per il suo studio di ingegneria.

Entrambi i candidati, l’uno con riferimento alla guida del Parco e l’altro con riferimento alla presidenza della Comunità di Valle hanno ritenuto necessario sottolineare la necessità che tali posizioni siano ricoperte da esponenti di Pinzolo il che mi pare una orgogliosa quanto rischiosa dichiarazione di appartenenza. Senza nulla togliere alla territorialità certi incarichi sarebbe bene il Sindaco, o chi per lui, li affidi in base alla competenza piuttosto che alla territorialità perché quello che conta non è occupare il potere ma gestirlo nel migliore dei modi così che i benefici ricadano non solo su chi occupa una sedia ma su di un’intera comunità.

Non poteva mancare una risposta precisa (“si o no che tutto il resta arriva dal maligno” come ci ricorda Gesù attraverso Matteo) alla possibilità di istituire in Comune un registro per il cosiddetto “testamento biologico” e un registro per le cosiddette “coppie di fatto”. Da entrambi i candidati è invece arrivata una risposta non proprio in linea con l’auspicio evangelico: né si né no ma un pilatesco “vedremo”. Peccato: una occasione mancata di laicità tanto più che oltre l’80 per cento degli italiani (pinzoleri compresi) concordano nell’offrire a chi lo desidera una opportunità di scelta tanto con riferimento al “testamento biologico” quanto al registro delle “coppie di fatto”.

Per concludere, impossibile riassumere oltre due ore di serrato dibattito, si è trattato di un confronto aperto, leale e importante per una scelta consapevole dei censiti di Pinzolo su chi dovrà guidare il Comune nei prossimi cinque anni. Campane di Pinzolo ha contribuito ad una scelta consapevole ora spetta alle elettrici e agli elettori decretare il vincitore.

Mauro Bondi

Alcune immagini della serata al Paladolomiti