Teleriscaldamento: parte l’iter per il finanziamento dei progetti

di Uff. Stampa TN

Ridotta a 300.000 euro la soglia minima
TELERISCALDAMENTO: PARTE L’ITER PER IL FINANZIAMENTO DEI PROGETTI

Passo in avanti per il finanziamento degli interventi di teleriscaldamento in Trentino. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente, ha approvato i criteri per la formazione del piano degli investimenti nel settore dell’Energia per la XV Legislatura. Fra le novità introdotte, l’ammissione nel piano degli interventi con soglia minima ridotta a 300.000 euro rispetto al milione previsto in precedenza.

Con l’approvazione dei criteri parte l’iter formale per poter procedere al finanziamento degli interventi di teleriscaldamento. Passi successivi, l’emanazione di un bando per la presentazione dei progetti, l’istruttoria e la formazione di una graduatoria per arrivare infine al finanziamento delle iniziative per le quali vi è la disponibilità finanziaria sui bilanci della Provincia. Al fine di incentivare iniziative che possano essere particolarmente significative su scala locale per offrire un servizio di pubblica utilità è stata ridotta da un milione a 300.000 euro la soglia minima degli interventi che possono essere inseriti nel piano e dunque finanziati. Dalla fine degli anni ’90 si sono realizzati in Trentino circa 25 impianti di teleriscladamento alimentati a biomassa, che hanno consentito di rispondere efficacemente alla domanda di energia a basso costo e a basso impatto ambientale proveniente dalle aree più svantaggiate della provincia. La costruzione degli impianti è stata possibile grazie agli incentivi della Provincia, attraverso la predisposizione di vari piani pluriennali di investimento nel settore dell’energia. La diffusione degli impianti di teleriscaldamento a biomassa, in particolare in zone non fornite, da gas naturale, contribuisce al sostegno dell’economia locale. I requisiti che gli interventi devono possedere per il loro inserimento nel piano sono l’indispensabilità e la concreta realizzabilità. Non saranno finanziati gli impianti alimentati a cippato, compresi gli impianti di teleriscaldamento in comuni già metanizzati o facilmenti metanizzabili e gli impianti di cogenerazione alimentati a cippato privi di una corrispondente rete di teleriscaldamento o di altre utenze in grado utilizzare l’energia termica prodotta.
Gli investimenti inseribili nel piano sono divisi in due distinti ambiti:
Ambito 1 per gli investimenti aventi una spesa ammissibile compresa fra 300.000 e 1.000.000 di euro;
Ambito 2 per gli investimenti aventi una spesa ammissibile superiore a 1.000.000 di euro
In ciascun ambito le domande sono ordinate in una graduatoria di priorità secondo le seguenti tipologie:
a) nuovi impianti di teleriscaldamento realizzati utilizzando calore recuperato da processi di vario genere in impianti esistenti;
b) ampliamenti di impianti di teleriscaldamento esistenti alimentati a biomassa;
c) nuovi impianti di teleriscaldamento alimentati a biomassa;
d) altre tipologie.