Una Cassa Rurale divenuta Banca

Una Cassa Rurale divenuta Banca
Che differenza c’è tra una cosiddetta Banca e una Cassa Rurale di vecchio stampo, quelle per intenderci dove c’era comprensione, ascolto, empatia e senso di appartenenza, dove l’ equilibrio tra l’intrecciare e il “non stringere troppo” era un valore fondamentale.
Risposta alquanto semplice, un credito cooperativo cerca di ispirarsi alle vecchie casse rurali, nate per raccogliere denaro e reinvestirlo nel territorio in cui operano, concedendo anche credito a quei piccoli artigiani o ditte individuali che non avrebbero possibilità di ottenerlo in banche più grandi, sostenendo associazioni locali senza fini di lucro e manifestazioni a 360 gradi in loco.
Questo dovrebbe essere il legame, che ben si evince anche dall’attuale statuto, l’articolo 3 comma 2 prevede :
la cassa rurale si impegna a favorire la vita sociale dei soci, promuovendo iniziative culturali ed aggregative che possono incrementare il loro senso di appartenenza alla banca stessa.
Con questa premessa, forte dello statuto e della storica sensibilità per la divulgazione culturale della “vecchia cassa rurale di Pinzolo”, ho chiesto cortesemente di sostenere una pubblicazione letteraria di cui ne sono l’autore, un libro che descrive frammenti personali inediti con la nota astrofisica Margherita Hack che nell’area geografica della nostra cassa rurale, ora denominata Adamello, ha innumerevoli volte  partecipato a conferenze e incontri con divulgazioni scientifiche, presso il plesso scolastico Guetti di Tione, con educatori e allievi delle rappresentanze di Comano Terme, con studenti della scuola primaria e superiore,
cosi pure per le famose conferenze in val Rendena assurte a rilevanza nazionale per le argomentazioni trattate .
Il tutto descritto nel libro con aneddoti unici, ad esempio, quando eravamo alle Terme di Comano per i suoi 90 anni, ci fu l’invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presso il Quirinale con annesso aereo Presidenziale per la trasferta Romana.
Purtroppo, con una email la cassa rurale, “divenuta banca” Adamello, si riscontrò un rifiuto:
“La Cassa Rurale sostiene le attività sociali e culturali a carattere locale, compreso l’eventuale acquisto di pubblicazioni, qualora i proventi vadano a beneficio di associazioni che operano sul nostro territorio. Pertanto non ci è possibile dar corso alla sua richiesta.”
Basito, risposi che:
“Il libro in questione non ha finalità di lucro , la marginalità andrà a contrasto sulla violenza di genere, annosa e conclamata problematica pure nelle nostre vallate, con un iban dedicato e  verificabile.”
Aggiungendo una richiesta, di messa a conoscenza al Direttore Generale, perchè la mia istanza, oltre alla valenza sociale, rientrava ampiamente nello statuto della cassa rurale.
Per tutto ciò, fui convocato, mercoledì 3 marzo alle ore 15.00 presso la cassa rurale di Pinzolo, nella sala consiliare, alla presenza del direttore generale Mariotti e della Presidentessa Monia Bonenti, con ordine del giorno:
l’ipotesi di un riscontro a sostegno della pubblicazione del libro scritto dal sottoscritto, socio della cassa rurale stessa: ” Una stella per amica”.
In questo caso la risposta della Presidentessa Bonenti e del Direttore Mariotti, fu ancora più netta :
” non saranno più elargiti, come in passato, contributi a pioggia”, pertanto il diniego fu ulteriormente conclamato dagli stessi.
Con un senso di amarezza e nostalgia dell’istituto bancario che fu, vorrei rammentare agli attuali amministratori, che l’unico investimento che non fallirà mai è la solidarietà.
Alessandro Giacomini a breve ex socio della cassa rurale, o meglio, della banca Adamello.