Vigili urbani: il ‘conto’ per Bonomi e Forrer

di Quotidiano L'Adige

Come un boomerang che rischia di colpire chi l’ha lanciato, la procura della Corte dei Conti presenta ora il conto al sindaco William Bonomi e al segretario generale del Comune di Pinzolo, Elio Forrer . Di «avviso di garanzia» si parla da giorni, in paese. In realtà, è un «invito a dedurre» a carico di sindaco e segretario. Quando si muove la procura della Corte dei Conti è per chiedere conto di un presunto «danno erariale» nei confronti delle casse del Comune

PINZOLO – Danno di quanto? «Di questa cosa non parlo» risponde il sindaco Bonomi «il segretario mi ha detto che c’è il segreto istruttorio». E il segretario, per telefono, ribadisce: «Sono cose riservate, è come un avviso di garanzia». La vicenda è quella che ha portato alla condanna del comandante della polizia municipale, Loreto Leone , a risarcire al Comune 5 mila euro.

La sentenza della Corte dei Conti di Trento, presidente estensore Luigi Cirillo , è stata depositata il 29 novembre scorso. È la lettura di questa sentenza che spiega perché Bonomi e Forrer siano ora tirati in ballo dalla magistratura contabile, che chiede loro di controdedurre, prima di decidere per l’archiviazione o il rinvio a giudizio. Perché il comandante dei vigili è stato condannato a risarcire al Comune 5 mila euro? Per avere, è la sostanza dell’articolata sentenza, affidato, «in modo prevalente», mansioni superiori all’agente Silvana Parolari , in ciò violando i doveri di ufficio di un funzionario con funzioni direttive. Che c’entra Silvana Parolari? Piccolo promemoria. A Pinzolo, il ruolo di vicecomandante dei vigili è previsto da un regolamento del 1994. Nei fatti, mai messo in organico. Per questo, in una situazione organizzativa di assoluto impegno, il comandante Loreto si è affidato alla Parolari che, è indubbio, ha svolto mansioni proprie del vicecomandante.

Si pensi al fatto che, soprattutto nel pieno delle stagioni turistiche, i quattro vigili diventano venti, con l’assunzioni di un rilevante numero stagionali, e che il servizio deve coprire anche Sant’Antonio di Mavignola e, soprattutto, Madonna di Campiglio. In sentenza, sono ricordate le innumerevoli volte in cui il comandante Loreto ha sollecitato l’amministrazione ad applicare il regolamento. Niente da fare. Ad un certo punto (anno 2006), la Parolari s’è rivolta al giudice del lavoro, che le ha dato ragione sia in prima istanza che in appello, condannando il Comune a riconoscerle il dovuto per le mansioni superiore svolte: 30.151,09 euro, più il rimborso delle spese di giudizio, e 10.037,77 euro al legale che l’aveva assistita.

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