Conferenza di Lanzinger sulla cultura della natura e del paesaggio

di G. Ciaghi

Essere riusciti a portare una trentina di persone, di sera dopo cena, in una sala pubblica ad ascoltare le parole di Michele Lanzinger su natura e paesaggio quali elementi di crescita culturale e di richiamo in un ambiente vocato al turismo si può considerare un’impresa, specie quando in contemporanea sul piccolo schermo si affrontano Barcellona ed Inter. Se poi fra gli intervenuti troviamo Zeffirino Castellani, il presidente delle Regole di Spinale e Manéz all’indomani della sua riconferma, Romano Masè, responsabile del territorio forestale della nostra provincia, appassionati di storia come Luciano Imperadori e Paolo Bisti, di montagna come Giuseppe Leonardi o di tradizioni locali come Cristina Maffei Suomi, Serena Volta e Walter Facchinelli, per non parlare di Ugo Caola, che fu un grande sportivo, fra gli ideatori della 24 ore di Pinzolo, innamorato del suo paese e sempre interessato a coglierne gli aspetti più diversi per approfondire le proprie conoscenze, Patrizia Ballardini, che ha organizzato la serata, può ritenersi soddisfatta. Anche per la presenza di parecchi giovani, qualcuno sceso persino da Madonna di Campiglio. Era la penultima tappa del percorso “Cultura dell’ospitalità. Essere comunità per essere competitivi” che si concluderà lunedì 14 dicembre nell’aula magna di palazzo Lodron Bertelli a Caderzone con Alessandro Garofalo a relazionare su “No qualità. No business”. Il direttore del Museo di scienze naturali di Trento, uno studioso, e di vaglia, più che un operatore turistico, trovatosi ad affrontare il tema “Cultura è turismo. Turismo è cultura” ha illustrato le molteplici attività intraprese dal suo istituto sul territorio: dalle ricerche sui ghiacciai (Adamello) a quelle limnologiche (Tovel), spaziando dalla geologia (fossili del Grostè) alla paletnologia e alla preistoria (reperti di Mondifrà e Valchestria), dalla botanica (Viote) alla fisica (esperienze in sede)… offrendo indicazioni e spunti da sviluppare in loco e da partecipare agli ospiti per incuriosirli ed attirarne l’attenzione e l’interesse.[/A_CAPO]
In particolare si è soffermato sul metodo adottato per rendere viva ed attuale l’attività del Museo, liberandolo da impostazioni ormai sorpassate, portandolo fra la gente così da renderlo un’attrattiva, tanto che lo scorso anno è stato visitato da quasi 150.000. Da ultimo ha mostrato il progetto “Muse”, la nuova avveniristica sede, in via di realizzazione a Trento vicino a palazzo delle Albere. [/A_CAPO]