11 milioni di euro ai Comuni del BIM del Sarca

di M. Ciaghi

In un periodo nel quale i soldi scarseggiano in quasi tutti i Comuni e tutte le amministrazioni devono fare i conti e centellinare ogni risorsa, dove i mutui per fare opere, nei Comuni con più di 3000 abitanti, sono ingessati dalla legge sulla stabilità di Tremonti, questa “pioggia” di euro sembrano davvero la manna dal cielo. 11 milioni di euro derivanti dall’accordo di proroga delle concessioni di grandi derivazioni di acque pubbliche a scopo idroelettrico, e precisamente 62,50 euro per ciascun kw dei 177mila prodotti sul territorio di competenza del Bim del Sarca, Mincio, Garda riconosciuti per lo sfruttamento dell’acqua destinata alla produzione di energia elettrica.

Ma come viene diviso questo “tesoro”?

Il 67,5 per cento va direttamente ai Comuni secondo le percentuali con cui il territorio del Comune stesso (la cui superficie viene considerata solo al di sopra dei 500 m.s.l.m.) partecipa alla produzione dell’energia, il 7,5 per cento va alle neonate Comunità di Valle, il restante 25 per cento ai Comuni maggiormente danneggiati dalla presenza degli impianti. Per calcolare quest’ultima quota il Bim del Sarca ha incaricato il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Trento, con supervisione scientifica del Prof. Aronne Armanini, di fare uno studio per capire in che termini e con quali coefficienti i sette fattori penalizzanti sottoindicati potessero contribuire ad una definizione del “danno” e quindi del “risarcimento” spettante a ciascun comune.

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