Cesare Maestri in cima al Cerro Torre? Non c’è mai stato!

di M. Salvaterra

Il primo uomo a raggiungere la cima del Cerro Torre non è stato Cesare Maestri, è stato il lecchese Casimiro Ferrari, con la spedizione dei Ragni nel 1974. Maestri non raggiunse la vetta del Torre né nel 1959 con Toni Egger, nè nella seconda spedizione, quella famosa del compressore. E questo per sua stessa ammissione. Bisogna avere l’onestà intellettuale di dirlo“. Parola di Reinhold Messner, mica l’ultimo arrivato.

Apprendiamo infatti dal quotidiano di Bolzano “Alto Adige” che il grande alpinista altoatesino presenterà il 30 aprile l’edizione italiana del suo nuovo libro, Grido di PietraCerro Torre, la montagna impossibile, edito dal Corbaccio. Un volume dedicato interamente al Torre e già uscito da un paio di settimane in Germania.



Intervistato dall’Alto Adige, Messner racconta: “Nel libro dimostro, prove alla mano, come si fa in tribunale, che Maestri e Egger non raggiunsero la cima del Torre nel 1959. Per quanto riguarda la seconda salita, quella del compressore, è stato lo stesso Maestri ad ammetterlo. Quando gli chiesi se aveva raggiunto la cima, mi rispose con grande sincerità che per lui ”la montagna finisce là dove finisce la roccia”. Il problema è che il Torre è sovrastato da un impressionante fungo di ghiaccio… Difficile a queste condizioni poter sostenere di essere il primo salitore. Il primo a mettere i piedi là sopra fu infatti un ragno di Lecco, Casimiro Ferrari. Lo dimostrano le foto di vetta. Che nel caso di Maestri non esistono”. (continua >>> )

Ecco le informazioni che riporta Wikipedia sulla prima ascensione al Cerro Torre (da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Cerro_Torre)

Prima ascensione
Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel 1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro. Una era guidata da Cesare Maestri, l’altra da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all’impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un’altra spedizione italiana, sempre guidata da Maestri, era partita prima di loro.

La spedizione di Cesare Maestri (1959) comprendeva anche il ghiacciatore austriaco Toni Egger e Cesarino Fava. Maestri ed Egger partirono all’assalto della vetta, mentre Fava rimase al campo per supporto. Dopo una settimana Maestri fu ritrovato in stato confusionale, e racconto’ a Cesarino Fava di aver raggiunto la vetta il 31 gennaio insieme ad Egger, che era poi caduto durante la discesa portando con sé la macchina fotografica e quindi le prove del successo.

La vicenda diede vita a numerose polemiche. Molte spedizioni tentarono di ripetere l’itinerario descritto da Maestri, ma senza riuscirvi; i resoconti riportavano da un lato notevoli discrepanze tra le descrizioni di Maestri e le caratteristiche effettivamente riscontrate sulle pareti, dall’altro la mancanza di tracce riscontrate del passaggio della prima spedizione.

Maestri torno’ ad affrontare il Cerro Torre nel 1970 insieme ad Ezio Alimonta, Daniele Angeli, Claudio Baldessarri, Carlo Claus e Pietro Vidi. La cordata salì per una nuova via, lungo la parete Sud-Est, portando con sé un martello compressore, con il quale Maestri attrezzo’ circa 350 m di parete parete con chiodi ad espansione; Maestri giunse fino al termine della parete rocciosa, ma non salì il fungo di ghiaccio terminale della montagna; più tardi Maestri affermo’ che il fungo terminale “non fa veramente parte della montagna“. Durante la discesa Maestri, in un gesto di sfida, spacco’ i chiodi piantati e lasciò appeso il compressore all’ultimo chiodo, cento metri sotto la cima. La via del compressore (detta anche via Maestri o Compressor road) fu ripercorsa nel 1979 dall’americano Jim Bridwell che riscontro’ che i chiodi lasciati dalla spedizione del 1970 s’interrompono a 30 metri dalla cima, appunto sotto il fungo terminale.

Nel 2005 Ermanno Salvaterra, uno dei maggiori conoscitori del Torre e il primo a scalarlo d’inverno (nel luglio 1985), fino ad allora sostenitore di Maestri, ripercorse la via del ’59 insieme a Rolando Garibotti e riuscì a raggiungere la cima. Non trovo’ tracce di un precedente passaggio e scoprì che la via segue un tragitto diverso da quello che per anni aveva descritto Maestri.

La prima ascensione indiscussa del Cerro Torre è quella compiuta il 13 gennaio 1974 da una spedizione del gruppo dei Ragni di Lecco; in quell’occasione giunsero in vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri.

Cerro Torre, una montagna più forte delle bugie (S. Ardito – LA STAMPA – 3.06.06 >>>

Serata dedicata al Cerro Torre – 30 aprile 2009 Trento Filmfestival >>>

 

Reinhold Messner – Grido di pietra