Circonvallazione: Pineta… dopo il 9 marzo

di Maria Caola

Il pensiero corre…



Forse per i rimproveri, neppure tanto velati, dell’ingegner De Col la sera della riunione a Giustino, oggi ho la sensazione netta che ieri sera in palestra a Carisolo ci fossero troppe certezze!



L’ho detto di fronte a tutti, e sono felice di averlo fatto, la certezza che tutto sarà così facile, veloce e indolore e che poi tutto sarà di nuovo come prima non mi appartiene. Non la so trovare.



Così come non capisco e forse, purtroppo, non capirò mai il perché la soluzione in galleria nella montagna non si sia voluta prendere seriamente in considerazione.



Non riesco a credere, vedendo tutte le gallerie che sono state fatte e che sono in progetto nella nostra terra ed altrove, che quella sotto il Doss sia l’unica a racchiudere in se tutte le peggiori condizioni ed i maggiori problemi di realizzazione.

E’ chiaro che non ho modo di controbattere le affermazioni degli ingegneri, la matematica che è il mio forte, in questo non mi aiuta… ma mi obbliga ad indagare sempre e ad avvicinarmi il più possibile alle ragioni profonde delle cose.



Perché, mi chiedo, nel Doss non è stato fatto un buco per analizzare la situazione? Perché dobbiamo accettare l’idea dell’impresa impossibile, prima ancora di muovere un passo per capire se essa è davvero impossibile?



La consulenza del sign. Da Rios, poi, che ieri ha convinto il mondo… mi lascia con una domanda: lui, che è storicamente legato alla soluzione in Pineta… poteva forse rinnegare un suo progetto?



Che il cantiere in Pineta ci sarà solo per un anno, esclusi luglio ed agosto non ne sono affatto sicura, nonostante le rassicurazioni sui vincoli contrattuali, gli imprevisti, specie nelle opere pubbliche, non mi sembrano proprio improbabili! (Si pensi al collegamento…)

Ma allora, noi dell’alta Rendena, siamo proprio il “salvadanaio” della provincia di Trento, non solo perché ci diamo pena di risparmiare tanto denaro ma anche perché i costi aggiuntivi ce li accolliamo noi: se i turisti troveranno la località cantierizzata e per qualche stagione se ne andranno altrove… questo sarà un costo a nostro carico.



Le migliorie proposte nella quarta soluzione, non sono indifferenti, specie la sparizione dell’orribile svincolo sotto il panificio, ma…



Rimangono nella mia testa due ostinati dubbi di fondo:

perché l’ipotesi di galleria sotto il Doss sia finita nello studio di VIA se tanto era evidente che la sua realizzazione avrebbe richiesto finanziamenti enormi e tempi inestimabili e, d’altro canto,

è davvero possibile che la strada con le uscite di sicurezza (scale?) e gli sfiati per i fumi (dove?) a fine lavori, fatto il sacrificio degli anni di cantiere, sparirà dalla vista e sparendo si porterà via anche il ricordo di quella riga ai piedi del Doss e la paura che questa di oggi non sia davvero la soluzione migliore.

Sceglierla è una grossa responsabilità, prima per chi ci amministra, ma poi anche per tutti noi che abbiamo cercato, e ancora cercheremo di capire… nonostante abbiamo avuto qualche volta l’impressione di dare fastidio.