Documento approvato all’unanimitÁ  il 5 maggio 2017

di No Tassa Ingiusta

Sala piena presso la Casa della Cultura di Pinzolo del Comitato NO TASSA INGIUSTA. Riunione molto partecipata e dibattito a tratti acceso, ma corretto, alla presenza dell’assessore al turismo della comunità delle Giudicarie Roberto Failoni, del presidente dell’APT Adriano Alimonta e del sindaco di Pinzolo Michele Cereghini. Al termine è stato votato all’unanimità il seguente

Documento approvato dall’assemblea del Comitato NO TASSA INGIUSTA  il 5 Maggio 2017

 La nuova Imposta Provinciale sugli alloggi ad uso turistico è ingiusta in quanto si configura come imposta "patrimoniale" che grava sugli alloggi indifferentemente dalla loro tipologia, dalla loro localizzazione e dal fatto che si affitti o meno.
Per questo motivo in data 25 marzo 2017, presso la Casa della Cultura di Pinzolo, si è costituito un Comitato NO TASSA INGIUSTA che si è riunito nuovamente il 5 maggio 2017 per ribadire le ragioni di una ferma opposizione a questa "patrimoniale".
Lo stesso Difensore Civico della Provincia Autonoma di Trento, rispondendo ad alcuni membri del Comitato, ha scritto che: “La vostra obiezione merita un’attenta disamina da parte della politica al fine di evitare che, sotto altro nome, si giunga a una sorta di patrimoniale che finisce per incidere in maniera indiscriminata e non equa su realtà territoriali molto differenti mettendo in crisi le aree più deboli”
Al fine di rendere ragione delle presenti osservazioni si richiama che la Provincia Autonoma di Trento, nel dicembre 2016, ha modificato la “Imposta provinciale dovuta dai soggetti che concedono in locazione alloggi per uso turistico” di cui alla Legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8 Art. 16 ter., introducendo una tassa forfettaria pagata dal proprietario in luogo della imposta di soggiorno pagata dall’ospite.   
Da parte sua l’APT di Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, unica nel Trentino, in data 15 dicembre 2016, ha chiesto alla Comunità di Valle, che ha deliberato con carattere di "urgenza" sempre in data 15 dicembre 2016, di richiedere alla Provincia di applicare la predetta imposta nella misura massima di 50 euro a posto letto, a fronte di una gamma compresa tra 25 e 50 euro.
In questi giorni Trentino Riscossioni ha emanato una e-mail che conferma i 50 euro proprio mentre si sta discutendo come porre rimedio ad una manifesta ingiustizia. Si noti anche una evidente contraddizione tra alloggi"offerti" in locazione che vengono censiti al CAT e alloggi "concessi" in locazione come prevede la legge.
Premesso quanto sopra, ed entrando nel merito dell’imposta provinciale, la stessa, in quanto indipendente dall’eventuale reddito da locazione, si configura nella sostanza come imposta patrimoniale gravante direttamente sui privati proprietari degli immobili.
Tale imposta si aggiunge alle correnti imposte IRPEF statale, addizionale regionale IRPEF e IMIS.
Ai fini delle casse pubbliche l’imposta di cui trattasi sostituisce malamente l’”Imposta di soggiorno”, imposta nota ormai a tutti i turisti che, nelle realtà extra provinciali in cui la medesima è prevista, l’accettano come contributo per i servizi prestati, e che è differenziata in base al tipo di alloggio, alla locazione e, persino, alla stagionalità.
L’applicazione dell’imposta provinciale nei modi sopra richiamati non potrà che deprimere ulteriormente il mercato delle locazioni e dell’edilizia, già in evidenti difficoltà e, con la prevedibile diminuzione delle presenze, rischia di danneggiare l’intero comparto non solo turistico, ma anche commerciale.
Disponibili ad un tavolo di confronto tra tutti i portatori di interesse, finora negato, si chiede pertanto di essere ascoltati dai responsabili dell’ingiusto provvedimento affinché si faccia un passo indietro almeno parificando la Val Rendena al resto del Trentino, sollecitando nel contempo la modifica della legge per superare le attuali ingiuste discriminazioni.
In particolare all’APT si chiede di rivedere la propria richiesta di raddoppio della imposta rispetto al resto del Trentino, alla luce del fatto che questo provvedimento non è stato adottato da analoghi ambiti turistici esponendo così il territorio ad una ingiusta concorrenza e sembra non garantire nemmeno le risorse auspicate.
Alla Comunità di Valle si chiede di adottare un provvedimento di interesse pubblico e di autotutela che possa superare una manifesta ingiustizia, consistente nella disparità di trattamento tra territori appartenenti alla stessa comunità.
All’Assessorato provinciale al turismo si chiede un incontro a breve scadenza per discutere il provvedimento nel merito che va radicalmente modificato per non penalizzare, anzi valorizzare, un patrimonio finora trascurato. Discussione anche alla luce della recente Legge del Governo che da la possibilità alle grande Agenzie come Airbnb di diventare sostituti d’imposta sia per la cedolare secca che per le imposte di soggiorno superando così le stesse APT.
Ai Comuni della Valle, che sono le istituzioni più vicine ai cittadini, si chiede inoltre di portare all’interno dei rispettivi consigli la questione e di adoperarsi per superare l’attuale situazione di stallo prendendo una posizione comune contro la tassa ingiusta.

Nella serata è stata eletta una delegazione che, nei prossimi giorni, incontrerà a Tione il presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini e a Trento l’Assessore provinciale Michele Dallapiccola per poi riconvocare tutti in assemblea generale.

Comitato NO TASSA INGIUSTA 5 maggio 2017 Sala della cultura Pinzolo