Fiona May a Campiglio

di Apt CampiglioPinzolo

Fiona May: “A Madonna di Campiglio

ho trovato un’accoglienza squisita e genuina”

“È la mia prima vacanza a Madonna di Campiglio, località stupenda dove ho trovato un’accoglienza squisita e genuina per me e la mia famiglia”. Così parla Fiona May, l’atleta due volte campionessa mondiale di salto in lungo e due volte medaglia d’argento alle Olimpiadi (Atlanta e Sidney), che sta trascorrendo alcuni giorni di ferie nella “Perla delle Dolomiti”. “Mia figlia maggiore è appassionatissima di sci e io li ho rimessi dopo 12 anni. Ho trovato qui tanta gentilezza e una località organizzata molto bene, anche per le famiglie e i bambini”.

Da più di cinque anni lontana dall’atletica, Fiona, con lo stesso elegante fisico di quando era la regina del salto in lungo, è oggi mamma a tempo pieno. “Le mie due figlie sono l’impegno al quale tengo di più – racconta Fiona May, tuttora detentrice del record italiano del salto in lungo – ma in testa ho anche altri progetti. Insieme ad un’amica sto disegnando una linea di accessori di moda e aspetto novità…”. Le due serie di “Butta la luna”, prodotte da Rai Fiction, sono state un successo e hanno permesso all’atleta di affermarsi nel mondo della tv.

Ti manca lo sport? “Ho dato all’atletica tutto ciò che potevo dare, per ventitré anni; ho lavorato tanto e mi sono presa anche tante soddisfazioni, ma non guardo indietro con nostalgia. Mi ricordo il giorno preciso in cui ho detto addio alle competizioni: era il 17 settembre 2005. Il mese dopo, ad ottobre, ero sul set di “Butta la luna”, un’esperienza nuova, inaspettata, che mi ha dato modo di concentrarmi su altro e di non pensare a ciò che mi ero lasciata alle spalle. Non è stato facile recitare nella mia seconda lingua (la lingua madre di Fiona May è l’inglese), ma in breve tempo muovermi sul set è diventato naturale e questa è stata, per me, una bella sorpresa”. E l’esperienza di “Ballando con le stelle?”… “All’inizio è stato un gioco, mai avrei pensato di vincere. Poi, però, con l’aiuto del mio paziente maestro, il ballerino Raimondo Todaro, tutto è diventato più semplice e il gioco si è trasformato in una sfida che mia ha divertito tantissimo”.