Giornale delle Giudicarie : GIORNALE OMOFOBO

di Marcella Maestranzi

Se la Gestapo arrestava gli omosessuali per poi marcarli con un triangolo rosa, il "Giornale delle Giudicarie" si è spinto ben oltre.
Nel mensile di maggio, con l’aggravante di un pseudonimo " il saltaro", è stato pubblicato un articolo, a pagina intera, denominato " la famiglia allargata ", che invito tutti a leggere con supplica di evitare la lettura ai minori.
Esso è insito di violenza nei confronti delle persone che hanno sensibilità non conformi alla maggioranza.
Riporterò solo alcuni passaggi dell’intervento della redazione, ciò non per rafforzarli ma al contrario per smussarne la violenza della lettura intera.
Le persone omosessuali / lesbiche sono catalogate come:
" immondezza ", che hanno delle " paturnie sessuali " che " i padri e madri fuoristrada " siano da " rendere sterili ".
Per continuare con blasfeme citazioni:
" ci vuole un nuovo diluvio universale dobbiamo spazzar via tutta quest’immondezza, prendiamo una nave da crociera e ci carichiamo gli uomini e gli animali degni d’essere salvati, poi laveremo la terra come una vasca da bagno ".
Ma il Giornale delle Giudicarie che necessità aveva di pubblicare, a caratteri cubitali e nel pieno dell’anonimato, un articolo così violento e omofobo? se non una strategia condivisa da tutta la redazione, con la finalità e la piena convinzione che l’ omosessualità sia una edonistica malattia e per questo deve essere estirpata ( " dobbiamo spazzar via tutta quest’immondezza " ).
Come potranno affrontare tale cultura quei giovani gay Giudicariesi ( fonte istat circa un migliaio ) dopo aver letto l’aberrante articolo in questione che attiva una stigma sociale verso l’ omosessualità ?
Perché, irrispettabile Giornale delle Giudicarie, è bene ricordarlo, il tasso di suicidi nella comunità dei giovani omosessuali è elevato e spesso, anzi troppo spesso, un famoso e triste ponte ( ponte pià ) lo rammenta.
La cultura dell’odio è la base dell’omofobia, in questo caso, pure dei suicidi.

Marcella Maestranzi