In Trentino due hotel nuovi grazie alla procedura negoziale

di Ufficio Stampa TN

Grazie alla nuova norma, firmati dall’assessore Dallapiccola gli accordi per l’Hotel Savoy di Passo Carezza e per il nuovo albergo all’ex Monastero delle Serve di Maria Addolorata ad Arco
DUE NUOVI ALBERGHI SORGONO GRAZIE ALLA PROCEDURA NEGOZIALE

Si fanno strada anche nel settore alberghiero gli accordi di “procedura negoziale”. Dopo quelli dell’agosto scorso riguardanti l’Hotel Astoria di Canazei e l’Hotel Melchiori di Andalo, altri due accordi sono stati sottoscritti stamane dall’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola con i titolari dell’Hotel Savoy di Passo Carezza e dell’impresa Granatum srl di Arco, proprietaria di parte dell’immobile del Monastero delle Serve di Maria Addolorata ad Arco, destinato ad ospitare una struttura alberghiera dagli alti standard qualitativi legata alla promozione e alla cultura dell’olio extravergine di oliva del Garda.
Finalmente, in virtù della nuova norma, i due accordi negoziali si caratterizzano per l’inedito vincolo posto alle imprese relativo all’obbligo di utilizzare sistematicamente i servizi e le produzioni agroalimentari locali, in particolare i prodotti dotati del marchio “Qualità Trentino”. Soddisfatto per la doppia firma di oggi l’assessore Dallapiccola: “Le difficoltà del momento impongono sinergie e collaborazioni tra ente pubblico e privati, gli imprenditori che hanno deciso di avviare queste nuove iniziative vanno lodati per il loro coraggio e la disponibilità a sposare la propria attività con le esigenze del territorio e le specificità locali”.

Il primo accordo riguarda la ristrutturazione e ampliamento dell’Hotel Savoy di Passo Carezza, di proprietà della società Hotel Fontana srl di Vigo di Fassa. I lavori per i quali la società ha presentato alla Provincia domanda di agevolazione in procedura negoziale, per una spesa prevista di oltre 8 milioni di euro, prevedono la radicale modifica della struttura attuale e in particolare la riqualificazione degli spazi e servizi comuni, la riqualificazione e sopraelevazione della dependance, la realizzazione di un’autorimessa interrata con 95 posti auto, l’incremento delle unità abitative da 31 a 82, per un totale di 185 posti letto, con il passaggio di categoria da 3 a 4 Stelle.
A fronte di un’agevolazione del 20 % a fondo perduto (su una spesa ammessa pari a 7.074.069 euro), l’impresa, che oggi ha 20 dipendenti, si impegna a raggiungere e mantenere un livello occupazionale pari a 32 ULA, unità lavorative equivalenti annue (corrispondenti a 3 dipendenti per l’intero anno, 41 dipendenti per il periodo di apertura, pari a 245 giorni, e 6 dipendenti per il periodo di alta stagione, per un totale di 50 dipendenti di cui 4 a part time e 47 a tempo determinato), a mantenere la sede legale, amministrativa e produttiva in Trentino per i cinque anni successivi al completamento del progetto, a versare in Trentino le imposte riferite alle unità operative trentine, ed a mantenere un livello di mezzi propri sul capitale investito ad un valore non inferiore al 40% per l’anno di completamento dell’investimento e per i tre esercizi successivi.
L’impresa, rappresentata alla firma dell’accordo da Mario Fontana, si fa altresì carico di onorare altri impegni di natura gestionale quali la valorizzazione del territorio e delle sue produzioni attraverso l’impiego sistematico dei servizi e delle produzioni locali, privilegiando l’approvvigionamento attraverso prodotti dotati del marchio “Qualità Trentino”, il mantenimento e rispetto del progetto organizzativo presentato al Dipartimento Agricoltura, turismo, commercio e promozione. Tra gli impegni richiesti, e questa è un’altra novità inserita nell’accordo negoziale, il mantenimento dei livelli di prezzi medi adeguati alla classifica alberghiera attribuita.
Vista la richiesta dell’impresa, il termine per la realizzazione dell’investimento è stato prolungato di 24 mesi rispetto ai 3 anni previsti dai criteri per l’applicazione della legge provinciale 6/1999, la normativa che prevede appunto la “procedura negoziale” per domande di importo superiore a 2,5 milioni di euro, per le quali si individua una ipotesi di accordo presso il Dipartimento provinciale competente che comprende la negoziazione di determinati vincoli, che possono essere di tipo occupazionale, energetici, legati alla sostenibilità ecc.

A 7 milioni di euro ammonta invece l’investimento previsto per trasformare l’edificio meridionale dell’ex convento delle suore di clausura ad Arco (un edificio storico costruito nel 1689 nel quale vivono ancora 5 religiose) in un albergo 4 Stelle Superior che diventerà anche un centro di promozione dell’olio extravergine di oliva del Garda trentino in un contesto – si legge nel verbale di accordo – “di silenzio, sobrietà e introspezione”.
L’impresa Granatum srl, rappresentata oggi alla firma da Giulio Vicentini, prevede che la nuova attività richiederà a regime 19 addetti; è anche prevista un’occupazione indiretta, generata dall’affidamento a esterni degli spazi commerciali, wellness e fitness compresi nella struttura, di ulteriori 12 addetti, ai quali pure dovrà essere applicato il contratto nazionale del settore turismo firmato dalle organizzazioni sindacali maggiormente significative.
Anche in questo caso il livello agevolativo ipotizzato è del 20 % su una spesa ammessa di 6.076.469 euro. Accanto ai vincoli di destinazione e mantenimento dell’attività e della sede legale in Trentino, la società si impegna a mantenere un livello di mezzi propri sul capitale investito ad un valore non inferiore al 30% per l’anno di completamento dell’investimento e per i tre esercizi successivi, nonché a ricostituire il capitale sociale, in relazione alle previste perdite per gli esercizi 2013 e 2014, secondo gli obblighi civilistici.
Alla “vocazione” del nuovo albergo, ispirata alla cultura olivicola (verrà realizzato anche un frantoio e persino i trattamenti wellness saranno a base di olio d’oliva) si affianca, anche in questo caso, l’impegno ad utilizzare i prodotti a marchio “Qualità Trentino” e ad applicare prezzi medi coerenti con la classifica alberghiera attribuita.

Come prevede la procedura negoziale, i due accordi sono stati firmati anche dai sindacati di categoria, rappresentati da Roland Caramelle (Filcams-Cgil), Alberto Pontalti (Fisasat-Cisl) e Walter Largher (UilTucs-Uil). Da loro la positiva sottolineatura del coinvolgimento del sindacato, del “coraggio” delle imprese e dell’accoglimento della richiesta ad applicare le regole dei contratti di lavoro nazionali del settore turistico anche ai servizi ed attività esternalizzate.