LE GALLINELLE E IL LUPO – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

di Vittorina Maturi

LE GALLINELLE E IL LUPO – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

LE GALLINELLE E IL LUPO

Erano tre gallinelle bianche come sorelline che stanche di stare nel pollaio a farsi beccare dal gallo, pensarono di fuggire svolazzando dalla staccionata del serraglio per essere libere.

Il primo giorno passeggiarono per la campagna godendo la loro libertà, ma stava venendo buio e pensarono ad un rifugio per la notte, avevano paura del lupo. “Per questa notte ci ripareremo sotto la scala del casolare, che è in una prateria qui vicino. Domani mattina ci metteremo di buona lena e ci faremo una casetta tutta nostra.”.

Tutte contente si accovacciarono vicine per scaldarsi e si addormentarono con quel bel proposito, mettendosi il capo sotto un’ala, era la loro posizione preferita. All’alba si svegliarono per incominciare: “Facciamo una casetta tutta di piume, morbida e calda, dobbiamo toglierci tutte le penne e le piume con bella maniera per non farci del male.”.

Dopo tanto lavoro la casetta era pronta ma loro erano come degli scheletri, facevano paura.

Si consolarono dicendo che le penne ricrescono ancora. La più grande delle sorella disse: “Io entro e guardo se si sta comodi e se c’è posto per tutte e tre.”. Aprì la porta, spiò dalla finestra e controllò che non ci fossero delle fessure, richiuse la porta con la catena dicendo alle sue sorelle: “Io sono comoda, voi arrangiatevi!”

Era stata veramente cattiva, loro si misero a piangere disperate, dicendo; “Cosa facciamo? Non perdiamo tempo dobbiamo farci un’altra casetta, la facciamo di erba e rametti.”

Cominciarono a strappare erba e rametti vicino ad un albero per essere protette e si costruirono una capannina. Lavorarono sodo con lena, avevano anche freddo, erano nude e senza penne. La capannina era pronta ma loro erano molto stanche.

La seconda sorella disse: “Entro per provare se tutto funziona!” Anche lei fece come sua sua sorella, chiuse la porta e disse che era troppo piccola e che ci sarebbe stata solo lei.

Rimase la piccolina, sola pellegrina che si mise a piangere disperatamente.

In quel momento passava un uomo con un carro tirato da un bel cavallo rossiccio, carico di legname.

Era un falegname e le chiese perchè piangeva, lei tra le lacrime le raccontò quel che era successo. Il brav’uomo la consolò: “Non preoccuparti la casetta te la faccio io con le mie assi e chiodi, bella robusta e comoda!”. Si mise subito al lavoro, stava venendo notte.

Lui in quattro e quattrotto costruì una bella casetta, con martello, con la sega e chiodi e le sue assi, era un artista.

La gallinella era incantata e felice, sarebbe stata al sicuro anche se fosse arrivato il lupo.

No sapeva più come ringraziare il signore, gli promise che tutte le uova che avrebbe fatto sarebbero state per lui.

Il signore era contento, aveva fatto un’opera buona! Era buio pesto, la gallinella era stanca ed entrò nella sua nuova casetta, si mise comoda con la sua testa sotto l’ala e si addormentò.

Era una notte di luna piena, il lupo non mangiava da tre giorni, era uscito dalla sua tana e stava cercando del cibo. Gironzolava e annusava, sentiva odore di galline e si leccava i baffi.

Vide un cumulo di piume, fece un grande soffio e quelle volarono via, scorse uno scheletro di gallinella spelacchiata, se la ingoiò in un solo boccone.

Fu talmente veloce che la gallinella non si rese conto di quello che era successo.

Il lupo tutto contento cercò ancora perchè aveva ancora fame, vide un mucchietto di erbacce e sentì odore di pollo, si avvicinò,  con le sue zampe distrusse la capannina e scoprì la sorella già spennata e con la sua boccaccia la mangiò.

“Sono stato fortunato, mi è andata bene, le gallinelle erano spennate, adesso mi riposo un po’, però avrei sete!”. Vide una casetta con una luce accesa. “Vado a chiedere un po’ d’acqua!”

Bussò alla porta e dallo spioncino le rispose la terza gallinella, lui rimase sorpreso, avrebbe voluto mangiare anche quella perchè era goloso. Le chiese da bere per cortesia ma lei si rifiutò, aveva riconosciuto il lupo.

Dalla rabbia il lupo sculacciò la porta perchè voleva entrare ma si ruppe una culatta e così dovette andare dal fabbro per farla di ferro, per essere più forte.

Nel frattempo la gallinella aveva preparato un calderone di acqua bollente e l’aveva messo fuori dalla porta.

Arrivò il lupo assetato che si tuffò nell’acqua ma non si accorse che scottava e stramazzò per terra, svenuto.

La gallinella con un grosso coltello gli tagliò la pancia e da lì saltarono fuori le due sorelle ancora vive che piangendo le chiesero perdono del male e del dolore che le avevano procurato, sempre inginocchiate fecero la pace.

In grande fretta tutte e tre insieme misero dei sassi nella pancia del lupo e con un grosso ago lo cucirono.

Il lupo dopo qualche ora si riprese dallo svenimento, aveva ancora una grande sete.

Più avanti scorreva un fiume, andò per bere ma i sassi lo fecero scivolare e così facendo si annegò.

Dopo tutto questo trambusto e tante emozioni, le gallinelle si ritirarono nella bella casetta facendosi il tè coi biscotti in santa pace.

Raccontata da Collini Giulia Giuanara.

Vittorina Maturi
Vittorina Maturi

Vittorina Maturi nata a Pinzolo il 26 Maggio 1932, giorno del Corpus Domini. Pioniera del commercio di Pinzolo, infatti, aprì il suo negozio “Mamme e bimbi”, in via Marconi il 14 Aprile del 1962 che oggi viene portato avanti dalla figlia Aldina. Mamma di 5 figli, nonna di 9 nipoti e bisnonna di 9 pronipoti, alla veneranda età di 88 anni ha voluto rivivere con noi racconti che altrimenti verrebbero perduti nel tempo.