Leggo la lettera di Sergio Merz. L’inizio fa ben sperare, quando dice che al peggio non c’è mai fine

di Lucio Binelli

Leggo la lettera di Sergio Merz. L’inizio fa ben sperare, quando dice che al peggio non c’è mai fine

Leggo la lettera di Sergio Merz, delegato Lipu Trento e membro del comitato Gestione Parco Adamello Brenta. L’inizio fa ben sperare, quando dice che al peggio non c’è mai fine.

Infatti su questo concordo in pieno. (Albert Einstein diceva che la differenza tra genialità e imbecillità sta nel fatto che la prima ha dei limiti).

Ma procedendo oltre nella lettura…

Ci fa sapere, il buon Merz, di essere contrario alla ventilata designazione a Presidente del P.A.B. di Valter Ferrazza in quanto Ferrazza è un cacciatore!

Si dice che “sarebbe come mettere un arbitro milanista nel derby Inter-Milan” (e sul fatto che questa sarebbe una sciagura, da interista, non posso che essere d’accordo!).

Nessun cenno alle eventuali qualità, o ai difetti, che a Ferrazza sono attribuibili come Pubblico Amministratore (che dovrebbe essere l’unica “variabile” significativa).

Mi sembra una presa di posizione viziata da una visione “talebana” della protezione ambientale.

Se alla Presidenza fosse designato qualcuno contrarissimo alla caccia, sarebbe un bene o si incorrerebbe nello stesso sbaglio denunciato, seppure al contrario?

Cioè se l’arbitro del derby fosse interista andrebbe bene? (per me sì, vedi sopra, ma per la regolarità del derby un po’ meno!)

E allora?

Forse si dovrebbe individuare un cacciatore che si dichiara contrario alla caccia.

Oppure un non cacciatore che è favorevole alla caccia.

Non conosco nessuno che appartenga alla prima categoria e appartengo alla seconda categoria, come molti del resto dalle nostre parti.

Appartengo cioè alla categoria di coloro che, pur non essendo mai stati cacciatori non solo non vedono i cacciatori come efferati criminali, ma considerano l’attività dei cacciatori (nel suo complesso, che non è solo sparare) una preziosa risorsa proprio per la protezione ambientale.

Non sto ad elencarne i motivi perché sono universalmente noti a chi, vivendoci quotidianamente, conosce il nostro territorio.

Penso, inoltre, che la coerenza con gli obbiettivi primari del Parco non sia “inficiata” dal fatto di essere o meno cacciatore: non mi risulta che la proibizione della caccia (opportunamente regolamentata) sia un obbiettivo primario del Parco.

Sarà obbiettivo primario della Lipu. Ma, per fortuna, la Lipu non è il Parco.

Sarebbe ora di smetterla di pensare al Parco come a quello dei cartoni animati di Yoghi e Bubu!

Gli orsi, quelli sì, sono un problema. I lupi lo stanno diventando.

Non solo per l’uomo ma per altri animali che dovrebbero stare a cuore ai sedicenti animalisti.

I cacciatori (e parlo di cacciatori, non di bracconieri ovviamente), non lo sono mai stati. Anzi! Penso che siano incomparabilmente più dannosi per l’ambiente certi “cercatori di funghi”!

In particolare quelli che provengono dalle città, magari con in tasca la tessera di qualche Associazione più o meno ambientalista o animalista.

Ciononostante non penso che questa potrebbe essere una buona ragione per inibire l’accesso alla Presidenza del Parco a chi apprezza le tagliatelle coi finfarli (gallinacci o Cantharellus cibarius, ndr)!