Polifunzionale, amministrazione innovativa?

di Marco Martello

Sulla facciata del nuovo edificio in Piazza S. Giacomo campeggia un pannello che recita PALADOLOMITI PINZOLO.

Sui setti laterali altri due pannelli decorati con immagini montane colorano la struttura.

E’ spontaneo domandarsi quando l’Amministrazione procederà a riflettere seriamente sull’identità di questo “contenitore”.

Al momento ci si è limitati infatti a dare un nome alle mura: Paladolomiti Pinzolo.

Come faceva notare Giuseppe Giaghi nel suo intervento del 20.03.2010:

“Battezzare il polifunzionale Pala…con l’aggiunta di qualche altra espressione è banale, per di più significa snaturare l’edificio nelle sue funzioni di cuore pulsante delle attività artistiche, culturali e ricreative del paese. Il termine Pala.. più suffisso è tipico delle strutture sportive, vedi Palasport, Palaghiaccio ed altro come p.es. Palacongressi (specifico di una sola attività), quindi improprio e restrittivo.”

Un luogo ricco come questo aspetta di trovare la sua identità: un marchio che ne connoti la finalità culturale, la vocazione al teatro, al cinema, alla musica, all’arte, alla performance, all’incontro, al confronto, al vissuto della contemporaneità.

Quello a cui si dovrebbe puntare è un centro nevralgico della vita della comunità, un nodo importante del panorama trentino, un vanto e un motivo in più per fermarsi a Pinzolo e in Val Rendena.

E’ evidente che tutto questo non si può certo riassumere nel nome Paladolomiti.

Come ho già fatto presente nel mio intervento del 27.12.2010 “Polifunzionale, 300.000 euro e zero strategia?” nell’estate del 2009 presentai al Sindaco Bonomi e a tutta la giunta un complesso progetto di gestione finanziaria, amministrativa e di contenuti per il nascente Polifunzionale. Un lavoro di progettazione durato sei mesi sviluppato con altri tre professionisti affermati.

Il progetto comprendeva una proposta per l’immagine istituzionale della struttura. La proposta era stata sviluppata tenendo conto del territorio e della strada intrapresa dal Trentino nell’ambito culturale e ritenuta vincente tra gli altri da personalità come Gabriella Belli (Direttore MART), Flavia Fossa Margutti (Reponsabile Comunicazione MART), Paolo Manfrini (Direttore Comunicazione Trentino Spa), Maurizio Rossini (Direttore Marketing Trentino Spa), Marketing Trentino Trasporti, FORMAT Provincia Autonoma di Trento, Nuovo Cineforum Rovereto, Virginia Sommadossi (Comunicazione Centrale FIES).

Il nome proposto in quell’occasione era stato reso noto anche attraverso il sito Campane di Pinzolo: Spazio Contemporaneo.

La proposta non si limitava a proporre semplicemente un nome, come nel caso di Paladolomiti ma era strutturata in modo da rispondere a tutte le necessità di comunicazione istituzionale fornendo tutta una serie di elementi facenti parte dell’immagine coordinata non solo del Polifunzionale in senso ampio ma anche del Caffè e di alcune delle attività suggerite senza trascurare aspetti come i materiali di comunicazione.

Riporto per completezza il testo introduttivo della proposta presentata nell’estate 2009 che nello specifico parla delle ragioni che hanno portato a scegliere il nome: Spazio Contemporaneo.



Per chi desiderasse approfondire ulteriormente è possibile scaricare il PDF con l’intera proposta di Immagine Coordinata e Istituzionale presentata all’Amministrazione Bonomi.

DA CENTRO POLIFUNZIONALE A “SPAZIO CONTEMPORANEO”

Il nome con cui è stato definito questo edificio durante tutte le fasi dalla progettazione alla sua definitiva edificazione è noto a tutti. Il termine “centro polifunzionale” presenta una serie di connotazioni interessanti, solo alcune delle quali, però, positive.

Il termine “centro” evidenzia l’importanza che questa nuova struttura vuole avere per l’Amministrazione e richiama alla mente anche l’idea di una concentrazione di interessi e attività differenti. Purtroppo però il termine “centro” risulta sempre vagamente antiquato, quando riferito per esempio alla città (centro storico, centro urbano) o in qualche modo distante per autorità o autorevolezza (centro di ricerca, centro diagnostico, centro culturale…).

Il termine “polifunzionale” rende merito della varietà di attività che si desidera vengano svolte nell’ambito dell’edificio stesso, considerate le notevoli dotazioni che sono state garantite con grande investimento da parte dell’Amministrazione. Uno spazio polifunzionale però è purtroppo spesso uno spazio del tutto privo di personalità che, per potersi prestare a qualsiasi tipo di utilizzo non è specificamente adatto a nulla.

La ricerca per un nome adeguato a questo importante progetto è partita proprio da quest’analisi.



Si è ricercato perciò un nome che rendesse merito della consistenza fisica del progetto, di una sua realistica presenza all’interno della realtà locale. Da ciò la scelta del termine “spazio”, che riferisce di una specifica fisicità e collocazione all’interno del territorio, ma richiama alla mente anche l’idea di un “contenitore”, un’entità, dotata di confini, che in qualche modo debba essere “riempita” per poter essere completa. All’opposto il termine “spazio” presenta anche delle forti suggestioni legate all’utilizzo in riferimento all’universo, con le relative connotazioni riguardo il senso di libertà e di scoperta che esso offre insieme alle infinite opportunità e possibilità.



La scelta è ricaduta poi sull’aggettivo qualificativo “contemporaneo” per meglio specificare che si tratta di un progetto attuale, aperto a nuove iniziative ed utilizzi, inoltre il termine consente di legarsi ad eccellenze, come il Mart e il Museion, presenti nel territorio regionale e che, occupandosi anche di arte contemporanea, risultano inevitabilmente richiamate alla memoria del turista consentendo alla nuova struttura del Comune di Pinzolo di sfruttare il circolo virtuoso di notorietà già consolidato.



Si propone pertanto per il centro polifunzionale di Pinzolo il nome “SPAZIO CONTEMPORANEO” che, alla luce di quanto chiarito appare fresco e innovativo oltre a consentire il mantenimento delle connotazioni di versatilità che lo spazio ha manifestato fin dalle sue origini.



IL LOGO



Il logo proposto è improntato a grande semplicità senza risultare ovvio. Riporta al suo interno il nome dello spazio al fine di rinforzarne l’identità che, in questo modo, viene ribadita all’interno di ogni comunicazione. La forma geometrica in cui è inserito il nome, nella sua ricercata irregolarità ispira la visione di un’architettura in prospettiva, a sottolineare la consistenza fisica del progetto. Il lettering del nome tende a sbordare dalla sagoma di fondo ad evidenziare la potenza creativa dell’iniziativa in qualche modo incontenibile e non riducibile a definizioni e contorni prefissati.

Il colore selezionato richiama quello utilizzato dalla comunicazione istituzionale del Comune seppur vivacizzato, conferendo così un senso di vitalità al progetto (caratteristica che solitamente non si attribuisce ad iniziative molto istituzionali) ed una certa autonomia senza dichiarare una assoluta indipendenza. Qualora il tipo di comunicazione specifica lo richieda è stata sviluppata anche una versione del logo in cui prevale la presenza del lettering e l’aspetto grafico è limitato alla presenza della sagoma colorata presente nel logo principale.

Questa forma geometrica si presta molto bene ad essere inserita in tutti i generi di comunicazione riferiti al nuovo spazio ed è assolutamente consigliabile che venga inserita anche nella segnaletica all’interno dell’edificio.

A dimostrazione della facilità con cui questa forma può essere declinata in varie soluzioni sono stati studiati alcuni loghi per eventi collaterali. In particolare “Visioni” è il nome che potrebbe essere dato ad un cineforum. In questo caso la forma base del logo di Spazio Contemporaneo viene utilizzato ad ispirare il fascio luminoso della proiezione cinematografica.

IL MARCHIO

Spazio Contemporaneo diventa così “marchio” che non si limita più ai confini definiti dalla struttura ma che può caratterizzare attività sviluppate sul territorio senza limitarsi allo spazio fisico del Polifunzionale.

La creazione di format e contenuti sotto il marchio Spazio Contemporaneo rende possibile la realizzazione di progetti che vadano a insistere al di là del territorio comunale rispondendo così in modo pratico all’idea di “piano strategico di sviluppo sostenibile”, favorendo la creazione di sinergie positive e veicolando il progetto culturale di Pinzolo.

Per rendere più chiaro si pensi a progetti legati all’agroalimentare sviluppati sotto il marchio Spazio Contemporaneo.

Un esempio eccellente è quanto sviluppato dal Nuovo Cineforum Rovereto con il progetto “DOC Denominazione di origine cinematografica” che lega cultura, nello specifico il cinema, a produttori locali, nello specifico la strada del vino e dei sapori della Vallagarina, realizzando un vero format per la promozione del territorio attraverso la cultura.

Si pensi anche alla produzione di mostre nate per essere itineranti in modo da promuovere l’ambito Pinzolo-Val Rendena attraverso l’innovazione culturale di un progetto targato Spazio Contemporaneo.

Quanto descritto sopra non è in alcun modo attuabile pensando di identificarsi nel nome Paladolomiti.

Queste considerazioni fanno emergere come la necessità di “trovare un nome che comunichi il territorio” possa essere assolutamente fraintesa.

Alla luce delle riflessioni fatte Paladolomiti Pinzolo nonostante contenga le parole “Pinzolo” e “Dolomiti” non ha alcun tipo di efficacia nella “comunicazione del territorio”.

Il Sindaco William Bonomi e il Delegato Margherita Collini nonostante il consiglio spassionato di professionisti trentini che “sanno come funzionano le cose” (fanno sempre sorridere frasi come “qui a Pinzolo però è diverso…” o come “eh sì ma qui non funziona così”) hanno preferito agire d’impulso sulla base di simpatie, antipatie e orgoglio personali assolutamente dannosi e irresponsabili per chi si occupa di amministrare la “cosa pubblica”.

Un amministratore illuminato e lungimirante dovrebbe sempre agire per la comunità, credere nell’innovazione e nello sviluppo, valutare con attenzione le opinioni “altre” e fare un passo indietro ammettendo eventuali e macroscopiche mancanze di professionalità e competenze specifiche se non vuole ridursi ad essere un amministratore limitato e forse anche irresponsabile.

Marco Martello

Spazio Contemporaneo

CLICCA QUI PER SCARICARE IL DOCUMENTO CON LA PROPOSTA DI IMMAGINE PER IL POLIFUNZIONALE >>

Prima della presentazione del progetto “Spazio Contemporaneo” all’Amministrazione nell’estate 2009 fu proiettato un video che potete vedere di seguito.