Polifunzionale, oltre 300.000 mila euro e zero strategia?

di Marco Martello

APRIRE MA SOLO A META’

Il Polifunzionale ha aperto le porte. Cerimonia pubblica e complimenti pubblici.

Ho avuto modo di vedere lo stato dei lavori pochi giorni fa.

Come già si intuiva un anno fa l’impatto estetico dell’interno e’ bel lontano dal basso profilo che ci si aspetta di solito in certe strutture pubbliche.

Devo dire che grazie alle scelte dell’architetto Ivo Maria Bonapace il risultato e’ particolarmente interessante e, fortunatamente, bel lontano dalle scelte fatte per il Centro Congressi di Campiglio.

Sono interessato anche alla presa di coscienza del Consigliere delegato Anita Binelli che nel numero di dicembre del Foglio del Comune di Pinzolo mette sul tavolo alcune problematiche che in realta’ era auspicabile venissero affrontate con largo anticipo.

L’avvio di strutture complesse come il Polifunzioanle del Comune di Pinzolo prevedono normalmente uno studio approfondito e l’eleborazione di un business plan (un piano economico con un dettaglio dei costi) e di un progetto di start up (l’avvio della struttura nel breve periodo, due/tre anni, con un dettaglio sulle attività) almeno due anni prima della consegna della struttura.

Parlando di pubblica amministrazione non ci si deve stupire di ritardi e approcci privi della giusta competenza.

Il Polifunzionale avra’ degli alti costi fissi che si sommeranno ai costi legati all’attività annuale.

Il Polifunzionale va ultimato. L’inaugurazione ha fatto vedere quello che si è riusciti in tempi ristretti a “portare a casa” ma restano aperte alcune questioni come, ad esempio l’impianto illuminotecnico della sala espositiva di oltre 400 metri quadri nel livello interrato oltre a un progetto serio di illuminazione della facciata.





I COSTI



A titolo informativo i costi per la realizzazione di un sistema di illuminazione espositivo e di facciata non saranno inferiori ai 200.000 euro (non si tratta di illuminare il soggiorno di casa propria ne’ la hall di un hotel).

Fa benissimo il Consigliere Binelli a dire che la struttura “sia usata il piu’ possibile […] per ridurne gli alti costi di gestione”.

Riguardo a questo posso dire che i costi fissi annuali del Polifunzionale non saranno di certo inferiori ai 200.000 euro annui (supereranno i 250.000).

Ipotizzando un indice di occupazione degli spazi che preveda molteplici attivita’ (cinema, cineforum, teatro, mostre, musica, convention, ecc) si può stimare il costo annuo di attività in 300.000 euri annui (non meno).

Il costo annuo di attività comprende (progettazione, produzione, comunicazione, coordinamento).

Riassumendo il Polifuzionale di Pinzolo e’ una struttura da oltre 500.000 euro annui (senza alcuna sovrastima).

La gestione del Polifuzionale e’ lavoro da professionisti dell’ambito culturale e si lega strettamente alle strategie di sviluppo dell’ambito di Pinzolo, di Campiglio e della Val Rendena.

Fa malissimo il Sindaco Bonomi a non tenere nella giusta considerazione il motore di sviluppo che rappresenta la Cultura.

Fa malissimo ad andare controcorrente rispetto a tutto il resto del Trentino che ormai da oltre 15 anni ha scelto di investire pesantemente in progetti culturali di ampio respiro e alta qualità trasformandoli in un volano per lo sviluppo economico del territorio.





COMPETENZE PER PROGETTARE



Dico questo perche’ se l’apertura del Polifuzionale doveva prevedere un piano meditato sviluppato in oltre un anno (e non e’ stato fatto) il Sindaco Bonomi, Assessore alla Cultura, non ha reso ancora disponibili le linee guida per la cultura dei prossimi anni. Purtroppo non basta tagliare dei nastri. Bisogna avere coraggio e pensare al futuro e allo sviluppo. Si e’ miopi se non si e’ presa coscienza del fatto che Collegamento Sciistico, Ritiri milionari, Cultura sono strettamente legati tra loro.

Apprezzo l’approccio di Anita Binelli che si rende disponibile ad ascoltare il territorio. Per essere precisi (dal Foglio del Comune di Pinzolo, Dicembre 2010):

“La qualita’ paga, ma, ovviamante, ha anche i suoi costi. Di qui l’esigenza di reperire i fondi necessari cercando di gravare il meno possibile sull’ente pubblico, studiando un piano di programmazione e di gestione che possa trovare compimento anche grazie al contributo di associazioni, enti e persone che operano sul territorio. Poter contare su idee e contenuti per un ottimizzazione di spazi e di programmi aiuterà a rendere piu’ sostenibile una struttura di questo tipo.”

Putroppo Pinzolo non ha sviluppato negli ultimi 30 anni nessun tipo di specificita’. Si tratta di un bellissimo paese tra le Dolomiti. Un fatto dovuto a un collocamento geografico.

Lo dico da ragazzo di 27 anni che è cresciuto proprio qui e la realtà di Pinzolo la conosce bene, ma ne conosce anche molte altre.

Purtroppo la Val Rendena non presenta sul suo territorio nessun tipo di realta’ culturale degna di nota, interessante a livello regionale, nazionale ne’, tantomeno, internazionale.

Basta uscire dalla Val Rendena per vedere un fiorire di realtà eccellenti.



Dico questo da ragazzo di 27 anni, cresciuto a Pinzolo, cresciuto fuori Pinzolo, da oltre tre anni all’interno di una delle realta’ culturali piu’ importanti d’Italia, la Triennale di Milano, istituzione piu’ anziana della Biennale di Venezia. Istituzione che in tre anni mi ha permesso di seguire oltre 150 tra mostre ed eventi e che mi ha reso possibile l’incontro con le personalità più infulenti del mondo dell’arte, del design, della moda, e della cultura in senso ampio.

Dico questo da ragazzo che anche se giovane è docente presso il Corso di Laurea Magistrale in Arti Patrimoni e Mercati dell’Università IULM di Milano.

Dico questo da ragazzo che anche se giovane fa attività di consulenza e di progettazione proprio in questo ambito specifico.



Apprezzo il “coraggio” di Anita Binelli e di Margherita Collini ma credo che il coraggio non serva a nulla se non c’è l’intelligenza di riconoscere una limitatezza di visione e di preparazione. Sfido chiunque a sostenere il contrario.





CAPIRE IL TERRITORIO



Sono certo che Anita Binelli, responsabile anche del Piano Strategico di sviluppo sostenibile della Val Rendena, sa benissimo che non troverà altro che “esigenze pratiche” dall’ascolto del territorio (“mi serve una sala per le riunioni dell’associazione”, “mi serve una sala per…”).

Ma non è questo il punto!

Se si vuole seriamente pensare a come far funzionare una struttura da oltre 500.000 euro l’anno bisogna confrontarsi con ben altre realtà che sono a pochi chilometri di distanza da Pinzolo e che sono conosciute in Italia e in Europa da anni.

Il vero compito e’ quello della relazione e della progettazione per lo sviluppo di Pinzolo. Per far crescere veramente la comunita’. Questo è il ruolo dell’Amministratore. Fissare le linee guida.

Il consigliere Binelli ha il compito in sintonia con la giunta e in primis con l’Assessore alla Cultura Bonomi di far diventare il Polifunzionale un nodo fondamentale della realta’ Trentina.

Le persone cardine che possono aiutare a creare le giuste premesse per il corretto funzionamento di una realta’ così complessa saranno, e cito solo alcuni nomi:

Gabriella Belli, Direttore MART

Danilo Eccher, Presidente Fondazione Galleria Civica Trento, Direttore GAM Torino

Andrea Villani, Direttore Fondazione Galleria Civica Trento

Gerald Matt, Comitato scientifico Fondazione Galleria Civica Trento

Roberto Pinto, Comitato scientifico Fondazione Galleria Civica Trento

Hans Ulrich Obrist, Comitato scientifico Fondazione Galleria Civica Trento, Direttore progetti internazionali Serpentine Gallery Londra

Paolo Manfrini, Direttore Comunicazione Trentino Spa, Direzione artisica Suoni delle Dolomiti

Chiara Bassetti, Direzione artistica Suoni delle Dolomiti,

Laura Tomaselli, Presidente Arte Sella

Emanuele Montibeller, Direzione artistica Arte Sella

Cristina Pietrantonio, Direttrice artistica Pergine Spettacolo Aperto

Dino Sommadossi, Direzione Centrale Fies

Barbara Boninsegna, Direzione artistica Centrale Fies

Virginia Sommadossi, Comunicazione immagine e ufficio stampa Centrale Fies

Egidio Bonapace, Presidenza Trento Film Festival

Luana Bisesti, Direzione Trento Film Festival

IL SINDACO BONOMI E I GIOVANI DI PINZOLO

Nell’ormai lontana estate del 2009 presentai al Sindaco Bonomi e a tutta la giunta un complesso progetto di gestione finanziaria, amministrativa e di contenuti per il nascente Polifunzionale.

Un lavoro di progettazione durato sei mesi sviluppato con altri tre professionisti affermati (a costo zero per “amor di patria”, monetizzandolo si poteva parlare di almeno 20.000 euro di consulenza).

Un lavoro di progettazione e di creazione di contatti che permettessero al Polifunzionale di avere l’appoggio dei privati appassioanti al progetto.

Solo un esempio. Una volta presentato il progetto per la mostra inaugurale del Centro ad AUDI i manager tedeschi si erano resi subito disponibili a parlare di una strategia per essere main sponsor.

In una realtà difficile come quella attuale solo i progetti intelligenti, strutturati, innovativi possono trovare un riscontro. Il resto passa in sordina.

Inutile parlare poi delle realta’ imprenditoriali trentine che si erano dimostrate disponibili al lancio della struttura.

Semplicemente il Sindaco Bonomi ha scelto di non ascoltare o di non capire.

Sono ancora in attesa, come giovane di Pinzolo, come Professionista, come Trentino di capire le sue ragioni.

Comunque sia, buon lavoro.

Marco Martello