Smartworking in montagna, un’occasione da cogliere

di Marco Salvaterra

Smartworking in montagna, un’occasione da cogliere

Secondo un recente studio dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, in Italia i lavoratori che non devono andare tutti i giorni in ufficio sono passati da 570mila nel 2019 a 6 milioni e mezzo durante il lockdown della primavera 2020, con una stima di 5 milioni di persone che lavoreranno stabilmente da remoto nei prossimi anni. In pochi mesi, a causa della pandemia, si è ampliata la platea dei cosiddetti nomadi digitali: non solo creativi freelance e imprenditori, ma anche professionisti del marketing e della comunicazione, informatici e programmatori, insomma chi è in grado di svolgere online tutto il proprio lavoro. Basta un portatile e una buona connessione internet e ci si può spostare liberamente, anche all’estero. E sono molti gli Stati che si stanno attivando con offerte per attrarre lavoratori allo scopo di recuperare, almeno in parte, quello che la pandemia ha tolto affossando il turismo. Grecia, Croazia, Estonia, Spagna, Dubai, consentono già il soggiorno ai dipendenti e ai liberi professionisti che possono svolgere da remoto il proprio lavoro con un permesso speciale che prevede anche agevolazioni fiscali.

Anche in Italia si moltiplicano le strutture turistiche (specialmente hotel e agriturismi) che si stanno attrezzando per attrarre questo mercato.
Courmayeur è stata tra le prime località di montagna a fiutare le potenzialità di questa tendenza partorendo il progetto Smart Working Etico, che punta su un turismo innovativo: “quello dei tanti lavoratori che vorrebbero trasferirsi in montagna per lavorare in posto da sogno immergendosi nella realtà locale. Senza trasferire la città in montagna, ma portando la montagna nella propria vita». Un invito a lavorare in loco esattamente con gli stessi ritmi e le stesse abitudini e gli stessi servizi che si hanno in città, vivendo la montagna come una vacanza.

In questo ultimo anno anche la nostra zona è stata interessata da questo fenomeno: molti proprietari di seconde case hanno colto l’occasione per trasferirsi per periodi lunghi in montagna. E non è detto che questa scelta momentanea si trasformi in qualcosa di permanente, per lo meno nel medio periodo. Ma quali sono le condizioni che favorisco questo tipo di “ospiti”?

Innanzitutto, come già detto, una buona connessione internet, preferibilmente con la fibra ottica. La nostra valle si sta già attrezzando, grazie al Progetto banda ultra larga di Open Fiber con la Provincia di Trento. Grazie a questo progetto, anche gli abitanti delle valli trentine avranno le stesse opportunità riservate oggi alle città e ai territori più urbanizzati. Nei comuni di Carisolo, Giustino e Massimeno è già disponibile la fibra fino all’abitazione e in altri comuni della valle (Caderzone Terme, Pinzolo e Strembo) sono in corso di realizzazione le infrastrutture necessarie.

Per quanto riguarda l’abitazione, moltissime seconde case appartengono già a lavoratori in smart working. Spesso però sono case datate e pensate per le vacanze e non per soggiorni lunghi. E molti proprietari stanno già pensando ad adattamenti e ristrutturazioni in funzione di questo diverso utilizzo.

E poi l’offerta globale dei paesi, un’offerta che non dovrà essere più stagionale ma costante tutto l’anno. Si pensi ad esempio all’arredo urbano, alle aperture e diversificazione degli esercizi pubblici (bar e ristoranti) e all’offerta culturale (cinema, teatro, mostre, ecc.) oggi concentrata soprattutto nel periodo estivo. Un punto di forza di Pinzolo è sicuramente la biblioteca, un servizio molto apprezzato non soltanto dai residenti. E ovviamente l’offerta legata all’attività sportiva all’aperto (camminate, percorsi in bici, parapendio, tennis, golf, sci, ecc.) e al chiuso (palestra di Carisolo). Questa nuova domanda di servizi potrebbe aiutare le attività commerciali e gli esercizi pubblici a crescere e diversificarsi.

Insomma, se si vuole attrarre i non residenti per più di 20 giorni l’anno (attualmente è questo il periodo medio di permanenza dei proprietari di seconde case) sarà importante mirare l’offerta anche a questa fetta di mercato.

Progetto Smart Working Etico
Progetto Smart Working Etico