Val Genova: Il Mistero dei Monti

di Apt CampiglioPinzolo

JULIA BUTTERFLY HILL: VOI SIETE GLI ANTENATI DEL FUTURO

DOMENICA 30 AGOSTO ALLE ORE 11

AL PONTE ROSSO IN VAL DI GENOVA

IL MISTERO DEI MONTI PRESENTA:

Julia Butterfly Hill

Una avventura ai limiti dell’incredibile che il coraggio, la resistenza fisica e morale e la fede nelle proprie convinzioni hanno reso uno dei più straordinari atti di difesa del patrimonio forestale mondiale.

Il 10 dicembre 1997 Julia Hill, una ragazza californiana di 23 anni, salì su Luna, una sequoia di 1000 anni nell’antica foresta di Headwaters in California, dichiarando che non ne sarebbe scesa fino a quando la compagnia che aveva deciso il suo abbattimento non si fosse ritirata da tale proposito.
L’azienda in questione era la Pacific Lumber’s, la più potente industria americana del settore.  L’area circostante Luna era stata infatti quasi totalmente disboscata e, dal momento che niente era rimasto a trattenere il terreno, una significativa parte della montagna era franata sulla cittadina di Stafford, spazzando via molte case.
738 giorni passati su una piccola e traballante piattaforma a 60 metri dal suolo, costantemente esposta agli attacchi che la Pacific Lumber’s sferrava contro di lei: l’hanno tenuta sveglia di notte con elicotteri che sorvolavano l’albero con fari accecanti, con il suono costante di trombe e con l’abbaiare dei cani; hanno cercato di fermare gli amici che, con carrucole, le fornivano cibo, acqua, giornali e libri. Ha vissuto in balia di tempeste violentissime, tormentata dal dubbio, dalla fame, dal freddo, dalla solitudine e dal dolore di assistere alla distruzione di una foresta antichissima.

"Sin dall’inizio occupare Luna mi diede l’idea di avere finalmente trovato uno scopo: non potevo permettere che quell’albero cadesse. Nonostante la fermezza della mia decisione, però, nel corso dei due anni anch’io avrei dovuto fare i conti con la paura, al stanchezza, i dubbi. Soprattutto quando tutti gli altri attivisti se ne andarono e io rimasi sola su quella piccola piattaforma costruita a oltre cinquanta metri da terra."

"In primavera mi svegliavo col respiro della natura e ammiravo il sole che, sorgendo, trapassava la nebbia e incendiava la valle, facendola diventare color oro. A farmi compagnia arrivavano insetti colorati, scoiattoli dispettosi, delicati colibrì. In inverno, però, tutto cambiava. Il vento faceva vorticare i miei pensieri, mi impediva di fare qualsiasi cosa: non potevo leggere, scrivere, dipingere e nemmeno pensare. Se pioveva, i brividi mi scuotevano per ore e non riuscivo a calmarmi neanche nel sacco a pelo. E le tempeste di neve erano così rumorose da impedirmi di dormire."

"Per le guardie della società ero un bersaglio: soffiarono nelle trombe per giorni, lasciandomi dormire appena un’ora o due. Inondarono di luci l’albero, tra il baccano dei generatori. Mi minacciarono e mi insultarono. Cercarono di intimorirmi abbattendo gli alberi intorno a Luna e avvicinandosi sempre più, con le motoseghe e gli elicotteri, alla mia piattaforma. Fu assistere alla distruzione della foresta che mi circondava la cosa più difficile da sopportare. Ogni volta che una motosega tagliava quegli alberi, sembrava che entrasse anche in me. Quello  scempio mi ha provocato un dolore che mi rimarrà per tutta la vita. Nello stesso tempo, però, mi ha dato la forza per non arrendermi. Quando pensavo di non farcela più, reagivo guardandomi attorno: da una parte vedevo la distruzione, certo; dall’altra, però, c’era la foresta che resisteva, la vita. E non potevo permettere che tutto ciò svanisse."

Julia non aveva mai pensato di poter diventare il simbolo del movimento ambientalista mondiale. Quando per la prima volta salì su Luna, non aveva modo di conoscere e prevedere le condizioni meteorologiche in cui si sarebbe venuta a trovare, né gli attacchi che lei e la sua causa avrebbero dovuto subire. Non aveva idea della solitudine che avrebbe dovuto affrontare né che i suoi piedi non avrebbero toccato il suolo per oltre due anni.

Non poteva prevedere il profondo dolore di essere testimone del tentativo di distruggere una delle ultime antiche foreste rimaste, né poteva anticipare l’incredibile e straordinaria lezione di vita che Luna le avrebbe impartito.
Julia Hill Butterfly, come ormai è conosciuta in tutto il mondo, scese dall’albero solo dopo aver vinto la sua battaglia, il 18 dicembre 1999. Alla fine non si è trattato di una lotta per preservare un albero e una foresta californiana, ma la salvaguardia ambientale nel suo complesso.

"Era giunto il momento di andarmene. Durante una delle ultime arrampicate, mi ero spinta su uno dei miei rami preferiti e mi ero adagiata nell’abbraccio di Luna. Era una sera stupenda, con la nebbia che scendeva nella vallata e il cielo limpido su di me. Mi resi conto che era una delle ultime volte in cui avrei visto quel panorama – ormai diventato parte di me – e scoppiai in lacrime. Mi sentivo come se avessi dovuto separarmi dall’essenza del mio essere. Quando scenderò da questo albero – pensai – lascerò il mio migliore amico."

"La prima volta che sono entrata in una foresta, sono stata toccata nella parte più intima e profonda di me stessa, quella di cui spesso non vogliamo accorgerci, perché siamo troppo impegnati a occuparci degli aspetti più materiali della nostra vita. Ho provato un’emozione fortissima, che mi ha spinto a cercare di conoscere di più la natura. Purtroppo, ho scoperto che la maggior parte delle nostre foreste è ormai scomparsa: alberi che per crescere hanno impiegato migliaia di anni sono stati distrutti in un attimo dalle motoseghe. L’uomo non si rende conto che, in questo modo, rischia di distruggere anche se stesso, perché mina la stabilità del terreno, compromette la qualità dell’acqua, impoverisce l’aria. Non si può rimanere impassibili di fronte a questa distruzione. O perlomeno, io non potevo."

Oggi Julia Butterfly Hill  è una ragazza di 35 anni ed è considerata uno dei personaggi più autorevoli nel panorama ambientale internazionale.
Conosciuta in tutto il mondo, Julia è costantemente impegnata non solo sul fronte dell’attivismo ambientale ma, attraverso l’Associazione che ha fondato (The Engage Network), opera in difesa dei diritti umani, della giustizia sociale, delle comunità locali. E’ autrice di due libri: il best seller “La ragazza sull’albero” tradotto in 11 lingue e “Ognuno può fare la differenza” (Ed. Corbaccio).

 

Julia Hill