Campiglio: Sissi tra storia e leggenda

di G. Ciaghi

Due momenti importanti, di crescita culturale e di recupero della propria storia e delle proprie radici, hanno caratterizzato la vita sociale della comunità di Madonna di Campiglio in questi giorni: la serata di mercoledì scorso al teatro Hofer dedicata alla riscoperta della Campiglio asburgica e ad una rivisitazione della personalità della moglie dell’imperatore Francesco Giuseppe, e, il giovedì, lo spettacolo sul palcoscenico del nuovo Centro Congressi, con Sissi protagonista di una vicenda nuova, moderna, all’insegna del disincanto. Nella circostanza si sono fusi insieme il percorso di iniziative diretto alla conoscenza della propria identità, voluto da Patrizia Ballardini e portato avanti da quasi un anno ormai, con acume e competenza da Paolo Bisti, e le celebrazioni del carnevale asburgico, promosse dal Comitato presieduto da un Alessandro Azzalini molto impegnato e disponibile e dalla presidente dei commercianti Barbara Maturi. Nel primo incontro Bisti, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni sull’argomento, ha riproposto diversi aspetti della stazione turistica a partire dall’ultimo ventennio dell’Ottocento sino alla vigilia della prima grande guerra, commentando una serie di antiche e rare fotografie così da ricreare il tessuto urbano e l’ambiente sociale della località e da farne rivivere le atmosfere che vi si respiravano. All’interno di questa cornice: “Elisabetta d’Austria-Ungheria è stata per secoli rappresentata come una donna dolce e mite, immagine romantica di figlia, moglie e madre” – ha poi continuato Matteo Tuveri, esperto di storia asburgica e mitteleuropea. “Sull’immagine di Elisabetta – ha spiegato – la cui figura si è con il tempo trasformata nella “Sissi” dei cartoni animati e dei film, sono fiorite una letteratura e una storiografia che non corrispondono alla realtà. Nel 1951 la scoperta del suo diario poetico “specchi ad angoli obliqui” ha permesso di fare luce non solo sui rapporti umani e politici interni alla famiglia imperiale, ma anche di fotografare l’evoluzione emotiva e interiore della loro autrice. Ne è uscita un’ Elisabetta dalle tinte forti, dalla variegata natura, un personaggio moderno, attuale, “disincantato” in preda ad angosce e turbamenti, che racconta un’altra faccia dell’ Ottocento”. A questa “nuova” Sissi si è ispirato lo spettacolo messo in scena il giorno appresso, con Fabrizio Scaglia, Licia Simoni, Barbara Maturi, convinti e convincenti interpreti della vicenda, e tanta gioventù entusiasta sul palco guidata con straordinaria abilità dal ballerino Tiziano Chistè. Sui contributi alla sceneggiatura offerti da Tuveri, che all’insegna del disincanto rompe con la tradizione e attualizza il messaggio della protagonista, Mariapia Ciaghi, consulente per la regia, ha trovato nella gioventù locale una risposta più che soddisfacente a questa nuova apertura. Si è avvertita la consapevolezza di aver dischiuso una strada nuova, moderna, affascinante per ridare vita e motivazioni nuove alla celebrazioni del carnevale asburgico dove innovazione e creatività si sono fusi insieme.[/A_CAPO]

Scena della corte danzante

Disincanto ed Elisabeth d’Austria