Circonvallazione: la maggioranza approva il tracciato Pineta

di G. Ciaghi

La delibera predisposta con gli altri comuni interessati (Carisolo, Giustino, Massimeno e Caderzone) sul tracciato della circonvallazione di Pinzolo nel capoluogo rendenese (illustrata martedì sul Trentino) è passata coi soli 13 voti della maggioranza. Si sono dichiarati contrari i sette consiglieri di minoranza. Non tanto perché la soluzione proposta dal Politecnico di Milano non sia accettabile, ma perché Mancina & C. sono convinti che troverà sicuramente difficoltà a venir realizzata così come spiegata da Da Rios nella riunione pubblica dello scorso marzo (tutta interrata, senza uscite per i veicoli, muretti ed altro). Hanno comunque assicurato tutto il loro appoggio alla maggioranza a livello di controllo e di sostegno, perché, qualora la scelta della VIA e della Pat fosse positiva sul progetto indicato, il manufatto venga realizzato in modo da non ledere il parco fluviale e rispetti le promesse.
La trattazione dell’argomento ha offerto l’occasione a Massimo Caola di contestare punto per punto le argomentazioni adottate dai tecnici della Pat e da Grisenti nelle precedenti riunioni a sostegno delle proprie tesi per cercare il consenso del pubblico, e di dimostrare come la soluzione in galleria sotto il Dòss rimanga ancora la soluzione preferibile, se non proprio quella ideale. Si è voluto “levare qualche sassolino” l’ingegner Caola, dimostrando la falsità di molte delle affermazioni sentite in quelle circostanze: ben “cinque grosse bugie!” La prima: “E’ falsa l’obbligatorietà della doppia canna in galleria sotto il Doss. Lo dimostrano la galleria progettata sulla S.S. 12 Bronzolo – Bolzano di 3 km: ammessa dalla legislazione europea, da quella italiana e da quella della Provincia di Bolzano. Forse che la Provincia di Trento è diversa?” La seconda bugia riguarda “i grossi problemi geologici esistenti e i tempi di realizzazione indicati in 10/15 anni. Com’è possibile se 50 anni fa la galleria dell’Enel, più o meno della stessa lunghezza venne scavata a mano in 5/6 anni e senza incontrare grandi difficoltà?” La terza bugia riguarda l’intervento del geom. Zambotto che affermò che il versante del Dòss starebbe scivolando verso Pinzolo. Caola riferisce come il tecnico sia arrivato a questa conclusione da uno studio eseguito per realizzare la costruzione di un edificio in zona, uno studio molto riduttivo (carotaggi arrivati ad un massimo di 18 m di profondità!) e di scarsissimo peso per quanto riguarda il tunnel. “La quarta è una mezza bugia, afferma Caola, e riguarda le sorgenti d’acqua. Potrebbe effettivamente darsi che qualche polla venga perduta, ma la maggior parte delle sorgenti sicuramente verrebbe preservata” L’ultima bugia riguarda il radon. “Pur di mettere paura alla gente si è ricorso anche a questo. Il dottor D’Agnolo, che eseguì le ricerche dal 1952 al 1975 dell’uranio ci dichiara invece per iscritto che l’intero tratto della galleria da Giustino a nord è completamente fuori dall’area interessata all’uranio”. Da cui si evince che la soluzione migliore è quella in galleria e che tutte le difficoltà sollevate sarebbero solo dei pretesti. Dovuti a che?