Monsignor Bressan invita a C. C. Magno il vescovo di Gibilterra

di G. Ciaghi

Campiglio chiama, Gibilterra risponde, dalle Colonne d’Ercole, dove spopolano le bertucce, alle Dolomiti, regno dell’orso bruno. Nel nome di Maria. L’arcivescovo di Trento monsignor Bressan ha invitato a Madonna di Campiglio il vescovo di Gibilterra e il Rettore del Santuario della Madonna di Europa che sorge sullo stretto per una vista alla chiesetta costruita di recente al passo di Campo Carlo Magno, dedicata alla Nostra Signora d’Europa. Lo ha fatto lo scorso 5 maggio a Gibilterra, dove si era recato insieme a don Ernesto Villa (parroco di Campiglio prima dell’arrivo di don Bravin), invitato a rappresentare la nostra diocesi durante le solenni celebrazioni dei 700 anni della consacrazione di quel celeberrimo tempio mariano. Sorge all’estremità del nostro continente ed è stato dedicato a Maria perché proteggesse la cristianità dalle invasioni dei Mori e dall’Islam. Imponente la manifestazione. Un capannone con 4.000 fedeli della diocesi di Gibilterra (conta sul vescovo Chiarles Carvana, 6 parrocchie e 8 sacerdoti) ha fatto da sfondo ai riti del 5 maggio. Alla solenne celebrazione della messa hanno partecipato due cardinali (un delegato della santa Sede e il primate di Spagna) e 15 vescovi arrivati da Marocco, Spagna, Francia, Italia, Repubblica Ceka e Polonia. Lingue ufficiali spagnolo ed inglese, con grandi apprezzamenti per monsignor Bressan, che padroneggia con sicurezza i due idiomi avendo girato il mondo da diplomatico quale nunzio apostolico del Vaticano prima di stabilirsi a Trento. L’evento può essere considerato un omaggio, anche se tardivo, alla figura di De Negri di Calavino, un nobiluomo di antico lignaggio, molto legato alle tradizioni asburgiche, profondo conoscitore della storia d’Europa e del Cristianesimo, direttore dell’Azienda di Soggiorno di Campiglio tra gli anni 50 e 60, e presidente della sezione italo- ispanica di Trento. Gli si deve l’idea della costruzione di un santuario al passo di Campo Carlo Magno dedicato a Nostra Signora d’Europa, da promuovere come meta di pellegrinaggi provenienti da tutti i Paesi europei. Voleva fare di Campiglio il centro del Continente, un punto di richiamo per quanti professavano la cultura cristiana rinfrescando il mito di Carlo Magno proprio nel luogo dove la tradizione vuole si fosse accampato con il suo esercito. Carlo infatti aveva unito tutta l’Europa nel segno del cristianesimo fondando il Sacro Romano Impero. De Negri aveva pure commissionato a un celebre pittore spagnolo la realizzazione di una tela dove campeggia la Madonna col bambino sullo sfondo di un mare solcato da galeoni (Lepanto?) da collocare nel nuovo santuario, come pala. La regalò alla comunità di Campiglio nella speranza che portasse avanti il suo progetto. Che si concretizzò solo sul finire del secolo scorso. Il quadro si trova collocato provvisoriamente nella parrocchiale. La nuova chiesetta invece ospita una bella statua della Madonna, donata il 3 agosto del 2004 dal vescovo di Gibilterra all’arcivescovo di Trento. Monsignor Bressan provvide a farla trasferire a Madonna di Campiglio il successivo 5 agosto. In quella circostanza gli allievi pompieri della stazione turistica la portarono a spalle in processione fino a Campo Carlo Magno con una suggestiva cerimonia. Nell’ambiente campigliano, e non solo, a partire da questi giorni si sta pensando a come accogliere nel migliore dei modi la visita della delegazione di Gibilterra.[/A_CAPO]

La chiesetta di Nostra Signora d’Europa al passo di Campo Carlo Magno, come appariva quest’inverno

Vescovo Bressan e Don Villa

Gibilterra

Madonna d’Europa