Pinzolo: Fabio Lorenzetti ci ha lasciato

di G. Ciaghi

Ha spiccato il volo per l’aldilà da Bayahibe – Santo Domingo, dal “suo” paradiso, la terra che aveva eletto a sua seconda patria, a luogo ideale per ritemprarsi lo spirito, dove si sentiva se stesso, libero di esprimersi come voleva, lontano dalle costrizioni della nostra società, in compagnia degli amici che aveva più cari. Sono le confidenze che Fabio Lorenzetti ci aveva fatto prima di partire. Confermato da una cartolina arrivata a Pinzolo lo scorso 4 aprile con “un caro saluto a tutti i visitatori di campanedipinzolo.it”, il sito curato da Marco Salvaterra per gli emigranti e quanti si trovano lontani dalla verde valle. Un tragico destino lo ha strappato alla sua giovane famiglia, alla mamma e ai fratelli ed alla nostra comunità. E’ accaduto ieri notte (da mercoledì a giovedì 16) nella corsia di un ospedale. Dove era stato ricoverato sabato a curarsi le ferite al ventre procuratesi durante una gita in motocicletta. Sarebbe uscito di strada e sarebbe andato ad infilarsi con lo stomaco in qualche paletto. Avrebbe dovuto operarsi, ma lui ha atteso un po’; avrebbe forse preferito farsi trasferire in Italia e farsi curare qua. Purtroppo le ferite, forse non subito percepite nella loro gravità, gli avrebbero procurato lesioni interne e si era reso necessario passare sotto i ferri. L’intervento pareva anche riuscito; purtroppo un infarto durante la notte ha fermato il suo cuore. Tanto che a casa i suoi non erano stati informati di nulla. Sono partiti ieri notte la moglie Elena e il figlio Emanuele, ancora all’oscuro della sorte del loro caro. Sono stati accompagnati in auto a Monaco e di lì hanno preso un aereo per Parigi, da dove ne partiva uno per i Caraibi. A Santo Domingo sarebbero dovuti arrivare stanotte (giovedì notte) intorno alle 22. Nell’isola Fabio aveva acquistato una casa insieme ai fratelli Brunetto e Lucio Binelli, che proprio nei mesi scorsi stava pensando di ristrutturare pieno di entusiasmo e di progetti. Brunetto, che è il regista del Filo’ da la Val Rendena – e che ogni estate veniva qui a dirigere – per poi tornare al di là dell’oceano, dove si era stabilito diversi anni fa e dove lavorava, era l’amico intimo dello scomparso. A Pinzolo il Lorenzetti era proprietario del Cafè Marconi, uno degli ambienti “bene” più decorosi e più chic del centro di Pinzolo, con all’esterno una terrazza che si affaccia sul viale omonimo. Lo gestiva con la moglie e il figlio: loro al bar, lui a predisporre tutto quanto necessario all’ambiente, dai rifornimenti alla pulizia, di cui era un cultore. La mattina presto lo si vedeva spesso sul marciapiede con la scopa in mano o lo si incontrava di ritorno dall’edicola dove era andato ad acquistare i quotidiani…Era un tipo allegro, dalla battuta pronta, spesso provocatoria, salace; spesso voleva apparire un duro, ma era un cuore d’oro, sempre pronto a dare una mano dove ne avesse scorto la necessità, contento del proprio e di quello che la vita gli aveva offerto. Nonostante fosse rimasto orfano del padre giovanissimo. Aveva la passione dei motori, delle automobili, che guidava con grande abilità e per un certo periodo anche quella dei cavalli. La notizia della sua scomparsa, ad appena 53 anni, nel fiore della vita, ha dell’incredibile. Così inaspettata ha colto tutti di sorpresa. Si è diffusa in paese in un lampo, provocando n tutti un profondo cordoglio. La comunità, frastornata, commossa, si è stretta attorno ai famigliari in un abbraccio fraterno.[/A_CAPO]

Fabio Lorenzetti