Pinzolo:i quarant’anni della sezione ANA

di G. Ciaghi

Le note toccanti, suggestive, coinvolgenti del “silenzio” , suonato dalla cornetta della banda comunale di Pinzolo, hanno fatto passare un fremito, un brivido lungo la schiena di quanti, schierati in semicerchio davanti al monumento ai Caduti nelle due guerre mondiali, sull’attenti, tutti compresi dal momento, hanno presenziato alla cerimonia della deposizione della corona d’alloro davanti al sacello. Poco prima, sulle note dell’inno di Mameli, si era effettuato il rito dell’alzabandiera, sottolineato da uno scoppio di applausi. Intorno al monumento, pregevole opera di Ettore Sottsass senior, una folla di alpini, con i labari delle Sezioni (di Trento, degli Abruzzi, di Castefranco veneto) e i gagliardetti dei numerosi gruppi accorsi da tutto il Trentino, persino dall’Alto Adige e da fuori regione, si sono stretti in un abbraccio ideale intorno agli uomini del gruppo di Pinzolo, in divisa al seguito di Renzo Maffei. Tanta gente del posto e numerosi ospiti hanno fatto da corona alla manifestazione, partecipando emozionati, commossi, alle varie fasi della solenne celebrazione, impreziosita dalla presenza del sindaco e di numerosi componenti la giunta comunale di Pinzolo, dal comandante la stazione dei carabinieri mar. Calabrò, dal generale degli alpini Guido Buonuomini, dal tenente colonnello Vincenzo Vinti, dal vice della sezione di Trento Carlo Covi, da Corradino Palmerini di Paganica e da tante altre personalità della “famiglia alpina”. E’ stato questo il momento clou dei festeggiamenti del 40° anniversario della fondazione del gruppo Ana di Pinzolo. Erano iniziati sabato sera nella sala riunioni della Protezione civile, piena fino all’inverosimile, con il concerto del coro alpino Re di castello di Daone, applauditissimo, e la proiezione di un filmato sul parco Adamello Brenta. Nella circostanza il presidente del parco, Antonello Zulberti, ha proposto un gemellaggio con quello degli Abruzzi, al centro del quale si trova Paganica, chiedendo l’intermediazione degli alpini di quel gruppo, che già sono gemellati con quelli di Pinzolo. Proposta accettata da tutti con entusiasmo. Ieri mattina raduno nel parco del Ciclamino, sfilata lungo viale Trento fino alla chiesa di san Lorenzo, dove il parroco don Benito ha celebrato la santa messa, sottolineando nell’omelia le caratteristiche che fanno degli alpini un corpo tutto speciale, la loro umanità, la loro capacità di soffrire in silenzio e di adattarsi alle situazioni più impensate, ma soprattutto la loro grande disponibilità ad aiutare il prossimo in difficoltà, sia in guerra sia in tempo di pace, una volta smessa la divisa. Perché alpini su queste montagne si nasce e alpine, dentro, si rimane per sempre. Dopo messa il corteo, al ritmo dei tamburi della Banda comunale di Pinzolo, preceduto da un gruppo di simpatiche fanciulle in costumi tipici, ha raggiunto il monumento ai Caduti davanti alla chiesa di san Vigilio per l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro alla memoria e di lì si è spostata, sempre in sfilata attraverso le vie principali del paese tra due ali di folla sino al bocciodromo del Ciclamino, dove le autorità hanno orto il loro saluto e si è consumato un apprezzatissimo rancio alpino.