TERAT DRE’ LA PORTA – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

TERAT DRE’ LA PORTA – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

TERAT DRE’ LA PORTA

Era luna calante, il tempo giusto per tagliare la legna, riempire la legnaia per tutto l’inverno, perchè al Nord era freddissimo.

Il marito quella mattina partiva presto con gli attrezzi per tagliare la legna, dicendo alla moglie: “Quando hai finito di mettere in ordine la casa, “tèrat drè” la porta e raggiungimi.”, voleva dire di chiudere la porta.

Appena terminate le faccende, la moglie tolse la porta dai cardini, se la caricò sulla schiena e si avviò, con grande fatica, ma erano gli ordini del marito padrone.

Il marito, appena arrivato nel bosco, per prima cosa appese il paiolo della polenta ad un ramo affinchè fosse pronto per quando avessero avuto fame.

Dopo un po’ arrivò la moglie con la porta, tutta trafelata e sfinita, la appoggiò ad un albero. Il marito si mise a sgridarla: “Sei matta cos’hai portato?” “Io ho obbedito ai tuoi ordini!”

La donna era remissiva. Si misero all’opera tagliando piante e facendo legna. Verso mezzogiorno sentirono dei rumori, erano dei cavalli al galoppo. “Nascondiamoci, saliamo su questa pianta che è folta di fogliame.”. Con grande fatica tirarono su anche la porta per non lasciare dei dubbi di presenza ai briganti ladri.

Tira e tira la porta arrivarono quasi in cima alla pianta, erano ben nascosti, potevano spiare tra i rami e il fogliame.

Passato qualche attimo si sentì un gran scalpiccio, erano i cavalli e i briganti con sacchi pieni di soldi. Legarono i cavalli alle piante nei dintorni all’ombra e loro si sedettero proprio sotto la nostra pianta che era la più grande e faceva una bella ombra. “Adesso riposiamo e facciamo la spartizione del nostro bottino che è stata una bella impresa, ci è andata proprio bene.”. Un sacco di soldi per ciascuno, erano in otto.

Guardandosi intorno videro un paiolo di rame appeso ad un ramo. Intanto sulla pianta la donna impaurita diceva al marito: “Mi scappa la pipì.” e lui:”Tieni stretto.” “Non ce la faccio.” La pipì era già nel paiolo. I briganti: “Guarda, guarda il Signore ci manda l’acqua per fare la polenta.”, ma in quel momento faceva anche la cacca, “Guarda, guarda il Signore ci manda anche la farina!”.

Il marito le sussurrava: “Tieni stretto brutta porca!”, “Non ce la faccio più!”. Le scappò anche la porta che cadendo fece un gran baccano spaccando rami e foglie. I briganti spaventati dal grande fracasso gridarono: “Ci hanno scoperti e ci arresteranno, è meglio scappare!”

Presero alcuni cavalli di gran corsa, lasciando tutti i soldi e pure due cavalli, la loro scorta. Marito e moglie scesero dall’albero un po’ titubanti per quello che avrebbero trovato, ma rimasero abbagliati alla vista di tanti soldi e in più anche dei cavalli. “Che bella giornata, adesso abbiamo finito di tagliare la legna!

Con questi soldi possiamo comperarla e ci facciamo anche la spesa!” “Sei stata proprio brava a portare la porta, è stata la nostra fortuna!”.

Tutti contenti tornarono a casa in groppa ai cavalli con i sacchi di denaro e fecero una grande festa con amici e parenti.

Questa favola credo che sia di origine nordica perchè la porta la usavano come zattera.

Vittorina Maturi
Vittorina Maturi

Vittorina Maturi nata a Pinzolo il 26 Maggio 1932, giorno del Corpus Domini. Pioniera del commercio di Pinzolo, infatti, aprì il suo negozio “Mamme e bimbi”, in via Marconi il 14 Aprile del 1962 che oggi viene portato avanti dalla figlia Aldina. Mamma di 5 figli, nonna di 9 nipoti e bisnonna di 9 pronipoti, alla veneranda età di 88 anni ha voluto rivivere con noi racconti che altrimenti verrebbero perduti nel tempo.