Carisolo, Giustino, Massimeno, Pinzolo: non sono troppi 3 plessi di Scuola Primaria? – Considerazioni in merito

di Maura Binelli

Carisolo, Giustino, Massimeno, Pinzolo: non sono troppi 3 plessi di Scuola Primaria? – Considerazioni in merito

In questi giorni sto leggendo con interesse numerosi suggerimenti e proposte riguardo all’organizzazione delle scuole, non solo a livello provinciale, ma anche locale.
Mi fa piacere constatare che si stia cercando di affrontare temi importanti, ma non posso fare a meno di notare come spesso queste riflessioni arrivino da chi, pur con le migliori intenzioni, conosce solo marginalmente la realtà della Scuola.
Chi lavora nella Scuola discute, già da tempo, sull’opportunità, in alcuni contesti, di riunire i pochi alunni in un unico plesso: un tema complesso, che merita attenzione e soprattutto ascolto. Le amministrazioni dovranno senz’altro iniziare a riflettere seriamente su questi aspetti, ma credo sia fondamentale che lo facciano confrontandosi con chi la Scuola la vive ogni giorno, personale scolastico e famiglie. Solo così sarà possibile comprendere a fondo quali siano le reali esigenze dei bambini e dei ragazzi che la scuola devono frequentarla e non semplicemente subirla.
Parliamo di un’istituzione che ha un ruolo centrale nella formazione, nella crescita e nel benessere delle giovani generazioni. Non può essere ridotta a una questione logistica o di immagine, né trattata come terreno di scontro politico o strumento di visibilità.
Troppo spesso, in questi ultimi tempi, chi non ha una conoscenza diretta del mondo scolastico prende la parola con toni perentori, proponendo soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Questo rischia non solo di banalizzare il dibattito, ma anche di arrecare danni concreti.
Da insegnante, e da persona che crede profondamente nella Scuola come bene comune, sento il dovere di ricordare che ogni scelta organizzativa dovrebbe avere al centro una sola domanda: che impatto avrà questa decisione sulla vita quotidiana e sul futuro dei nostri alunni? Perché troppo spesso vengono dimenticati o messi in secondo piano, oscurati da esigenze che non sono le loro.
In contesti piccoli come i nostri è ancora più importante trattare questi temi con serietà, competenza e spirito di collaborazione.
Apriamo un dialogo vero, ascoltiamo chi lavora sul campo, e troviamo insieme risposte che siano all’altezza delle responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni.

ins. Maura Binelli