Poligono Giapponese un extracomunitario indesiderato

di Alessandro Giacomini

Si chiama "Poligono Giapponese" (Fallopia japonica), in Inghilterra è reato anche solo sfalciarla perchè si riproduce dai minuscoli frammenti.
Stiamo parlando di una pianta o meglio dell’ Attilia vegetale, che purtroppo si è insidiata anche nel parco Adamello Brenta "senza un permesso di soggiorno".
Eradicare tale pianta sembra sia difficile se non impossibile, è in atto un progetto pilota nel comune di Pelugo, in collaborazione con il parco naturale, di estirpazione e bruciatura di un perimetro d’area nelle vicinanze del fiume sarca, ma al momento senza alcun significativo risultato.
La pianta ha caratteristiche uniche, riesce a crescere di tre metri in brevissimo tempo e si insidia nel sottosuolo come una trivella per decine di metri sia in verticale che orizzontale, è probabilmente la pianta più produttiva della flora temperata, dove c’è lei nulla più cresce, riesce a soppiantare altre specie vegetali autoctone, sa resistere ad ogni diserbante, insomma, uno scenario da fantascienza.
Essa attenta alla biodiversità unica del Trentino e addirittura alla stabilità del suolo, sensibilizzare tutta la popolazione con corsi di informazione prima che la diffusione sia incontrollabile è un obbligo morale.

P.S. 1 Chiunque riconosca la pianta è caldeggiato (meglio obbligato) a segnalare alle autorità competenti: Corpo Forestale, Parco Adamello Brenta, amministrazioni comunali.

P.S. 2 Si è già insidiata in molte zone della Val Rendena, pure nei centri urbani (ad esempio a Massimeno paese).
Personalmente ho notato la pianta in una 15 di punti lungo la dorsale della Rendena.

Fallopia japonica lungo il fiume Sarca