I “Caschi verdi per l’UNESCO” in arrivo all’Adamello Brenta Geopark

di Pnab

I “Caschi verdi per l’UNESCO” in arrivo all’Adamello Brenta Geopark

I “Caschi verdi per l’UNESCO” in arrivo all’Adamello Brenta Geopark

Saranno quattro gli esperti dell’Ispra che il Ministro Sergio Costa invierà all’Adamello Brenta Geopark nell’ambito del programma “Caschi verdi per l’UNESCO”.

E’ di pochi giorni fa l’annuncio della nascita di una task force, composta da 22 esperti in varie materie come geologi, biologi, architetti e fisici, frutto di un protocollo di intesa tra il Ministero dell’Ambiente e l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il lavoro della task force consisterà nel supporto agli enti gestori di siti Unesco italiani per la definizione di piani di gestione dei territori. Il focus sarà il forte legame tra la salvaguardia del capitale naturale e la valorizzazione del capitale culturale, che caratterizza il territorio italiano ed il sistema nazionale delle aree protette.

Le numerose richieste di supporto giunte al Ministero sono state valutate da un Comitato di valutazione e coordinamento che ne ha selezionate sette. Tra queste si è distinta la candidatura del Parco Naturale Adamello Brenta, che è l’ente gestore dell’Adamello Brenta Geopark, unico scelto per quanto riguarda il programma Unesco Global Geopark.

“Quando è giunta la raccolta di interesse da parte del Ministero nell’aprile scorso – spiega il direttore del Parco, Cristiano Trotter – abbiamo richiesto l’intervento degli esperti per poter potenziare i nostri progetti in tre ambiti: la valorizzazione dei 61 geositi presenti nell’Adamello Brenta, l’attività di promozione del Geoparco e l’educazione ambientale, che per noi riveste un ruolo di primaria importanza e reputiamo come una vera e propria misura di conservazione dell’ambiente naturale. Considerato il numero significativo di siti Unesco presenti in Italia, non ci aspettavamo di essere selezionati, invece nei giorni scorsi ci è giunta comunicazione positiva dal Ministero con i nomi degli esperti destinati all’Adamello Brenta Geopark. Prenderemo contatti a breve e concorderemo con loro il periodo in cui potranno raggiungerci. Nel frattempo, gli uffici stanno definendo alcune idee concrete da sviluppare insieme che possano andare a vantaggio dell’intero territorio.”.

Il Parco è stato riconosciuto Geoparco nel 2008 grazie alla ricchezza geologica e geomorfologica, unica al mondo, che si riscontra nei due gruppi montuosi dell’Adamello–Presanella e delle Dolomiti di Brenta. Fondamentale per il riconoscimento è stata anche la presenza di una strategia collegata per lo sviluppo delle comunità interessate. Nel 2015, durante la Conferenza Generale dell’Unesco di Parigi, il sistema dei Geoparchi mondiali è diventato, a sua volta, un programma Unesco alla stregua del Patrimonio dell’umanità. Da allora il Parco è conosciuto nel mondo anche come Adamello Brenta Unesco Global Geopark. Il Italia si trovano 10 dei 147 Geoparchi mondiali.

Gli altri sei enti gestori che avranno il supporto dei Caschi verdi sono i due Patrimoni mondiali Etna – Sito di Elea Velia e Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni, e le quattro Riserve della Biosfera MAB di Tepilora Rio Posada e Montalbo in Sardegna, del Cilento Vallo di Diano Alburni in Campania (che è sia MAB che Patrimonio), della Sila in Calabria e Collina Po in Piemonte.

A questo programma sperimentale, inserito nel Decreto Legge Clima, sono destinati 2 milioni di euro per ciascuno degli anni, dal 2020 al 2022.

Capanna Payer Lobbie e Mandron - foto Cristian Ferrari
Capanna Payer Lobbie e Mandron – foto Cristian Ferrari