I protagonisti di “Brenta Open” si raccontano a Madonna di Campiglio

di Apt Madonna di Campiglio

I protagonisti di “Brenta Open” si raccontano a Madonna di Campiglio

MADONNA DI CAMPIGLIO – L’edizione 2022 di “Brenta Open”, la due giorni dedicata all’inclusività sulle vette delle Dolomiti di Brenta, svoltasi il 23 e 24 luglio scorso, sarà raccontata, con il commento dal vivo dei protagonisti e degli organizzatori, domani sera (venerdì 19 agosto) a Madonna di Campiglio. L’incontro, con proiezione del filmato dedicato, inizierà alle 21.00 in piazza Sissi.

I protagonisti dell’impresa alpinistica compiuta nell’ottava edizione di “Brenta Open” sono gli atleti Nicolle Boroni (climber di Bocenago e influencer, priva di una mano), Kevin Ferrari (climber con esperienze “estreme” in tutto il mondo, di Puegnago in provincia di Brescia, ha perso una gamba in un incidente in moto) e Gianluigi Rosa (azzurro della Nazionale di para ice hockey, di Lavis, privo di una gamba a causa di un incidente come accaduto a Ferrari) che, insieme alle guide alpine, hanno scalato il Campanil Basso e il Campanili Alto, cime simbolo delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità.

Il progetto, nato nel territorio Dolomiti-Paganella e portato avanti dalle guide alpine formate per l’accompagnamento di persone con fragilità fisiche e psichiche, ha l’obiettivo di promuovere una montagna inclusiva e accessibile.

All’iniziativa di luglio hanno partecipato anche l’atleta paralimpica Martina Caironi (argento ai Giochi Paralimpici di Tokyo nel salto in lungo e nei 100 m) una rappresentanza di studenti e studentesse del Liceo scientifico per le professioni del turismo di montagna di Tione di Trento e due musicisti-alpinisti che hanno dato vita ad un suggestivo concerto tra le vette: Michele Selva al sax soprano e Michele Pavesi alla tromba.

La guida alpina Simone Elmi, inventore di “Brenta Open”, ha portato a termine la sua impresa per l’ottavo anno: mostrare “quanto vale” e “quanto può” una persona disabile una volta datale una guida alpina e amici su cui contare.

“Fino a qualche anno fa – racconta Nicolle Boroni, priva di una mano – tendevo a nascondere il mio corpo poi, dopo un viaggio in Africa, ho compreso la vita fortunata che ho. Come dico spesso, nella mancanza ho trovato l’abbondanza. Così ho preso coraggio e ad oggi sono estremamente felice della persona che sono”.

L’impresa di “Brenta Open” e i risultati sportivi ed esistenziali che Boroni, Ferrari e Rosa ottengono nella loro vita quotidiana, dimostrano che, insieme, si possono superare gli ostacoli fisici e si può scalare il Campanil Basso anche con una sola gamba o una sola mano.

Questi giovani, determinati e sognatori, con la loro forza fisica e morale, abbattono i muri dell’indifferenza.