Ricordando Giovanni Paolo II

di Maura Binelli

Mancano ormai poche ore alla cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, il Pontefice che ha accompagnato la crescita di ‘quelli’ della mia generazione, cioè di tutti quei giovani che Lui tanto amava.

Noi, definiti i “Papaboys”; noi che Lui chiamava “sentinelle del mattino”; noi che abbiamo pregato, cantato e ballato, con e per Lui… e Lui… Lui che si sentiva uno di noi; Lui che ci ha dato tanto; Lui che come un buon padre sapeva rimproverarci, ma anche scherzare… Lui, il Papa dei grandi messaggi e delle grandi sfide; Lui che, semplicemente, è stato il NOSTRO Papa!

Ricordo ancora che, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 a Roma, Papa Giovanni Paolo II, a tutti i giovani disse queste parole:

Cari giovani, è difficile nel 2000 credere in un mondo così? Sì! È difficile. Non è il caso di nasconderlo. È difficile, ma con l’aiuto della grazia è possibile.

In realtà è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare.

È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Voi non vi rassegnerete a un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti”.

Oggi, come educatrice, mi sento in dovere di regalare questo fantastico e quanto mai attuale messaggio ai giovani di adesso, perché anch’essi, riescano a farne tesoro e sappiano custodirlo nel loro cuore.