Circonvallazione: Incontro della VIA col pubblico a Giustino

di G. Ciaghi

“E se invece di spendere montagne di danaro su progetti megagalattici, sui quali ci troviamo tutti divisi, con impatti ambientali o idrogeologici preoccupanti, non pensassimo a una soluzione meno penalizzante? In fondo si tratterebbe di arginare pochi giorni di punta da Natale e da Ferragosto per far fronte allo scorrimento del traffico in questi periodi, che peraltro negli ultimi anni manco si sono verificati! Basterebbero un paio di piccoli interventi sulla viabilità attuale di Pinzolo: un senso unico in salita lungo Corso Trento e Via Nepomuceno Bolognini, ed uno in discesa lungo Via Fucine, Via Genova e Via Matteotti per qualche settimana; due passaggi pedonali sotto la strada statale davanti a piazza Battisti e a piazza Collini e l’allargamento di Via Genova nelle strettoie in fregio all’ Hotel Garden per consentire un traffico più agevole ai mezzi pesanti che devono attraversare l’abitato: poca cosa in tutto. Con 5 o 10 milioni di euro, tutto compreso, si risolverebbe il problema per parecchi anni di certo, senza danni al parco fluviale che da Strembo arriva fin sopra Carisolo attraverso Giustino e Caderzone e alle attività che vi sono insediate. Si tratta di un’oasi naturale unica, che va salvaguardata con i denti, irrinunciabile. Ma senza danni anche ai commercianti di Giustino, Pinzolo e Carisolo. Il bypass che ha evitato Strembo e Caderzone ha avuto effetti pesantissimi sugli esercizi commerciali prospicienti la vecchia strada. Così accadrebbe anche quassù. Pensiamo che una volta attraversato il paese ben pochi automobilisti, anziché tirar diritto per Campiglio, tornerebbero a prendere le funivie del Dòss del Sabiớn o a fermarsi in qualche negozio. Passandoci davanti invece…”.
E’ stato quello di G.C. l’ultimo intervento sentito venerdì sera nel teatro di Giustino, gremito di persone (fra seduti e in piedi circa 300 persone, moltissime donne), poche battute sottolineate dagli applausi della sala. Cui l’ingegner De Col ha risposto: “Questa è l’opzione zero, sulla quale non siamo chiamati ad esprimerci. Si tratta di scelte politiche, che vanno fatte all’interno delle vostre comunità”. Proprio le scelte politiche, peraltro attese da tutti, sono mancate nella riunione. Mancava l’assessore Grisenti, ,ma c’erano i sindaci, che hanno dichiarato di voler ascoltare tutti prima di assumere decisioni in consiglio. Diego Tisi di Carisolo ha auspicato che i cinque comuni trovino una soluzione concordata e univoca, una delibera da adottare tutti insieme. La riunione è stata convocata per un atto dovuto alla procedura di VIA: l’incontro con la popolazione. L’ingegner Tava ha illustrato i compiti della commissione, le leggi che la supportano e le procedure in atto. L’ingegner Marturano ha poi illustrato le tre soluzioni elaborate dalla Pat e sottoposta alla Valutazione di impatto ambientale. Da esse emergeva come soluzione privilegiata quella in fregio al Sarca sotto la Pineta. Contestatissima dai residenti. Per loro ha parlato l’ingegner Massimo Caola evidenziando come i metodi adottati abbiano esasperato i pericoli idrogeologici del progetto in galleria alle spalle di Giustino e minimizzato quelli relativi al tunnel in fregio, o dentro l’alveo del Sarca. Ragioni idrogeologiche, di costo e di tempi di esecuzione a favore della soluzione suggerita dai tecnici della Pat non hanno convinto il pubblico, che con una serie di interventi ha lasciato intendere i suoi orientamenti, disposto ad attendere tempi lunghi ed a superare anche ostacoli imprevisti purché non venga toccata la Pineta. Nella discussione sono intervenuti i sindaci di Giustino, di Pinzolo e di Carisolo, Mirko Povinelli di Carisolo, Giulio Povinelli di Carisolo, Ermanno Salvaterra (con un accorato invito alla salvaguardia della natura), Luca Bonapace, presidente degli albergatori, Stefano Tisi, proprietario di un agritur in fregio al Sarca e il titolare del maneggio costruito nuovo in parco fluviale.