Val Rendena: problema mobilità

di G. Ciaghi

Uno dei punti più importanti del Piano strategico di sviluppo sostenibile presentato venerdì sera a Giustino riguarda la mobilità. Che, a parte il tunnel in fregio al golf di Bocenago per eliminare il traffico dagli abitati di Strembo e di Caderzone, la galleria per evitare il centro di Madonna di Campiglio (per altro ancora da rifinire e da ultimare all’imbocco sud), ed alcuni interventi imprescindibili dalla sicurezza sul tratto Carisolo-Passo di Campo Carlo Magno, in valle è rimasta sostanzialmente quella degli anni 30 del secolo scorso. Ciò, nonostante l’impressionante incremento dei passaggi e l’evoluzione dei veicoli. La mobilità comunque non è fatta soltanto di infrastrutture. Deve tener conto anche e soprattutto dei servizi messi a disposizione degli utenti, cioè dei residenti, di chi vi viene a lavorare e degli ospiti, servizi che si trovano alle condizioni del Terzo mondo, o giù di lì. Lo spostarsi in Val Rendena per chi non possiede un’automobile è un problema. Per non parlare di chi deve portarsi a Trento o a Brescia in pullman. Con quest’ultima città di recente è stata addirittura soppressa la linea. Per raggiungerla occorre cambiare tre corriere; e non sempre si trova la coincidenza. Si è fortunati ad arrivarci entro le cinque ore. Il che impedisce di rientrare in giornata. Affrontare questi aspetti con lo scopo di risolverli al meglio, per rendere più vivibili questi luoghi a chi li abita, dovrebbe far parte degli obiettivi principali, prioritari del Piano. Va bene inventarsi modelli di strumenti sofisticati per gli ospiti come gli avveniristici trenini a cremagliera di Patascòss, il collegamento Pinzolo – Campiglio in telecabina, i pullmini in continuo movimento per portare gli sciatori alla partenza degli impianti di risalita; “mobilità” è anche questo, ma sarebbe auspicabile che prima di queste cose venissero forniti ai residenti i servizi primari di cui necessitano e magari provvedere ad eliminare le strettoie di Javrè e di Mortaso. Cose di cui non si è sentito parlare nella riunione. Nella circostanza il presidente Dellai ha però annunciato l’avvenuta approvazione da parte della Paesaggistica della tangenziale di Pinzolo, dell’imminente finanziamento dell’opera (entro dicembre) e dell’inizio dei lavori in primavera. (Sulla sua necessità a Pinzolo la maggioranza della popolazione è d’accordo, ma i dubbi sul percorso individuato rimangono forti. Lo si vorrebbe far passare in galleria nel versante del Dòss del Sabbion per il timore, grande e non senza ragioni a sostegno, che venga rovinata la Pineta, l’unico polmone verde rimasto alla località). Il presidente ha pure ragguagliato sui progetti (San Martino – Rolle, Pinzolo – Campiglio – Val di Sole, Val di Fiemme) con cui la Provincia intenderebbe qualificare l’offerta turistica del Trentino. [/A_CAPO]

La Val Rendena (foto Matteo Ciaghi)