124° congresso SAT in Valle del Chiese 18-19-20-21 ottobre

di SAT Centrale

“Amore in montagna, ovvero Vivere in montagna”

124° congresso SAT in Valle del Chiese 18-19-20-21 ottobre 

“La valle del Chiese non è solo periferia – esordisce Luigina Elena Armani presidente della sezione SAT di Pieve di Bono alla conferenza stampa di presentazione del Congresso annuale SAT- ma anche luogo ricco e attivo, in una parola vivo. E stato richiesto dalla valle del Chiese dunque il Congresso 2018 per scandagliare un tema che si coniuga molto bene con un territorio amabile, ma niente affatto facile per chi ci vive. Ed ancora la valle del Chiese per far conoscere la SAT e il suo impegno e dedizione per le montagne alla sua stessa gente”.

Dal 18 al 21 ottobre sarà dunque la valle del Chiese ad ospitare il 124° Congresso SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) dal titolo “Amore in montagna, ovvero vivere in montagna”, organizzato dalle quattro sezioni locali della SAT Bondo- Breguzzo, Daone, Pieve di Bono e Storo. Sono passati sessantadue anni dal primo congresso SAT organizzato dalla Sezione Pieve di Bono, nata nel 1955. Dopo un solo un anno dalla nascita, nel 1956 Pieve di Bono organizzò il suo primo congresso, che si svolse anche allora su due sedi: Creto e Daone.

“Un impegno niente affatto banale – illustrano insieme a Luigina Elena Armani i presidenti al tavolo della conferenza stampa odierna, Corrado Mazzocchi (SAT Bondo-Breguzzo) e Ruggero Iacomella (SAT Storo). E’ stato entusiasmante lavorare insieme e   dare libero sfogo alle idee – hanno ribadito – e di grande arricchimento metterle in pratica, ma la burocrazia ha veramente rappresentato uno scoglio notevole da superare.

Ed in realtà l’allestimento delle tre giornate di avvicinamento alla fase conclusiva dei lavori congressuali in programma domenica 21 ottobre, sono ricche di visite al patrimonio storico, artistico e monumentale del territorio, di incontri, di serate e soprattutto di testimonianze.

Il tema che fa da sfondo a tutto il vasto programma congressuale, consultabile sul sito della SAT www.sat.tn.it , è un tema più che mai attuale: la possibilità di vivere e lavorare in montagna e di come i nostri giovani si pongono nei confronti di questo tema. Un discorso di scelte, passato quasi indenne attraverso le tante epoche della montagna, come ha ricordato Anna Facchini presidente di SAT centrale.

“Negli anni ’50 e ’60 le industrie hanno portato benessere e lavoro, chiedendo però pesanti contropartite: fiumi inquinati, aree abbandonate, invadenti brutture edilizie…e le riflessioni di autori come Nuto Revelli nel libro IL MONDO DEI VINTI diventano un contributo al tema della difesa dei territori e delle culture locali, vedendo nell’ambiente una risorsa da valorizzare e non da rapinare. Aldo Gorfer invece si sforza di intravedere germogli di vita possibile già negli anni 70 del secolo scorso. E oggi? Alcune “avanguardie” molto motivate ci provano, ma la montagna, lontana dalle grandi kermesse turistiche, resta vita dura, di sacrificio, con pochi servizi, pochi collegamenti e tanta precarietà. Per questo il rischio spopolamento è sempre in agguato, oggi che i giovani nelle metropoli europee trovano risposte che nei loro paesi d’origine non trovano”.

E sarà proprio la giornata di domenica 21 ottobre al Centro Polifunzionale di Condino, a partire dalle 10.30 che il confronto tra i “saggi della montagna” (Annibale Salsa, Mariangela Franch e Maurizio Dematteis) e le giovani promesse dello sport dell’alpinismo giudicariesi, entrerà nel vivo con una tavola rotonda, nella quale saranno i ragazzi (Alberto Vender, Marco Filosi, Patrick Ghezzi e Cecilia Maffei) a fare le domande condotti per mano dalla moderazione di Roberta Bonazza.