54esima Targa d’Argento: un riconoscimento alla memoria di Gino Comelli e Othmar Prinoth

di Premio Solidarietà

54esima Targa d’Argento: un riconoscimento alla memoria di Gino Comelli e Othmar Prinoth

PINZOLO – Accogliendo con piacere, per non dire con entusiasmo, la proposta di Maurizio Dellantonio, presidente del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, il Comitato del Premio Internazionale di Solidarietà Alpina di Pinzolo ha deciso di rendere onore a Gino Comelli e Othmar Prinoth, straordinarie figure di soccorritori scomparsi lo scorso anno. Durante la cerimonia di consegna della 54ma Targa d’Argento al rumeno Mircea Opris il prossimo 20 settembre a Pinzolo verrà omaggiato ai loro famigliari un significativo ricordo realizzato dall’artista Mastro7.

“Lo sento come un privilegio, un onore per me ogni volta che vengo chiamato ad aiutare chi si trova in pericolo…”. Parole che colpirono a Pinzolo. Pronunciate da Gino Comelli nel 2010, quando ricevette dalle mani di Angiolino Binelli la Targa d’Argento assegnata alla Stazione di Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa di cui era il responsabile, danno l’idea delle qualità dell’uomo, del suo modo di essere, di agire e di pensare, quello di un uomo generoso, tanto capace quanto umile e modesto, una bella persona, che ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo, esempio di quello spirito di solidarietà che anima tutti i volontari del CNSAS.

Othmar Prinoth fu cuore e motore della Stazione di Soccorso Alpino Val Gardena Alto Adige.

Guide alpine e istruttori del Soccorso alpino Gino Comelli e Othmar Prinoth, classe ’54 e ’55, sono state colonne portanti della formazione agli interni del CNSAS e padri fondator di uno dei primi sistemi di elisoccorso organizzato in Italia, l’Aiut Alpin Dolomites.

Comelli fu il primo istruttore nazionale del Servizio provinciale trentino del CNSASPrinoth uno degli istruttori più longevi dell’Alto Adige. Diversi nei percorsi, uniti dalla stessa visione: la passione per la montagna, l’amore per le loro vette e la missione di soccorrere chi le viveva con lo stesso spirito.

Per oltre trent’anni hanno volato come verricellisti dell’Aiut Alpin, testimoni e protagonisti della nascita di un sistema che ha anticipato, per metodo e visione, i moderni Servizi regionali di elisoccorso, un modello di intervento tecnico sanitario in ambiente impervio che oggi salva vite ogni giorno.

Purtroppo il destino li ha accomunati anche nel congedo dalla vita.

Sono scomparsi a poca distanza l’uno dall’altro, colpiti da un male silenzioso proprio nel momento in cui stavano assaporando la loro seconda primavera; la pensione, il tempo ritrovato, gli orizzonti liberi da turni e scadenze.

Due maestri, due pionieri, due uomini che hanno fatto della competenza, dell’impegno e della visione la base su cui si è costruita un’intera generazione di soccorritori.

Gino e Othmar non hanno solo formato tecnici, hanno trasmesso un’idea di soccorso fondata sul rigore, sul coraggio e soprattutto sull’importanza di essere umani ancora prima che tecnici: un’eredità viva che oggi continua a volare con ogni elicottero che si alza in quota.