9 marzo nelle Giudicarie con “C’è ancora domani” e “Una giusta causa”

di Paola Irsonti

9 marzo nelle Giudicarie con  “C’è ancora domani” e “Una giusta causa”

“A  me  non piace  festeggiare  l’ otto  marzo;  io  mi considero donna sempre o penso che oltre  al “rispetto” di genere ci sia molto da cambiare, comprendere e maturare”. Così  ho  scritto  in risposta ad  un messaggio di auguri  per la festa della donna.

Sabato  9 marzo, mentre  a Pinzolo veniva  proiettato  il film  di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”,  in  biblioteca a Tione  ho  potuto  vedere  il film “Una giusta Causa”.

Entrambi  le pellicole  affrontano la tematica  cosiddetta di  Genere.

Genere in greco   vuol dire  nascita e non distinzione  fra maschile e femminile.

Non  voglio  addentrarmi  sulla filologia  dei termini, ma  semplicemente  scrivere nella  forma più oggettiva  possibile.

Come molti  affermano la parità di genere è  ancora  molto lontana.

Nel film “Una  giusta causa”  la speranze  e le conquiste delle  pari  opportunità, ottenute  dalla  protagonista  Ruth Bader Ginsburg, brillante avvocato donna americana  negli  anni Cinquanta, hanno dato il  via alla rivoluzione   legislativa  favorendo  la  parità di genere.

Le sue arringhe giudiziarie in svariati  processi, rivolte all’eliminazione progressiva  delle differenze sia di genere e di razza, mi  hanno permesso di capire come anche ai giorni nostri,  occorra molto  per arrivare  a definire  uguali  i due generi, quello maschile e quello femminile.

Certamente  è da premiare la biblioteca di Tione che  proietterà altri 3  film “impegnati” per  un pubblico attento come le 80 persone che hanno guardato “Una giusta causa”.