A Porte di Rendena, un divano di pietra celebra l’imprenditoria dei salotti

di Porte di Rendena

A Porte di Rendena, un divano di pietra celebra l’imprenditoria dei salotti

Un monolite di pietra rinvenuto sul territorio, a cui la natura ha dato una forma straordinariamente simile a quella di un divano, sarà posizionato a metà strada tra le due aziende che, storicamente, producono salotti a Vigo: Gyform salotti e Loran salotti. Assieme a queste, il Comune di Porte di Rendena vuole celebrare anche un’altra storica azienda: quella di Antonio Bertini che ha prodotto stufe per una vita intera e che, nell’andare in pensione, ha mantenuto intatto il proprio laboratorio, divenuto un vero e proprio museo.

La due giorni di celebrazioni è stata intitolata “L’avventura dell’impresa. Storie di comunità”. Alle 20.30 di venerdì 14 ottobre l’appuntamento è a Casa Cüs a Daré, dove si discuterà di “Il lavoro patrimonio di una comunità”; ci sarà l’introduzione delle autorità con Enrico Pellegrini (sindaco del Comune di Porte di Rendena) e Achille Spinelli (assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro). Le “storie di comunità” raccontate saranno quelle di Fabrizio Gasperi di Gyform e Andrea Loranzi di Loran; per le stufe sarà presente Antonio Bertini.

Domenica ci si trova al piazzale della Protezione civile a Vigo, per l’inaugurazione del simbolo di riconoscenza agli imprenditori – da tempo scomparsi – Guido Gasperi e Angelo Loranzi, fondatori delle due aziende di salotti.

L’assessora comunale Paola Chiappani spiega: «Al convegno avremo le testimonianze degli imprenditori che portano avanti l’attività dei loro genitori – per le due ditte di salotti – e quella di chi, per due generazioni, ha fornito cucine economiche a tutte le case da Vigo a Villa. Abbiamo recentemente realizzato una mostra sulle case e, idealmente, proseguiamo con un evento sulle “cose delle case”; il tutto collegato all’economia del nostro territorio. Per quanto riguarda i salotti, la tradizione nacque con la Fimit che, dopo due soli anni di attività , lasciò la zona. Ma due delle persone che lavoravano lì misero a frutto le competenze apprese e fondarono ditte che, nate come piccole e artigianali, crebbero molto e, tutt’oggi, sono attive e hanno clienti anche internazionali. Anche per le stufe parliamo di una ditta che è passata di padre in figlio».