A proposito di Serodoli

di Enrico Barbareschi

Leggendo dei progetti riguardanti l’ampliamento dell’area sciistica di Campiglio, mi sono venuti in mente alcuni passaggi di due interessanti libri che di seguito ho trascritto.

"Le dimensioni del Brenta affondano in una storia eloquente, segnata dalle fortune della natura ma anche dalle attenzioni positive; in altro modo non emergerebbero in una misura tanto integra. Èsbalorditivo, per un gruppo dolomitico così noto e frequentato, così allettante e così vasto, il fatto d’essere appena annichilito da un solo impianto funiviario. Incredibile ma vero, e non per dimenticanza! Non è nemmeno un caso che nessuna via ferrata offenda una qualsiasi vetta. C’èpure un vincolo di Parco Naturale che comporta contraddizioni ma è destinato a perfezionarsi e che determina, tra l’altro, la tutela di un ambiente puro e selvaggio in quei sottogruppi "minori" che si possono in tale modo definire solamente per una scorretta abitudine e non certo per l’ampiezza e le prerogative. Lo si deve ai trentini, o meglio alla loro non proprio limitata avanguardia fedele al Brenta, se la funivia del Grostè rimane lì isolata e la mortale funivia Molveno-Bocca di Brenta èstata impedita, se gli esecrabili progetti residenziali di Flavona ed altre minacciose strade sono stati contrastati, se la via attrezzata delle Bocchette – intelligente e ben dissimulata – è soltanto una delle tante possibilità, se gli accessi ai rifugi sono da "Occidentali" e la maggior parte delle traversate sopportano ore di appartato cammino dove tutt’al più si conoscono le stelle alpine, tanti camosci, l’emozione dell’orso"

LUCA VISENTINI: Dolomiti di Brenta – Athesia,1988

"Infine meritano una citazione coloro che si sono battuti e si battono per la tutela dell’ambiente e la protezione della natura […]. Ad essi va il merito di essersi sempre battuti per scongiurare i gravi danni all’ambiente della Val Rendena che avrebbero arrecato i progetti di utilizzazione idroelettrica della Val Genova e dei laghi di Cornisello, l’esecuzione di impianti sciistici: Campiglio-Molveno, Val Borzago-vedretta di Lares, Spiazzo Rendena-Passo del Forcellino, per citare i più devastanti.

VITTORIO MACCARINI: Le più belle escursioni della Val Rendena in Adamello, Presanella e Brenta, 2010

La mia speranza, da amante dello sci ma soprattutto della montagna, è che ci siano ancora, soprattutto tra i politici e gli amministratori, dei trentini all’altezza dei loro predecessori.

Enrico Barbareschi